SALERNO / PADULA – In calce all’ultimo articolo che, in data 7 set. 2017 con il titolo “Il corpo anticancro … di Michele Maio”, ho scritto sul contenuto del libro del prof. Michele Maio (originario di Padula e ricercatore oncologo di fama mondiale) un anonimo lettore di questo giornale, Enzo, ha postato il seguente commento:
“Volevamo ricordare che, senza togliere nulla alla valenza del professionista che certamente ha reso interessante il partecipato incontro, l’evento è stato magistralmente organizzato dal Circolo Carlo Alberto, presieduto dal Prof. Felice Tierno con l’indispensabile sostegno, non solo economico, della Banca Monte Pruno che ha curato la preparazione e la comunicazione. L”affluenza ricordata nell’articolo è dovuta, forse, anche se in minima parte, da questa preziosa attività e collaborazione antica con il Circolo stesso. Lo stesso Prof. Maio si è complimentato con la Banca per l’attività svolta. Per mera distrazione, forse, il Direttore Bianchini non lo ha ricordato nello straordinario articolo. Chiediamo scusa per la precisazione”.
Chiedo scusa io all’anonimo lettore per non aver nuovamente citato la Banca Monte Pruno, dopo averlo fatto nel precedente articolo del 26 agosto scorso dal titolo “Maio … un uomo, un medico” per presentare l’avvenimento molto partecipato, anche perché per la prima volta (almeno nel Vallo) veniva debitamente allestita preventivamente una conferenza stampa con la presenza dell’autore del libro “Il corpo anticancro” che poi è stato presentato al grande pubblico la sera di mercoledì 30 agosto 2017 dalle ore 19.30 in poi. Dopo il grosso successo di pubblico, dovuto sicuramente anche alla perfetta organizzazione cui la Banca Monte Pruno ci ha da tempo abituati, intendevo dare all’articolo un taglio prettamente scientifico senza indugiare troppo sugli aspetti pubblicitari e sulle presenze che hanno onorato la lezione del prof. Maio anche perché (e questa non è un’attenuante alla distrazione conclamata e ricordata dal lettore !!) spesso tratto gli argomenti a più riprese; e questo di cui si parla “il cancro” è uno degli argomenti più spinosi e più interessanti per la distratta e veloce società di oggi. Non bisogna, difatti, ricordarsi del “problema cancro” quando si viene investiti direttamente o indirettamente con qualcuno dei propri familiari; il problema cancro è “il problema” contemporaneo perché è una patologia che sembra sfuggire ad ogni trattamento terapeutico sebbene nei decenni molte innovazioni sono state portate e il traguardo finale della vittoria sembra sempre più vicino.
Ma ritorniamo decisamente all’argomento che oggi intendo trattare in rapporto all’attenta lettura del libro di Maio & Codignola sul problema cancro. Non a caso nel titolo di oggi c’è il riferimento a Forrest Gump ed a Blue Ribbon Panel che, seppure riconosciuti come punti di riferimento inalienabili, debbono passare forzatamente per la ricerca e i finanziamenti in funzione degli studi scientifici condotti da centinaia e centinaia di persone che devono attingere dai loro studi e ricerche anche i giusti mezzi di sostentamento personale e familiare.
Forrest Gump: è il modo non farmacologico, spiega Maio, per inforzare la risposta del sistema immunitario alle cellule tumorali; proprio nell’ottica di quella battaglia che nel nostro organismo combattono i due eserciti contrapposti (l’ho scritto nel precedente articolo), una battaglia in cui le parti più deboli necessitano di “sostegno additivo” per poter meglio reagire allo strapotere del male. E Forrest Gump rappresenta uno di questi additivi stimolanti grazie ad una eccellente preparazione psico-fisica che porta l’organismo ad affrontare al meglio “la guerra” per la vita. Gump, in definitiva, è la più plastica delle dimostrazioni di come partendo da uno stato di inferiorità (come quando c’è la presenza del cancro nell’organismo) riesce a diventare uno dei personaggi più importanti d’America; lo stimolo psico-fisico quindi non solo è importante ma anche necessario nella battaglia contro il male in questione.
Blue Ribbon Panel: sempre secondo Maio il BRP ha dettato il decalogo attraverso le cui norme dovrebbe essere condotta la ricerca ma anche, al tempo stesso, il diretto coinvolgimento del malato nella conoscenza del proprio tumore. Le 10 norme dettate dal BRP appaiono molto semplici almeno sulla carta e si appalesano come una vera e propria scorciatoia per la Luna, dove la Luna sta per simboleggiare la conquista di una meta ritenuta irraggiungibile ma che è possibile ottenere per una serie infinita di elementi e dare vita ad un nuovo epico “sbarco sulla Luna” con la sconfitta del male incurabile degli ultimi secoli. In questo ci hanno creduto fermamente anche Barack Obama e il suo vice Biden che hanno sostenuto e rilanciato la sperimentazione e la ricerca della Blue Ribbon Panel; perché non crederci anche noi a livello di massa.
Certo, bisognerebbe convincere tutte le più grandi aziende farmaceutiche planetarie che, al di là degli specifici interessi, dovrebbero trovare un preciso accordo sul sistema da seguire e da offrire alla ricerca di tanti valenti scienziati, e tra questi sicuramente Michele Maio, che si intravedono anche sul nostro territorio attraverso i volti gentili ed educati di tantissimi giovani studenti universitari.
E mi viene un’idea che passo spontaneamente nella sua semplicità a chi sul territorio ed al territorio può dedicare attenzione ed offrire strumenti economici operativi. Perché, per esempio, la stessa Banca Monte Pruno che da anni è attentamente presente in quasi tutta la provincia e in quasi tutti gli ambiti socio-economici-sportivi non predispone le sue capacità organizzative (ormai riconosciute da tutti !!) ed economiche per spingere la ricerca universitaria del campus di Fisciano in questa direzione, cioè verso il sistema immunitario anticancro, affidandone la responsabilità allo scienziato che oggi va per la maggiore e che pur essendo figlio di questa terra è stato costretto a girovagare per il mondo alla ricerca di uno sponsor per le sue ricerche. In questo modo la BMP raggiungerebbe subito almeno due obiettivi: entrare decisamente nell’università di Salerno dopo aver inglobato la Bcc Fisciano ed aver aperto una filiale a Salerno, e rimanere per sempre iscritta nella storia contemporanea come una delle aziende più produttive e più capaci di entrare nel vero problema del tessuto sociale.
Perché dico questo ? perché le numerose manifestazioni sponsorizzate in lungo e in largo danno soltanto il breve squarcio di sole di un mattino e qualche pur rispettabile ritorno economico, ma niente di più. Legare il proprio nome ad una ricerca così importante significherebbe anche riportare per lungo tempo all’attenzione della stampa (che ha già dimenticato sia Maio che il suo libro) l’argomento senza ulteriori distribuzioni di risorse.
Conosco molto bene il direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, e credo di poter affermare che non lascerà cadere nel vuoto della semplice presentazione di un libro l’argomento che, invece, va trattato e sviscerato in maniera molto più complessa.
Nel prossimo articolo cercherò di parlare anche di Facebook e dei riflessi che sta già avendo sull’immunoterapia, anche se non è il suo campo e non lo fa solo per interesse.