PADULA – Che il fumo faccia male è universalmente riconosciuto. Sono noti i suoi effetti negativi sugli apparati cardiovascolare e respiratorio. Se tutto ciò non bastasse, ora in un articolo pubblicato sulla rivista Australian Prescriber viene focalizzata l’attenzione sulle possibili interazioni tra fumo di sigaretta e farmaci. Queste interazioni possono essere sia di tipo farmacocinetico, cioè riguardanti il metabolismo dei farmaci, che di tipo farmacodinamico, cioè che incidono sulla loro azione terapeutica.
Per quanto riguarda le interazioni farmacocinetiche è stato osservato che il fumo induce l’attività di alcune isoforme del citocromo P450 che sono importanti nel metabolismo diversi farmaci.
L’attività del citocromo è statisticamente superiore nei forti fumatori (>20 sigarette/die) rispetto ai non fumatori. I forti fumatori sembrano avere, così, un significativo aumento della clearance dei farmaci. Questa induzione enzimatica rapidamente si inverte quando i pazienti interrompono improvvisamente di fumare. Tra i farmaci per i quali è importante questo tipo di interazione ricordiamo la Clozapina e l’Olanzapina, farmaci antipsicotici. Un consumo giornaliero di 7–12 sigarette è sufficiente a causare la massima induzione del metabolismo di Clozapina ed Olanzapina. È stato dimostrato, al contrario, che quando si smette di fumare si ha un aumento del 72% delle concentrazioni plasmatiche di Clozapina. Pertanto, se un paziente in trattamento con Clozapina smette di fumare, occorre ridurre la dose giornaliera del farmaco. Se i pazienti riprendono a fumare devono aggiustare nuovamente la dose del farmaco.
Tra gli antidepressivi, dal momento che la Fluvoxamina viene metabolizzata dal citocromo, nei fumatori possono essere necessarie dosi superiori a quelle raccomandate. Una recente analisi ha evidenziato che il fumo sembra aumentare la richiesta di dose di Warfarin, potente anticoagulante, del 12%. Di conseguenza, bisogna monitorare attentamente i valori di INR quando un paziente cambia le sue abitudini verso il fumo.
Le interazioni farmacodinamiche sono dovute principalmente alla nicotina. Il fumo di sigaretta aumenta l’effetto del metadone sui sintomi d’astinenza. Il fumo aumenta anche gli effetti avversi associati ai contraccettivi orali: tromboembolismo, stroke ischemico ed infarto miocardico. Pertanto, è opportuno porre estrema cautela nelle donne di età ≥35 anni che fumano ≥15 sigarette al giorno.