Di Filippo Ispirato
La Federal Reserve, ovvero la Banca Centrale Statunitense, ha alzato di un quarto di punto i tassi ufficiali, come ampiamente atteso dai mercati: è il terzo rialzo di quest’anno e il quinto dall’avvio della normalizzazione.
Vediamo in particolare quanto contenuto nel report pubblicato e reso noto ieri 14 Dicembre.
La Federal Reserve ha presentato la revisione trimestrale delle stime economiche di crescita aggiornate al 2020 con le nuove azioni da intraprendere per il miglioramento dell’economia a stelle e strisce. Le revisioni descrivono uno scenario economico ancora più favorevole nel 2018, con una crescita ora prevista in accelerazione e disoccupazione a nuovi minimi, con rialzi del livello dei prezzi ancora abbastanza contenute: il profilo atteso di rialzo dei tassi ufficiali resta invariato e prevede un Fed Funds a 2.25% alla fine del prossimo anno.
Crescita solida, inflazione contenuta, rischi bilanciati. Il comunicato ufficiale è poco variato rispetto a quello dello scorso novembre, che già definiva “solido” il ritmo di espansione; oltre alla moderata ripresa dei consumi, si sottolineano il recupero degli investimenti e ’ulteriore calo del tasso di disoccupazione. L’espansione prolungata e la piena occupazione dovrebbero gradualmente riportare l’inflazione al 2% nel medio termine.
Secondo le stime nel 2018 ci saranno più crescita e meno disoccupazione. La modifica principale allo scenario macroeconomico riguarda la revisione al rialzo della crescita nel 2018: le nuove stime ora prevedono un’accelerazione del ritmo di crescita del PIL a
2.5% (da 2.1% stimato in settembre). La revisione in parte riflette la riforma fiscale in via di approvazione, che dovrebbe dare un moderato impulso a investimenti e consumi. La crescita dovrebbe poi stabilizzare a 2.1% nel 2019 e 2% nel 2020. Il tasso di disoccupazione scenderebbe ad un nuovo minimo di 3.9% a fine 2018.