BUONABITACOLO – Ogni elezione, amministrativa o politica che sia, porta alla ribalta dei personaggi nelle zone più variegate del Paese. Per quanto attiene la provincia di Salerno, almeno per come la vedo io, il personaggio di questa tornata elettorale è senza dubbio alcuno il prof. Giancarlo Guercio che con un colpo di spugna ha cancellato, da solo, un’intera nomenclatura che aveva tenuto in scacco tutta la comunità di Buonabitacolo per molti decenni.
Grazie a Guercio l’era di Beniamino Curcio è finita, finalmente !! (aggiungo io); un personaggio, Beniamino, che sembrava essere stato “unto dal Signore” tantissimi anni fa, fino al punto di entrare ed uscire dalle amministrazioni comunali, dagli enti sovracomunali, dagli ordini di natura professionale a suo piacimento. Il classico politico d’altri tempi, quando cioè si usciva dalla porta e si rientrava dalla finestra senza colpo ferire sull’onda di un consenso elettorale (bisogna dirlo) che, probabilmente, non aveva niente della spontaneità e della libertà di espressione e di voto. Quella rappresentata a Buonabitacolo da Beniamino Curcio era una macchina infernale capace di macinare voti su voti in un’impressionante carosello di potere per il potere; una macchina infernale che, però, è comune anche a tantissime altre realtà locali senza distinzione tra sud e nord.
Grazie a Giancarlo, dicevo, tutto questo sembra essere finito almeno a Buonabitacolo dove la gente ha finalmente capito che la rottamazione in politica è un’esigenza primaria che non deve conoscere ostacoli e non deve prestare il fianco a sentimentalismi di sorta. I mestieranti della politica devono andare a casa. Punto. I giovani del Vallo dovrebbero imparare tantissimo dall’azione del non tanto giovanissimo Giancarlo.
Sto dedicando alcuni articoli al Vallo di Diano perché ritengo che quella è una zona molto inquinata dal vecchiume della politica e stratificata saldamente su un potere fatto di promesse surrettizie e di progettualità solo annunciate. A Buonabitacolo, in verità, c’era già stato un tentativo giovanile di mandare a casa Beniamino Curcio, ma l’errore di Elia Rinaldi è stato quello di utilizzare altri vecchi politici per cercare di far fuori Curcio senza riuscirci e cadendo malamente nelle trappole infernali che il vecchio leader gli ha saputo tendere anche in maniera abbastanza grossolana.
Ora è cambiato tutto ed a sorpresa è arrivato Giancarlo Guercio, docente scolastico e attore-regista, senza alcun legame con il passato e neppure con il presente. Giancarlo, che conosco pochissimo, ha avuto la capacità di lanciare la sfida con palle di cannone alzo zero, avendo coscienza di poter soccombere egli stesso e nonostante tutto ha lanciato una sfida che in tanti ritenevano essere improponibile e dall’esito infausto. In quest’impresa, a mio avviso, Guercio è stato aiutato molto dalla sua grande dimistichezza con l’immagine e con la comunicazione. Calpestare le tavole del palcoscenico non è assolutamente facile perché l’attore dal palco deve capire l’umore della gente ed essere capace di infilarsi nel suo immaginario collettivo per avere successo; per fare questo si deve essere grandi comunicatori e Giancarlo è sicuramente un eccellente comunicatore. Ecco, la spiegazione è abbastanza semplice; Giancarlo è riuscito ad entrare nell’animus dell’elettore medio per convincerlo che la soluzione proposta dagli avversari era quella più fortemente legata al passato, ad un passato che ha realizzato poco per la comunità e molto per gli aspetti personali del “cerchio magico” che accompagnava da decenni l’esercizio del potere locale.
Ora spetta a Giancarlo Guercio dimostrare con i fatti che, anche per lui, si chiude rapidamente il periodo delle chiacchiere e dei discorsi e si apre un lungo periodo di gestione della cosa pubblica; avrà tutto il tempo che vuole perché ormai è libero e per il suo vero avversario è suonato il gong della definitiva sconfitta.
Penso che il merito sia al50% per Giancarlo il resto è stato voluto dai cittadini anche loro stanchi e con voglia di cambiare