SALERNO – Chi aveva dei dubbi è servito. Forza Italia c’è e come, nonostante le violenti polemiche intestine contro la conduzione disinvolta, e non sempre equilibrata, del partito da parte dei vertici locali capeggiati dall’on. Mara Carfagna e dall’immarcescibile prof. Enzo Fasano che si avvia alla sua “sesta” legislatura nazionale dopo una lunga gavetta consumata tra la segreteria del MSI, AN e PdL e nelle segrete stanze della Regione Campania.
Nel Polo Nautico si è vista la folla di altri tempi, probabilmente dovuto al fatto che tra i forzisti ormai si respira aria di vittoria e con essa la sparizione delle antiche e mai sopite scissioni; poi si vedrà, ma questa è storia ancora tutta da scrivere.
Più che una lotta intestina e sanguinosa tra i vertici locali e gli aspiranti candidati a mio modesto avviso c’è stata la solita corsa a tutelare i propri interessi; Mara Carfagna ha portato forse in Parlamento l’antico amico di famiglia Costabile Spinelli mentre Stefano Caldoro, dopo aver perso per strada il suo fedele Antonio Fasolino, si è accontentato di collegi sicuri altrove per sistemare un paio dei suoi uomini migliori. Incomprensibile l’estromissione di Valentino Di Brizzi dalle liste dove un posto per lui era stato già assicurato da tempo. Molto copmprensibilie, invece, la caduta di Franco Cardiello che negli ultimi giorni aveva, forse, proposto un “pactum sceleris” con la candidatura del figlio al posto della sua; una sorta di “mercato del seggio” molto in auge tra le file deluchiane. Tutta qui, forse, la battaglia preelettorale, dovuta anche alla mancata presenza ed alla non conoscenza del territorio da parte dell’ex ministra.
Scendendo un po’ più giù appare anche chiara la posizione di Enzo Fasano che non soltanto ha tutelato se stesso ma ha cercato anche di mettere insieme le migliori liste possibili; e questo dall’alto della sua fama di “grande macchina di voti” che aveva conquistato nei lunghi anni in cui ha storicamente lavorato dietro le quinte per gli ex parlamentari Nino Colucci e Vincenzo De Masi, conducendoli quasi per mano dal Consiglio Comunale di Salerno ai due rami del Parlamento nazionale. Le cinque-sei legislature successive non sono altro che la giusta ricompensa per un lavoro svolto per decenni in nome e per conto del partito di cui è sicuro custode delle tradizioni e delle ideologie.
L’altro nome che balza alle cronache è quello di Romano Ciccone (detto Lello), candidato alla Camera nel collegio un uninominale di Battipaglia dove dovrà vedersela con avversari di prestigio quali Mimmo Volpe e Federico Conte. Se facciamo una rapida cronistoria della politica salernitana di questi ultimi anni ci accorgiamo che Lello Ciccone è stato uno dei pochissimi a cercare di contrastare lo strapotere deluchiano, e lo ha fatto in prima persona mettendoci la faccia. Per lui e per il suo aplomb quasi britannico, nel mantenere sempre una posizione di assoluto senso di appartenenza senza mai dare segni di impazienza, è arrivata forse l’occasione giusta per ritornare a fare politica in maniera diretta e costruttiva. Ma di queste peculiarità del candidato Ciccone avremo modo di riparlarne nel corso di questa campagna elettorale.
C’è poi la candidatura, assolutamente non secondaria, del giornalista Gigi Casciello (già direttore di vari quotidiani) che da oltre venti anni è sempre rimasto fedele al suo primo amore politico, cioè Forza Italia; ed è stato il primo in assoluto a sfidare elettoralmente il kaimano Vincenzo De Luca nelle elezioni amministrative del 1997. Da quel momento Casciello non è mai uscito dai vertici provinciali di F.I. ed ha contribuito notevolmente alla diffusione mediatica dell’immagine di un partito soprattutto quando sembrava essersi offuscata definitivamente la stella berlusconiana. Ora Gigi, dopo il mancato tentativo del 2001, ritorna in sella per un posto alla Camera dei Deputati e tutto lascia pensare ad sicuro successo.
Nel collegio uninominale per il Senato ritorna alla carica il mai domo Pasquale Marrazzo che non ha mai sottaciuto la sua costante appartenenza al centro destra ed a Forza Italia; da lui nell’agro nocerino-sarnese il partito si aspetta una notevole convergenza di voti.
Senza dimenticare la professoressa Marzia Ferraioli, un vero e proprio totem dell’avvocatura penale nazionale e docente universitaria di grande successo; anche lei ritorna alla carica più decisa di prima e, questa volta, con un largo appoggio da parte di tutto il partito che nella sua professionalità potrà trovare le giuste risorse per lo sviluppo del quarto punto del programma berlusconiano, quello relativo alla giustizia.
Ho letto da qualche che “Mara spedisce a Salerno Cesaro e lady Mastella”; posso essere parzialmente d’accordo per la posizione di Cesaro ma non per “lady Mastella” detta “duracell”. Capisco che si tratta di un titolo ad effetto, ma chi l’ha scritto ha certamente dimenticato la “potenza politica” di Clemente Mastella che altrettanto certamente non ha per niente bisogno di trattare con la Carfagna la posizione della moglie, potendolo fare direttamente con l’ex cavaliere. Mastella possiede a Salerno ancora un enorme bacino di voti che per una speciale sorte del destino non vanno in conflitto neppure con i voti ereditati da Forza Italia in città così come in provincia; anzi questo potrebbe essere favorevole per lo stesso Ciccone che potrebbe vedersi ricambiare la mano che lui certamente offrirà a Salerno città per la “lady di ferro”.
Per il resto nei saloni del Polo Nautico, ieri mattina, è andata in scena una “cascata elettorale” con ritorni incredibilmente inaspettati che non è facile vedere ai giorni di oggi; l’odore della vittoria ha richiamato una folla incredibile di potenziali “grandi elettori” da tutti gli angoli dell’estesa provincia di Salerno, nel nome di quella macchina infernale che soltanto il commissario provinciale Enzo Fasano è in gradi mettere assieme, e questo (almeno questo !!) la Carfagna credo lo abbia capito da tempo; ovviamente se son rose fioriranno.
Ecco l’elenco di tutti i candidati:
1) Edmondo Cirielli, Gennaro Esposito, Lello Ciccone, Marzia Ferraioli per Campania/2-Collegi uninominali per la Camera;
2) Vincenzo Fasano, Marzia Ferraioli, Luigi Casciello detto Gigi, Maria Rosa Sessa (detta Rossella) per il proporzionale alla Camera in Campania/2;
3) Pasquale Marrazzo, Costabile Spinelli per il Senato collegi uninominali;
4) Luigi Cesaro, Alessandrina Lonardo, Vincenzo Carbone e Sonia Senatore per il proporzionale al Senato collegio Campania/3 Portici Salerno.
Una stranezza nell’accoppiamento delle zone ai collegi che in diversi casi per l’uninominale costringe a votare l’avversario e per il proporzionale a restare nemici politici. Bizzarrie della nuova legge elettorale, ha detto qualcuno, forse più semplicemente un rimischiare le carte per far vincere tutti. Come sempre.