Padula – Il nostro modo di fare giornalismo oltre che alla cronaca dei fatti, punta alle inchieste ed agli approfondimenti, come nel caso della Certosa di Padula oggetto di numerosi articoli in cui segnaliamo cose che a nostro avviso, e probabilmente di molti nostri lettori, non vanno per il verso giusto e potrebbero migliorare, infatti vari sono stati i consigli risolutivi forniti, all’unico scopo di migliore l’immagine e la visitabilità da parte dei turisti.
Alcuni nostri articoli hanno prodotto anche azioni di tutela e salvaguardia del monumento, come nel caso in cui segnalavamo la presenza di un albero a rischio crollo al ridosso della cella n. 4 poi prontamente chiusa in seguito al sopralluogo delle forze dell’ordine e non per ultimo in seguito al nostro precedente articolo sulle considerazioni dei visitatori del monumento su Tripadvisor, in cui in tanti lamentavano la scarsa cura dei luoghi, particolarmente del Chiostro Grande, il più grande d’Europa, che come documentano gli stessi visitatori sul famoso portale web di recensioni risultava essere abbandonato a se stesso oltre che transennato, finalmente si è vista una ditta padulese operare proprio in quei luoghi portandoli a condizioni di normalità. Finalmente si ridà dignità al Chiostro Grande e ci auguriamo di non leggere ulteriori cattive recensioni su questo tema. La nostra proposta operativa più che economica per le casse del Polo, ovvero di usare un gregge di pecore per mantenere sempre alla stessa altezza l’erba del chiostro non è stata presa in considerazione, ma per fortuna è stata trovata una soluzione alternativa, probabilmente presa in somma urgenza proprio in seguito alla nostra segnalazione, o forse è un caso, chissà.
Risolto un problema, restano da risolvere gli altri, sempre e comunque per il bene del monumento al fine di renderlo meglio visitabile in futuro. Vogliamo porre l’attenzione all’ormai cronico problema del guano di piccioni che da mesi copre strato su strato la delicata pavimentazione dello Scalone Vanvitelliano, inaccessibile ormai da tempo immemore e sulle motivazioni che hanno portato al transennamento dell’intero chiostro grande. Non sapendo gli accordi presi tra il Polo e la ditta delle pulizie, speriamo che il contratto in essere venga integrato prevedendo anche la pulizia dello Scalone, troppo prezioso per essere abbandonato in questo modo e precluso alla visita di chi decide di scoprire la Certosa ormai quasi completamente transennata o con ambienti visionabili solo a distanza o chiusi, come nel caso delle celle dei monaci. Non sapendo se esistono perizie in merito al transennamento del chiostro possiamo solo avanzare delle ipotesi, e nel caso specifico probabilmente la chiusura è frutto di una messa in sicurezza dell’area a causa del distaccamento di alcuni pezzi di fregi ornamentali presenti sulla facciata interna al ridosso della passeggiata coperta e dei distaccamenti di pezzi di cemento presenti sotto i coppi della copertura. Fatto sta che le antiestetiche transenne oltre ad essere fuori contesto vietano l’accesso al Chiostro che negli anni tra le altre cose è stato oggetto di book fotografici matrimoniali di centinaia di coppie di sposi proveniente dal Vallo di Diano e non solo. Un mancato incasso anche per il Polo visto che le coppie di sposi sembrano essere sempre meno presenti in Certosa, che in ogni caso per avere il privilegio di alcune foto in ambienti esclusivi sono obbligati al versamento di una tassa. Alcune voci parlano di azzeramento della tassa per le coppie che scelgono di offrire il banchetto ai loro invitati in determinate strutture ristorative, in giorni particolari, ma su questo ci riserveremo di approfondire. Insomma le anomalie sono tante e con i nostri approfondimenti cercheremo di porli all’attenzione dell’amministrazione al solo fine di risolverle, anche con dei suggerimenti, per il bene del nostro gioiello territoriale.