SALERNO – Anche i social, a volte, servono a qualcosa di positivo; soprattutto quando vengono pubblicati messaggi concreti che hanno un senso logico e contribuiscono alla costruzione di un dibattito serio e senza infingimenti.
Per la festa di San Matteo 2017, per la contestata e/o apprezzata processione personalizzata di lunedì, per la mediazione socio-religiosa portata avanti da Piero De Luca ed in parte benedetta non solo dall’arcivescovo ma anche da un esponente dell’opposizione, per il ritorno in processione dello stesso mons. Moretti che era stato dato per assente, per la vittoria dei portatori di San Matteo, per la definitiva affermazione della dinastia deluchiana che viene prima di ogni cosa (anche della fede e dei suoi antichi riti !!), per gli spari – canti e suoni nel centro storico al passaggio imprevisto ed imprevedibile del Santo in un giorno diverso da quello magico del 21 settembre, per il nuovo inchino che la sera di giovedì (cioè domani) San Matteo farà dinanzi al Comune dove forse entrerà di nuovo, per l’ormai conclamata appartenenza del Santo soltanto al centro storico come se la rimanente parte di Salerno non esistesse, per tutte queste cose la diversità di pensiero impazza sui social (così si dice in gergo !!). Ovviamente c’è chi la vede in un modo e chi in un altro, tutti pensieri comunque rispettabili, anche quelli che vanno decisamente contro le antiche e venerate tradizioni che il vescovo venuto da lontano ha, in pochi, anni letteralmente stravolto scontrandosi violentemente con i portatori, prima, e andando a Canossa dopo, presumibilmente sotto la pressione costante, incisiva e senza condizioni di colui il quale dopo San Matteo è il vero padrone di Salerno.
Io sono schierato per chi ama le tradizioni e le vuole preservare da ogni tipo di attacco, sia mediatico che politico; sono dalla parte di chi nell’osservanza dei principi cattolici vorrebbe che la Chiesa continuasse a difendere il suo primato almeno per le feste di stampo religioso contro chi vorrebbe trasformarle in feste prettamente pagane. Qualcuno l’ha chiamata la “processione bis” quella di lunedì per le strade del centro storico fino dinanzi al Comune, io la chiamerei per quello che è: “Una buffonata che non ha nulla a che fare con la ritualità e la sacralità cristiana”.
Tra i tanti commenti apparsi sui social ho scelto di pubblicare, per intero, la riflessione precisa e puntuale dell’avvocato Salvatore MEMOLI; una riflessione elegante e pulita che condivido in ogni parola, punto per punto, perché promana la vera sostanza del problema che attiene la sfera cattolico-religiosa e ricade, come responsabilità, interamente su un arcivescovo che è ormai non più padrone dei suoi movimenti in una città e in una curia che non conosce e che, forse, non l’ha mai accettato.
“”Cose assurde. Regole nuove per i festeggiamenti di San Matteo. Siccome San Matteo non può (giustamente) fare inchini a nessuno, nemmeno al Comune, nel giorno solenne dei suoi festeggiamenti, il 21 settembre, qualcuno ha pensato bene di porvi rimedio. Stamattina (lunedì 18 settembre, ndr !!) la città ed il centro storico si sono svegliati con l’effetto di suoni, di botti, di ordini di portatori … Era San Matteo per via Duomo! … tirato a lucido per essere portato a fare “l’inchino” straordinario al Comune di Salerno. E’ così abbiamo inventato la processione bis ! Ma dove sono i laici cattolici, i difensori dei valori cattolici, i benpensanti che tutelano il buon nome delle tradizioni cattoliche ? Dove sono coloro che si ricordano che la Chiesa di Salerno non è il vescovo Moretti, con tutto il rispetto per lui, ma la luminosa storia di secoli di Fede ridotta oggi a mercato per un inchino non indispensabile ? Sentirò voci che si leveranno ricordando l’importanza del laicato cattolico e il suo ruolo nella storia quotidiana ? Che dispiacere ! La processione di oggi riduce la Chiesa di Salerno a una piccola espressione di bottega della fede. Mi sembra veramente troppo, peggio della processione con De Luca al seguito ! – Salvatore Memoli””.