Aldo Bianchini
SALA C. – Che nel ”Comitato pro ferrovia Sicignano-Lagonegro” ci sia qualcosa di stranamente surreale (ai limiti delle facili illusioni !!) ormai è un fatto quasi acclarato; che possa esserci anche una certa pervicacità nell’inseguire i sogni proposti dai politici ai soli scopi propagandistici è preoccupante, e non soltanto sul piano del condizionamento di massa.
Una frase inserita nell’ultimo comunicato diffuso dal Comitato (e finalmente inviato anche a questa testata giornalistica) ha suscitato in me un certo allarme, in senso quasi affettivo verso tutti coloro i quali attraverso lo stesso Comitato continuano ad inseguire un sogno irraggiungibile facendosi infinocchiare dai politici (meglio sarebbe dire politicanti !!) che a turno si cimentano, anch’essi, in un’impresa impossibile. Però mentre i politici lo fanno in maniera assolutamente speculare e funzionale all’ottenimento di consensi elettorali, i simpatici protagonisti del Comitato lo fanno in maniera assolutamente cristallina e con il solo fine di ripristinare una piccola tratta ferroviaria che darebbe tanto respiro economico e, forse, occupazionale ad un vasto territorio come quello del Vallo di Diano e del Lagonegrese.
Ecco la frase: “… Eventualità che si sarebbe potuta concretizzare se la richiesta della Regione Campania alla Regione Basilicata, grazie all’interessamento di Corrado Matera, volta a far fermare il Frecciarossa 1000 Taranto/Milano a Sicignano. Peccato, però, che ciò non accade e non ci è dato sapere se la Basilicata abbia risposto all’assessore al Turismo campano e in caso affermativo cosa abbia scritto …”. Peccato, ma ci risiamo con la fiducia ingiustamente accordata ad un politico (nella fattispecie a Corrado Matera di Teggiano, attuale assessore regionale al turismo) che oltre a ideare, scrivere ed inviare una letterina altro non sa fare o non può fare. Voglio soltanto sperare, conoscendo l’uomo, che Matera non abbia pronunciato la famigerata frase “me la vedo io !!” tanto cara al governatore Vincenzo De Luca che proprio nel Vallo di Diano riscosse un clamoroso successo quando, in piena campagna elettorale regionale del 2015, esclamò pressappoco così: “… Per sbloccare la situazione vergognosa del tratto Sicignano-Lagonegro è sufficiente andare presso le Ferrovie dello Stato, battere i pugni sul tavolo, prenderli a calci e tutto è sistemato …”. Eravamo agli inizi del 2015, sono passati due anni e mezzo e non abbiamo ancora saputo se De Luca è mai andato alle Ferrovie, se ha battuto i pugni, se ha preso a calci i funzionari e, in caso affermativo, quale sia stata la reazione della ferma e decisa controparte. Adesso arriva la letterina (non so se di Natale o di Pasqua) con la quale il buon Corrado Matera avrebbe cercato di indurre tutti, soprattutto la regione Basilicata, a miti consigli; queste cose si facevano durante la prima repubblica, ora il potere è concentrato in poche persone: in Regione è tutto del kaimano, a Roma è tutto di Renzi. Punto.
De Luca non è tornato più sull’argomento e non è neppure (se ricordo bene) ritornato nel Vallo di Diano dove spesso spedisce i figli Piero e Roberto per trastullare i pupetti politici di turno; Matera che è di queste terre non potrà sfuggire alla tagliola della resa dei conti di fronte ad una popolazione intera (più che ad un Comitato) se vorrà ancora continuare a frequentare invitanti ed accoglienti televisivi e non al fine di propinare altre “bugie politiche” che, ormai, fanno presa solo sui componenti il Comitato Pro Ferrovia.
“E’ una vergogna – ha esclamato il presidente del Comitato pro Sicignano – Lagonegro Rocco Panetta – siamo cornuti e mazziati. Mi devono spiegare come fanno i turisti ad arrivare nel Vallo senza la fermata del Frecciarossa 1000 a Sicignano”; proprio questa la frase di Panetta inserita nel comunicato di qualche giorno fa. Una ennesima dimostrazione dell’assoluta buona fede ma anche della credulità di un gruppo di persone che, pur perseguendo un sano obiettivo, non riescono a capire che nessuno si prenderà la briga di rispondere.
Anche perché, è doveroso ricordare, è stato lo stesso ex premier Matteo Renzi, qualche tempo fa, con una strana ed anche inquietante lettera aperta a chiudere forse per sempre l’argomento; ma questo Panetta e i suoi non vogliono capirlo.
E adesso cosa rimane da fare ? Per quanto mi riguarda bisogna sicuramente insistere nell’azione di richiesta e di sollecitazione stando attenti a non farsi prendere in giro; neppure dalla storiella del “Freccia Rossa 1000 – Taranto, Milano” per alcuni semplici motivi: 1) la società Freccia Rossa è in crisi endemica da molto tempo, forse già da prima che nascesse; 2) il numero 1000 per la Milano Taranto si è già perso per strada e quanto prima sarà abbassato clamorosamente di livello; 3) infine bisogna convincersi, una volta per tutte, che i politici-politicanti sparano soltanto cazzate.
Apprendere da oggi (come dice Panetta) che De Luca ha dimenticato il Vallo e che la politica lo ha oscurato è roba da scuole elementari.
direttore: Aldo Bianchini