PADULA – Nel 2011 sono state pubblicate le linee guida per il trattamento delle dislipidemie e la prevenzione delle malattie cardiovascolari (CV), elaborate congiuntamente dalla Società Europea di Cardiologia e dalla Società Europea per l’Arteriosclerosi. Gli studi più recenti hanno ampiamente documentato il rapporto diretto tra malattie CV e colesterolo LDL.
Lo stile di vita e la scelta di particolari alimenti influenzano sensibilmente l’aterogenesi, modificando alcuni fattori di rischio quali la lipemia, la pressione arteriosa, la glicemia, il sovrappeso. Notoriamente, il regolare consumo di alimenti tipici della dieta mediterranea, ricca di frutta, ortaggi e verdure fresche, olio d’oliva e di moderate porzioni di carni, soprattutto bianche, uova e pesce, è associato ad una minora incidenza di malattie CV. L’apporto di sale deve essere ridotto a 5 g/die, particolarmente nei soggetti ipertesi.
In una dieta ottimale i grassi assicurano negli adulti il 25-35% del fabbisogno calorico giornaliero. Almeno i 2/3 di essi devono essere acidi grassi monoinsaturi di origine vegetale come quello contenuto nell’olio d’oliva. Anche gli acidi omega-3, contenuti nel pesce, anche se non hanno un effetto ipocolesterolemico diretto, sono comunque utili perché riducono i trigliceridi ed hanno effetto antiaggregante piastrinico.
Tra i carboidrati sono da preferire quelli complessi come l’amido, contenuto nei tuberi e nei cereali. La fibra alimentare, soprattutto quella solubile presente nei legumi, frutta, verdure e cereali integrali, esercita un effetto ipocolesterolemico. Infatti, per tenere sotto controllo i lipidi plasmatici, è opportuno moderare i cibi con elevato indice glicemico, come dolciumi, cornflakes, crackers, pane bianco, zucchero e miele.
Nelle dislipidemie spesso può essere utile una integrazione nutrizionale di specifici alimenti in aggiunta ai farmaci ipolipemici o, nelle forme più lievi, addirittura in alternativa ad essi. Tra questi ricordiamo i fitosteroli, presenti naturalmente nell’olio d’oliva, nella frutta fresca, nei cereali e nei legumi.
Le fibre idrosolubili di crusca d’avena e psillio risultano efficaci e ben tollerate nel ridurre la colesterolemia. Supplementazioni giornaliere di 2-3 g di olio di pesce ricco in grassi omega-3 a catena lunga possono ridurre i livelli dei trigliceridi del 25-30%. Il policosanolo si estrae principalmente dalla canna da zucchero e dal riso. Somministrazioni di 10 mg/die di policosanolo di riso per 8 settimane hanno evidenziato una sensibile riduzione del colesterolo totale.
direttore: Aldo Bianchini