SALERNO – La telenovela delle Fonderie Pisano e’ lunga ed articolata; ora dopo il “NI” del governatore della Campania scivola addirittura sulle prese di posizioni personali che non dovrebbero mai e poi mai assurgere alla dignita’ di discussione civile e pacata.
Comincio da Lorenzo Forte. In tutta sincerita’ l’unica cosa fatta bene dal Comitato e’ stata, fin qui, quella di portare il malloppo direttamente sulla scrivania dell’uomo che sa decidere tutto e che decide tutto, almeno questa e’ la pubblicita’ che lo accompagna da circa tre decenni. In questa vicenda De Luca non ha mai deciso e il suo atteggiamento dilatorio ha prodotto molti piu’ danni di quanti materialmente ne avrebbe prodotto per l’ambiente la stessa fonderia che, come d’incanto, sembra essere ritornata ad essere l’unico leit-motiv del dibattito politico-sociale della nostra realta’ territoriale.
Continua, intanto, l’assurda sceneggiata messa in atto al Comitato; ho letto sul quotidiano La Citta’ che i membri del predetto Comitato avrebbero, con i loro telefonini, filmato “la fonderia che aveva ripreso a emanare fumi e odori nauseabondi”.
Lorenzo Forte, sempre secondo La Citta’ del 16 gennaio 2018, avrebbe detto che “in un Paese normale questi funzionari, quelli dell’Arpac e il sindaco Vincenzo Napoli avrebbero gia’ disposto la chiusura della fabbrica e denunciato gli imprenditori responsabili”. Capisco la rabbia da “rifondatore comunista” che muove l’azione di Forte, ma proprio a lui vorrei ricordare che un Paese civile sicuramente non prenderebbe neppure per un istante in esame i filmati telefonici, non solo perche’ sono assolutamente di parte ma anche perche’ le immagini dei telefonini non sono in grado di trasferire su un tavolo scientifico ne’ fumi e ne’ odori, figurarsi per accertare l’eventualita’ di elementi di tossicita’ dispersi nell’ambiente circostante.
La cosa piu’ triste (fonte La Citta’) e’ la frase di Forte secondo cui: “il presidente della Regione deve aprire un procedimento interno per determinare le responsabilita’ di chi continua a consentire alla famiglia Pisano di fare profitto sulla salute delle persone”. Parole di una gravita’ assoluta, pronunciate senza pensare alle incredibili accuse mosse contro funzionari, tecnici e amministrativi che avrebbero con il loro atteggiamento consentito alla famiglia Pisano di arricchirsi sulla pelle della gente. Spero vivamente che Lorenzo Forte abbia le prove provate, e non chiacchierate, di una simile scandalosa e illegale combine che avrebbe perpetrato la sua malefica azione nel corso di tanti decenni, perche’ se e’ vero che la Pisano produce odori e fumi venefici (cosa non vera !!) dovrebbe essere altrettanto scontato che li ha prodotti da sempre. E questo mi sembra davvero infamante ed infangante nei confronti di una famigia che, comunque, prodotto economia, occupazione e reddito per tantissiei famiglie salernitane.
C’e’ poi l’amarezza dichiarata da Anna Risi (fonte Il Mattino del 16 gennaio 2018) madre di Antonella tudentessa diciannovenne scomparsa per una leucemia mieloide acuta: “Amarezza piu’ che soddisfazione, senitire le parole del dottor Limone per me e’ stata una pugnalata”. In questo dolorosissimo caso sarebbe molto opportuno che qualcuno, invece di strumentalizzare, spiegasse perfili e per segno che la morte per leucemia mieloidi acuta potrebbe assolutamente non essere legata ai fumi maleodoranti,ma non venefici, rilasciati nell’atmosfera dalle Fonderie Pisano.
Tutti quanti capiremmo qualcosa in piu’ e saremmo piu’ preparati ad affrontare le battaglie che sicuramente verso la meta’ di febbraio si faranno piu’ intense e piu’ drammatiche.