SALERNO – Qual e’ il miglior sistema politico per governare un Paese ? E la domanda storica che un po’ tutti i cittadini-elettori si pongono continuamente e non soltanto nel momento in cui sono chiamati democraticamente ad esprimere il loro voto. Ma e’ anche una domanda che trova pochissime risposte valide a chiarire il quadro politico-elettorale che spesso ondivagamente passa da destra a sinistra in un’alternanza che quasi sempre oltre ad essere deleteria manifesta anche una difficile distinzione delle colorazioni dei personaggi in campo.
Tutto questo e’ dovuto, secondo alcuni osservatori, all’instabilita’ del quadro politico generale che e’ maturata dopo l’abbattimento della cosiddetta Prima Repubblica con l’arrivo sulla scena politica di una miriade di partiti e partitini (circa 70) in sostituzione dei 13 prima esistenti e ritenuti in sovrannumero dalla maggior parte degli analisti dell’epoca.
Dopo la presunta rivoluzione determinata da Mani Pulite, la tangentopoli che devasto’ il Paese, ed esattamente dal gennaio 1994 si sono avvicendati alla guida del Paese ben 13 presidenti del consiglio dei ministri: Amato (fino a maggio 1994) – Berlusconi (da maggio 1994 a gennaio 1995) – Dini (gennaio 1995 maggio 1996) – Prodi (maggio 1996 ottobre 1998) – D’alema (ottobre 1998 aprile 2000) – Amato (aprile 2000 giugno 2001) – Berlusconi (giugno 2001 maggio 2006) – Prodi (maggio 2006 maggio 2008) – Berlusconi (maggio 2008 – 2011) – Monti (novembre 2011 / febbraio 2013) – Letta (febbraio 2013 / febbraio 2014) – Renzi (febbraio 2014 / novembre 2016) – Gentiloni (novembre 2016 ad oggi). In pratica sui 23 trascorsi dal 1994 ad oggi la destra ha governato per circa 9 anni mentre la sinistra per 14 anni (mese piu’, mese meno); ma il dato forse piu’ sconcertante e’ che in questi ultimi 23 anni sono stati superati di gran lunga tutti gli scempi dei precedenti 46 anni della Prima Repubblica che, e’ giusto rimarcarlo, la propaganda tutta di sinistra (meglio sarebbe dire catto-comunista) aveva intelligentemente e scientificamente demonizzata fino al punto di convincere le masse che tutto quello che sarebbe venuto dopo il 1994 sarebbe stato certamente meno dannoso e piu’ costruttivo del periodo precedente.
In definitiva la sinistra italiana fin dal 1948 si era ritagliata un ruolo da vero e proprio difensore civico in grado di tenere sotto controllo la gestione della cosa pubblica, di far venire alla luce scandali e ruberie nell’ottica di un rinnovamento generale a livello istituzionale. E fino a quando la sinistra italiana ha svolto questo ruolo lo ha fatto con impressionante lucidita’ e fermezza prendendo a mo’ di slogan l’assoluta legalita’ nella gestione della cosa pubblica, tanto da far divenire lo slogan quasi come il totem dell’ideologia di sinistra alla quale in tantissimi si sono ispirati.
Questo, a mio modesto avviso, era ed e’ il ruolo ideale della sinistra in un Paese fondamentalmente di centro-destra che aveva mantenuto per 46 la Democrazia Cristiana ai vertici della gestione governativa dell’Italia intera. E ad essere estramente sinceri va anche detto che in quei 46 di malgoverno del centro-destra-sinistra (non il PCI ma il PSI craxiano) la sinistra riusci’ a far approvare moltissime riforme che senza il timore di sommosse popolari la destra non avrebbe mai approvato.
Poi sono arrivati gli anni ’90 e nella sinistra ormai padrona del campo (dopo lo sciglimento della DC e del PSI) ha iniziato a serpeggiare il profumo concretodel potere per il potere; sarebbe superfluo riscrivere tutti i passaggi epocali e le inspiegabili trasformazioni che molti personaggi della politica del passato. Fino ad arrivare al piu’ grande rottamatore di tutti i tempi, Matteo Renzi, che sulla scia dei grandi divi della DC aveva promesso mari e monti ma alla fine ha partorito un topolino. In pratica il rottamatore per eccellenza potrebbe riconsegnare le chiavi del governo nelle mani del centro-destra.
Corsi e ricorsi storici dira’ qualcuno; certo, ma alla fine qual e’ il miglior sistema politico e di governo ? pur nell’estrema difficolta’ e’ comunque possibile ipotizzare che una buona sinistra capace di fare da difensore civico e da durissimo controllore di un centro destra al governo potrebbe, forse, dare maggiore stabilita’ all’intero sistema e consentire a questo Paese il decollo definitivo.