NAPOLI – Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo una dichiarazione del governatore Vincenzo De Luca in merito al PIL Regionale; dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa incardinato presso la Regione Campania. Ecco la dichiarazione:
“Il +2,4% del Pil in Campania, prima regione italiana nella crescita, è un dato di straordinario valore che va considerato risultato di molti e diversi fattori: una ripresa della domanda interna, un incremento forte delle esportazioni in particolare nel comparto agro-industriale ed elettronico, una marcata presenza turistica generalizzata sull’intero territorio. E pesano le iniziative del Governo in favore dell’impresa e del mercato del lavoro.
Per quello che ci riguarda, riteniamo abbiano contribuito a tali risultati le decisioni della Regione Campania: defiscalizzazione per nuovi assunti, credito d’imposta per nuovi investimenti, eliminazione dell’Irap per le start up campane, sostegno per le assunzioni. Pesano l’avvio dei contratti di sviluppo co-finanziati dalla Regione, pesa l’immissione nel circuito economico di risorse imponenti, europee e non solo. E pesa lo sblocco di decine di cantieri piccoli e grandi, pesano le prime misure di sburocratizzazione delle procedure, e pesa anche, io credo, un clima di generale fiducia che è cresciuto rispetto al mondo dell’impresa.
Siamo dunque di fronte a un passo in avanti importantissimo. Nei prossimi mesi, con l’avvio pieno dei progetti territoriali, con l’avvio di grandi infrastrutture, con l’erogazione dei fondi previsti nei diversi bandi (2,5 miliardi nel 2018), l’avvio di progetti di edilizia sanitaria, e lo snellimento e la semplificazione della normativa urbanistica, avremo un consolidamento di questa crescita e ci auguriamo un ulteriore suo incremento. Il cammino da compiere è ancora lungo ma possiamo guardare con fiducia al futuro”.
NOTA: Prendo atto con viva soddisfazione del fatto che la Campania, la mia regione, è balzata agli onori della cronaca che conta, cioè quella del PIL, piazzandosi addirittura al primo posto in Italia per crescita tra le varie regioni. Di colpo abbiamo superato tutti i gap che per secolare tradizione ci avevano sempre relegato, se non agli ultimi posti, almeno in quelli più o meno centrali della statistica PIL (Prodotto Interno Lordo).
Chiunque altro Governatore (di destra e di sinistra) lo avesse dichiarato ci avrei creduto ciecamente; siccome l’ha detto in maniera strombazzante De Luca qualche remora ce l’ho. E chiedo scusa preventivamente a tutti i deluchiani che ondeggiano e rumoreggiano all’ombra del grande capo.
Ovviamente non sono nelle condizioni di contestare i dati dichiarati dal Governatore, dati che avrà avuto da un qualche Istituto di Statistica, ma forti dubbi mi assalgono perché è Lui a dichiararli con enfasi quasi dittatoriale. I miei dubbi si basano sul fatto che anche da noi a Salerno ha sempre fatto così e ci ha posto, certamente immeritatamente, al primo posto in Italia per la raccolta differenziata, per la pulizia delle strade, per la sicurezza, perla lotta alla prostituzione ed alla delinquenza organizzata e minorile, per la ricettività alberghiera; addirittura saremmo stati primi in Europa (e forse nel mondo) come città in senso lato, e tutti sappiamo che non è così. Per tutti ricordo quell’increscioso episodio dell’inseguimento alla prostituta sulla litoranea conclusosi con un cazzotto sul viso dell’allora sindaco e conseguente rottura degli occhiali. Ma tutte queste cose potevano andare bene nella nostra piccola realtà locale; ma spararla grossa sul PIL regionale ponendolo al primo posto del Paese, questo mi sembra davvero esagerato.
Insomma il kaimano sta tentando di far passare il concetto che con Lui alla regione in soli due anni la Campania è balzata al primo posto nazionale in fatto di crescita. Una crescita fondata su defiscalizzazione per nuovi assunti, credito d’imposta per nuovi investimenti, eliminazione dell’Irap per le start up campane, sostegno per le assunzioni, contratti di sviluppo co-finanziati dalla Regione, immissione nel circuito economico di risorse imponenti, europee e non solo; lo sblocco di decine di cantieri piccoli e grandi, le prime misure di sburocratizzazione delle procedure e il clima di generale fiducia che sarebbe cresciuto rispetto al mondo dell’impresa. Tutti elementi di assoluta importanza che d’improvviso, dopo decenni di torpore, sembrano essersi svegliati allo squillo delle trombe deluchiane.
Sarà vero ?, se si dobbiamo prepararci alle barricate contro il governo, contro gli economisti, contro i tanti imprenditori internazionali e contro la Confindustria e dobbiamo acclamare l’azione di Vincenzo De Luca come “laboratorio nazionale” capace di risolvere tutti i problemi e in grado di rilanciare, una volta per tutte, la candidatura di Vincenzo a premier nazionale, Renzi e Gentiloni permettendo.