Maddalena Mascolo
SASSANO – Chi conosce o legge questo giornale ha già da tempo capito che a questa redazione piace approfondire gli argomenti per poterli trattare anche quando le notizie pubblicate da tutti vengono accantonate se non dimenticate.
Ci riferiamo alle manifestazioni collegate alla “Valle delle Orchidee” di Sassano, prima fra tutte alla rinnovata edizione del “Premio Giornalistico Orchidea d’Argento” che già da qualche anno, grazie alle geniale idea di Tommaso Pellegrino, sta letteralmente spopolando tra i tanti premi giornalistici che in molti paesi della nostra provincia vengono assegnati ogni anno.
E non tanto per il nome e/o la popolarità nazionale dei giornalisti premiati ma anche, se non soprattutto, per il valore umano e relazionale che gli organizzatori sono riusciti a dare al premio.
I giornalisti, in effetti, altro non sono se non la sintesi di veri e propri momenti emozionali direttamente ascrivibili al corretto esercizio della vita relazionale in funzione dell’informazione da offrire all’attenzione ed al commento dei lettori e più direttamente alla crescita del dibattito democratico in un Paese in cui la libertà di pensiero e di parola è fortemente tutelata, anche al di là dei non pochi tentativi (più o meno nascosti e più o meno leciti) di frenare le notizie o di addomesticarle in funzione soltanto di interessi personalissimi.
Per essere dei buoni giornalisti bisogna necessariamente sapersi relazionare con il prossimo e bisogna poter essere quel tantino liberi in modo da dare in pasto all’opinione pubblica le notizie liberamente e senza condizionamenti di sorta.
Nell’ottica di tutto questo abbiamo assistito, in questi ultimi anni, alla crescita costante del Premio Giornalistico Orchidea d’Argento di Sassano sempre grazie alle innumerevoli conoscenze ed amicizie del sindaco Tommaso Pellegrino che da qualche tempo a questa parte è anche presidente del Parco Nazionale (PNCVDA); ma a ben vedere Pellegrino non è soltanto l’ideatore del premio, è anche il cuore pulsante della manifestazione che si tiene sempre nel corso del mese di maggio. Difatti è lui il vero attore della location ed anche della sceneggiatura del premio, oltre che della sempre più interessante scenografia.
Tommaso Pellegrino non è giornalista soltanto perché, fino a questo momento, non ha mai trovato il tempo di seguire l’iter burocratico per iscriversi all’albo, ma in pectore è giornalista a tutti gli effetti in quanto riesce a racchiudere in se tutte quelle caratteristiche sopra descritte e che determinano e tratteggiano la figura del giornalista.
Ed allora perché non proporre lo stesso Tommaso Pellegrino per il prossimo premio giornalistico orchidea d’argento, edizione 2018; sembra una cavolata questa proposta ma se teniamo conto che ormai, nel tempo del web, tutti scrivono come fossero giornalisti incalliti, non vediamo perché un premio giornalistico (probabilmente anche “speciale”) non possa essere conferito ad un personaggio (perché Pellegrino è un personaggio) che si offre sempre e senza alcuna esitazione a tutte le platee possibili, che evidenzia un linguaggio assennato, una dialettica sciolta e forbita, una comprensibile descrizione dei fatti ed una eccezionale trasparenza.
Farebbero molto bene tutti i giornalisti del Vallo di Diano, soprattutto quelli raccolti sotto la bandiera dell’associazione presieduta da Rocco Colombo, a proporre e conferire un “premio giornalistico speciale” a Tommaso Pellegrino che da sempre accoglie, comprende e facilita il compito di tutti i giornalisti del Cilento, dell’intera provincia e non solo.
Aspettiamo risposte precise, soprattutto dalla sensibilità con cui Rocco Colombo ha condotto molti giovani del Vallo di Diano verso il difficile mestiere del giornalista.