SALERNO – Sinceri complimenti al Comune di Salerno. E’ passato poco più di un mese da quando, passeggiando sul Lungomare (quel tratto compreso tra Piazza della Concordia e l’ex Ostello della Gioventù) con il mio amico Peppe, mi ero imbattuto per la seconda volta in pochi giorni nello scempio visivo (e non solo) di immondizia, abbandono e degrado. La scena era orribile e lasciava pensare al lassismo che da qualche tempo sembra essere la costante dell’attuale amministrazione comunale retta dal sindaco Enzo Napoli. Quella che un giorno veniva definita “la passeggiata sportiva”, perché limitrofa al pattinodromo Tullio D’Aragona, ai campi di tennis Giovanni Di Ninno, alla piscina comunale Simone Vitale ed ai giardini del Forte La Carnale con quelli sul mare dedicati ai più piccoli, si presentò ai nostri occhi con tutte le sconcezze possibili. Ma ecco cosa scrivevo il 18 aprile 2017, sempre su questo giornale: “”Pochi giorni fa percorrendo quella che ho denominato “la passeggiata sportiva” mi sono imbattuto nel degrado vergognosamente presente all’interno dello storico pattinodromo comunale; le foto che ho scattato sono ampiamente dimostrative di quello che dico. E’ una vergogna che dove si pratica sport, dove c’è gioventù vibrante ci sia anche la sporcizia in un connubio assolutamente non comprensibile. Lo sport è sinonimo di bellezza fisica, morale e ambientale; a Salerno sembra che le cose si siano capovolte. Ma di chi la colpa ? di custodi inefficienti e poco motivati, di abitudini malsane che cominciano a prendere il sopravvento, di disinteresse da parte dell’assessorato allo sport del comune. Non lo so, di certo in uno degli impianti sportivi storici della città è ben visibile il degrado e la immondizia. Ma ho fatto anche di più; sperando potesse trattarsi di un caso sono ripassato per quel posto alcuni giorni dopo aver scattato le foto; macchè !! l’ immondizia era ancora lì””. La foto che vedete era quella pubblicata quel giorno e testimoniava come quelle grandi cose sono finite nel nulla; cose pensate e volute dal sindaco della gente, Alfonso Menna, verso la fine degli anni ’50 per donare alla città un’impiantistica sportiva degna di questo nome ed allargare la sua potenzialità di accoglienza per le migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze che all’epoca praticavano lo sport; Menna si era reso conto che lo Stadio Donato Vestuti non bastava più e che era necessario costruire nuovi impianti, e partì quella stagione molto produttiva che donò a Salerno il pattinodromo, i campi di tennis, la piscina; per dirla tutta, quello che riuscì a fare Alfonso Menna (piscina, tennis, pattinaggio) in poco tempo non è stato più possibile fare perché nei tempi successivi (soltanto per coprire la piscina ed ampliare l’impianto tennistico) i nuovi governanti ci hanno messo almeno quattro decenni. E con la nuova impiantistica sportiva cominciò anche la bonifica di quel tratto di sterrato che esisteva alle spalle dell’ex cementificio e che spezzava letteralmente la città in due tronconi in quanto quel tratto era preda di prostitute e malavitosi, quasi inavvicinabile e assolutamente non percorribile. Nacque così, semplicemente, la famosa “passeggiata sportiva” che è stata per decenni l’antitesi alla sporcizia ed alla monnezza. Rabbrividii quel giorno, quindi, quando constatai come era ridotto l’angolo più visibile del pattino dromo.
L’altro giorno la grande sorpresa, tutta in positivo, di constatare che tutto è ritornato alla precedente normalità; sono spariti i chili e chili di immondizia, è stato addirittura ripristinata la cancellata che delimita alcuni importanti motori dell’impianto. La dimostrazione che ci vuole molto poco per mantenere vivo un sogno maturato verso la fine degli anni ’50; a volte basta un po’ di attenzione per risolvere problemi di degrado e di abbandono, soprattutto quando insistono su una passeggiata come quella sportiva della nostra città
Non so quanto il mio articolo del 18 aprile scorso abbia inciso nella solerte rimozione dei rifiuti e nel ripristino della cancellata; spero che abbia inciso almeno un poco, altrimenti questo mestiere non servirebbe proprio a niente.