POLLA – Non c’è niente da fare, bisogna farsene una ragione. Dovunque arriva il governatore Vincenzo De Luca tutti si illuminano di immenso e nessuno riesce a trovare la strada (non dico il coraggio !!) di raccontare i fatti così come stanno realmente; alludo principalmente alla stampa regionale e provinciale che potrebbe farlo e, spesso, non lo fa.
La storia del laser oculistico dell’ospedale L. Curto di Polla è molto lunga e viene, ovviamente, da lontano; fin da quando il dr. Giovanni Iovieno approdò a Polla per dirigere il reparto di oculistica grazie anche ai buoni uffici dell’allora direttore sanitario Nunzio Antonio Babino che fece fiamme e fuoco per dotare l’ospedale di un “laser ottico”, forse unico in Campania. Dunque l’inaugurazione del nuovo laser, fatta in pompa magna lunedì 2 ottobre 2017, dal governatore-kaimano non ha portato niente di nuovo sul fronte della implementazione tecnologica di un reparto che sicuramente (e non per iniziativa di De Luca) ha un lungo percorso di efficienza nel suo passato. Sicuramente il nuovo governatore avrà fatto in modo di inaugurare una nuova macchina (che non è stata neppure acquistata dalla sua amministrazione ma programmata dal predecessore Caldoro) perché tra le facoltà quasi miracolose di De Luca c’è anche quella di inaugurare, cioè di tagliare il nastro, di cose non programmate da lui. Ma questo nessun giornale lo ha scritto e nessuna tv lo ha detto. Anzi tutti hanno consentito al governatore di sparare le sue solite apodittiche super balle anche contro la stessa storia del Vallo di Diano mortificando tutti gli amministratori attuali, amministratori che sono poi quelli degli ultimi venti-trenta anni, senza che nessuno abbia tirato fuori un minimo di dignità per contestare al governatore tutte le promesse fatte in campagna elettorale tre anni fa e non mantenute: la ferrovia, il tribunale, il carcere, il petrolio, la stazione elettrica, ecc. ecc. Ma il kaimano quando grida le sue convinzioni lo fa come se quello che dice rispondesse all’unica verità possibile; è un grande comunicatore, questo sì, e tutti gli altri politici sono soltanto degli incassatori che non muovono neppure un muscolo facciale di fronte alle accuse senza senso di De Luca; ma così va, buon per loro che riescono a sopportare tutto, altrimenti ci sarebbe da impazzire sotto i colpi di maglio della dinastia deluchiana.
Meno male che ci ha pensato il Buon sindaco di Auletta, Pessolano, a cercare di contrastare non De Luca (ci voleva molto più coraggio !!) ma almeno Imparato (sindaco di Padula) che con la sua solita baldanzosa irruenza gli ha risposto in maniera poco urbana, almeno così recitano le cronache del posto. Ma il governatore ormai va a ruota libera e parla come se sul pianeta terra ci fosse soltanto lui, e continua ad offendere il passato – il presente e il futuro dei territori sui quali mette piede; gli manca solo il cavallo per apparire come l’unno Attila che riusciva a non far più crescere l’erba dove il suo cavallo poggiava gli zoccoli.
Lunedì 2 ottobre a Polla ha raggiunto il massimo quando ricordando la sua permanenza nel Vallo degli anni ’70 (lui dice a difesa dei contadini produttori di latte, ma io aggiungo contro la Latte Silla fino al suo fallimento, così hanno pagato sia i produttori che i lavoratori, altro che nobile battaglia di lavoro) ha anche proclamato che per un certo periodo fu ospitato in una pensione inserita in uno stabile abusivo; e tutti a sorridere, quasi a confermare che nel Vallo l’edilizia in genere è abusiva. Vergogna.
Con quanto fin qui scritto non voglio assolutamente sminuire l’importanza che un nuovo strumento tecnologico porta in dote naturale ad uno dei plessi ospedalieri più dimenticati della zona a sud di Salerno e che grazie all’insistente e meticoloso lavoro organizzativo dell’attuale direttore sanitario Luigi Mandia sta recuperando anni di totale abbandono da parte della politica locale, e non solo.