SALERNO – Questa volta la notizia da commentare l’ho attinta da “Il Mattino.it” che sabato 29 aprile 2017 alle ore 17.37 ha postato il seguente articolo a firma della giornalista Carmela Santi: “Inaugurata nel più piccolo paese del Cilento la prima caserma d’Italia dei Carabinieri Forestali”. Una notizia enorme quanto una montagna, ovvero quanto il Cervati, che ogni testata giornalistica avrebbe dovuto sentire il dovere di pubblicare ma anche di commentare, invece è passata quasi in silenzio e diversi giornali online del Cilento non l’hanno proprio passata. Ma tanto che fa, la notizia è stata veicolata da Il Mattino e, quindi, merita di essere ripubblicata ma doverosamente commentata.
In premessa è necessario precisare che il sottoscritto non ha nulla contro i cittadini di Valle dell’Angelo anche perché conosco poco quella comunità in cui sono stato soltanto un paio di volte nel corso della mia esistenza.
Dunque, la notizia che in quel piccolo paesino del Cilento sia stata inaugurata la prima caserma d’Italia dei Carabinieri Forestali (tutti ricorderanno che il corpo delle guardie forestali è stato accorpato all’Arma dei Carabinieri per decisione del governo Renzi) non può che fare enorme piacere per una ragione importantissima; Valle dell’Angelo è un pugno di case posto a ridosso delle pendici del massiccio del Cervati (la montagna più alta della Campania) e quindi mi appare molto giusto che una caserma forestale vada ad insediarsi, per opportunità orografiche e ambientali, proprio lì dove la tutela della natura e dell’ambiente sono elementi caratterizzanti di tutto il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (PNCVDA). E bene ha fatto il presidente del parco, Tommaso Pellegrino (il cui nome è stato inavvedutamente dimenticato da “ilmattino.it”), a presenziare alla prestigiosa inaugurazione con il sindaco Salvatore Iannuzzi, il sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Giuseppe Castiglione, il Vice Presidente della Commissione Ambiente Tino Iannuzzi e il Generale Antonio Ricciardi, Comandante dell’Unità per la Tutela Forestale, Ambientale ed Agroalimentare.
Tutto filerebbe liscio se non fosse per due piccole domande di carattere, ovviamente, giornalistico: 1) Perché la prima stazione d’Italia comprenderà soltanto un’area di circa 16mila ettari con competenza sui comuni di Piaggine, Sacco e Valle dell’Angelo ? 2) Perché proprio a Valle dell’Angelo ?. Le risposte non sono facili ed ogni lettore ha diritto di dare le proprie; gli approfondimenti servono proprio a far lievitare i dibattiti liberi e democratici.
Io provo a dare le mie. Le perplessità in risposta alla prima domanda sono notevoli perché, a mio avviso, se si va a ristrutturare un immobile in cui insediare la prima casera d’Italia dei carabinieri-forestali bisognerebbe almeno ampliare l’area di competenza, a meno che su tutta l’area intorno al Cervati non sorgeranno tante piccole stazioncine che potrebbero andare a duplicare quelle dell’Arma già esistenti; e in questo caso si tratterebbe di uno spreco di danaro pubblico. E’ vero che la caserma appena inaugurata fa parte del più ampolloso “Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente di Vallo della Lucania”, ma se continua così le sigle, gli insediamenti, gli incarichi non finiranno più.
Per la seconda domanda la risposta è molto più semplice e meno articolata e lascia spazio alla domandina finale: “Se l’on. Tino Iannuzzi non fosse nato e cresciuto a Valle dell’Angelo, quella comunità avrebbe mai avuto la prima caserma d’Italia ?”. Capisco che la domanda potrebbe apparire strumentale se non proprio spocchiosa, ma va fatta se davvero vogliamo fare i giornalisti. Ai lettori la libertà di rispondere, senza nulla togliere al fatto che probabilmente l’on. Iannuzzi (signore nato che stimo da sempre) ha inteso regalare alla sua comunità forse l’ultimo dono della sua lunga e cristallina vita politica (è stato sempre tra i più presenti in parlamento), visto e considerato che all’orizzonte si profila una durissima battaglia per l’ottenimento delle candidature utili per essere eletti nelle prossime elezioni politiche, e molti rischiano seriamente il posto.
Circa sei anni fa, esattamente il 17 agosto 2011, in piena campagna propagandistica per la soppressione dei comuni con meno di mille abitanti, scrissi su questo stesso giornale un articolo “Piccoli Comuni: Valle dell’Angelo un comune da abolire ?” che attirò l’attenzione dei lettori che non lesinarono decine di commenti partendo dal fatto che quella comunità esprime soltanto circa 130 elettori e che grazie alla sua autonomia conta su un sindaco, su una giunta, su un consiglio comunale e su varie commissioni; da sabato mattina 29 aprile 2017 conta anche su una caserma dei carabinieri forestali. E non mi sembra che sia poco.
Ma tutto questo cercherò di analizzarlo in un prossimo approfondimento.