PADULA – La presentazione alla stampa, dell’ambizioso progetto “il cammino delle Certose – i percorsi dell’anima”, avvenuta ieri (sabato 29 luglio) nel cuore della Certosa di San Lorenzo di Padula potrebbe essere sintetizzata nella domanda posta, forse anche in maniera superficiale e supponente, da una spettatrice presente (orse una giornalista napoletana) all’incontro molto affollato e, devo dire, anche molto ben organizzato. Non accade spesso, per questo mi piace rimarcarlo.
La domanda è stata: “Scusi, la data per Napoli qual è ?”; la domanda la spettatrice l’ha rivolta al maestro Markus Stockhausen mentre quest’ultimo, su invito della presentatrice, stava declamando le sue opere artistico-musicali in rapporto alla solennità dei luoghi per la sua esibizione ed anche alle difficoltà che gli stessi luoghi contrappongono alle reali esigenze acustiche di un concerto musicale di elevato spessore, qual è quello del maestro Markus, figlio d’arte.
La risposta è stata: “A Napoli non è prevista alcuna data, ci esibiamo solo a Padula”; una risposta che probabilmente è passata del tutto inosservata e che insieme alla domanda dell’incauta spettatrice (desiderosa soltanto di tirare l’acqua al suo mulino napoletano) potrebbe dare le giuste risposte alle tantissime domande che il territorio valdianese pone a se stesso ed alla classe politica e istituzionale.
Se ci soffermiamo a pensare un solo momento sull’accaduto vi apparirà con maggiore chiarezza che la spettatrice (sicuramente senza volerlo) ha riaperto una piaga antica che penalizza le aree interne rispetto a quelle rivierasche e, soprattutto, rispetto alla centralità di Napoli (famigerato napolicentrismo) che imperversa da qualche secolo a questa parte e che non smette di avere il sopravvento su tutte le aree della nostra bistrattata regione.
Il cuore del problema, a mio modesto avviso, è tutto qui e chi sarà capace di spostare l’asse di equilibrio tra il napolicentrismo e le aree interne e periferiche avrà vinto una grande battaglia di civiltà, anche perché a ben vedere la domanda della spettatrice nascondeva una sicura malignità quasi come se l’evento di Markus Stockhausen dovesse ottenere necessariamente il marchio napoletano per balzare agli onori della cronaca artistico-culturale nazionale ed internazionale, come se il passaggio (la data) di Padula fosse una cosa di minore e riduttiva importanza.
Al tavolo della conferenza c’erano il sindaco di Padula (Paolo Imparato), l’assessore al turismo regionale (Corrado Matera), la direttrice del polo museale campano (Anna Imponente) e la direttrice della Certosa di Padula (Emilia Alfinito). Naturalmente il personaggio centrale era senza dubbio lui, Corrado Matera, da un anno ai vertici della programmazione turistica e spettacolo della Regione Campania. Ed è proprio a lui che sono affidate tutte le speranze di crescita e di sviluppo di un’area interna, il Vallo di Diano, che da almeno quarant’anni è abbandonata a se stessa.
Dunque se Corrado Matera riesce a ribaltare il comune sentire (leggasi domanda della spettatrice) ed a ribaltarlo per cercare di portare al centro della centralità napoletana (che deve continuare ad esistere, perché un’area metropolitana come quella non può essere disattesa, ma che deve essere intesa non più come un’arroganza tutta napoletana, piuttosto come una giusta ripartizione delle risorse), soltanto allora il nuovo assessore regionale (nativo del Vallo di Diano) potrà brindare ad un successo che in tanti prima di lui hanno inutilmente inseguito e mai raggiunto.
Un successo che, è bene ricordarlo a tutti, è riservato soltanto a pochissimi personaggi della nuova politica nostrana e Corrado Matera appare certamente come uno di questi che, ad oggi, possono essere conteggiati soltanto in due (Corrado Matera e Tommaso Pellegrino) che pur da diverse posizioni politiche potrebbero dare a tutto il territorio valdianese, e non solo, la giusta spinta propulsiva per una rinascita ed uno sviluppo futuro abbastanza sicura; purchè i due non entrino in un conflitto senza vie di uscita come stava accadendo un paio di mesi fa a causa di una cattiva comunicazione fra i due, un caso risolto grazie alla loro rispettiva capacità di ascoltare e dialogare.
Corrado Matera, ripeto, possiede tutte queste caratteristiche che assommate in un solo politico possono costituire l’inizio della svolta decisiva. L’assessore regionale con il progetto “il cammino delle certose – i percorsi dell’anima”, al di là della qualità e della professionalità degli artisti impegnati (a Padula ne sono passati tantissimi anche in passato !!), ha centrato l’obiettivo iniziale di spostare l’attenzione dal napolicentrismo all’attenzione verso i territori periferici e verso le aree interne che meritano impegno e risorse da parte della Regione come volano di crescita, sviluppo, economia e occupazione. L’assessore Matera è stato capace, bisogna riconoscerglielo, di far diventare gli eventi in programma nella Certosa di Padula non più come un dono caduto dal cielo e per cause impreviste, piuttosto come il giusto riconoscimento di una obbligatoria centralità se ci si vuole distinguere da un passato fatto solo di sagre, feste, festini, sfilate e canzonette che tanto hanno entusiasmato folle enormi ma senza una cognizione di causa; sul palco della Certosa, anche attraverso Luci della Ribalta, sono sfilati artisti di primo livello ma non è successo mai niente e niente è rimasto sul territorio e nella stessa Certosa che ha continuato a vivacchiare alla luce degli avvenimenti residui che Napoli lasciava andare verso le periferie per mancanza di spazi organizzativi.
Il percorso delle Tre Certose (Napoli, Capri e Padula) deve, quindi, essere letto proprio in quest’ottica di centralità allargata che (grazie anche al fatto che per la prima volta abbiamo un governatore salernitano) deve dare i suoi frutti, piaccia o non piaccia a chi (come l’anonima spettatrice-giornalista) con tanto di supponenza sembrava essere approdata -ieri- nella terra dei tartari, irraggiungibile ed ai confini della civiltà. L’essere riuscito a portare a Padula anche questi personaggi è, per la prima volta in assoluto, il giusto elemento di congiunzione tra aree metropolitane, aree interne e periferiche; per buona pace di tutti.
Naturalmente non sarà sufficiente soltanto “il cammino delle certose” per risolvere gli annosi e storici problemi di sudditanza fisica e psicologica delle aree interne, altri impegni dovranno essere assunti in collaborazione con il Polo Museale Campano e con la Direzione della Certosa se la politica nuova portata avanti con decisione da Corrado Matera vorrà dare i risultati che tutti, a questo punto, si aspettano; risultati che anche il sindaco di Padula (personaggio fuori delle righe della ordinaria consuetudine) ha auspicato individuando in Matera l’unico politico in grado di risolverli.
Con le note della splendida “music between earth and sky, matter and spirit” del maestro Markus Stockhausen si è conclusa in serata la tappa padulese di una trilogia davvero interessante e degna di nuovi e successivi approfondimenti, proprio perché per la prima volta in assoluto (come ho detto) la Certosa di San Lorenzo di Padula viene portata al centro della cultura e dell’arte regionale, come merita e come in passato non è stato.
PROVOCATORIO, ILLUMINANTE E LUNGIMIRANTE.
Mario Senatore