SALA CONSILINA – E’ inutile nascondersi dietro un dito e non scopro neppure l’acqua calda se affermo che le letture dei classici propinate come “lectio magistralis” sono la tomba dell’attenzione che gli spettatori o gli ascoltatori potrebbero potenzialmente dedicare ai molteplici appuntamenti culturali che alla fine hanno ben poco di cultura e molto dell’affermazione soltanto personale di presunti personaggi di cultura.
La forbice si allarga quando per assistere a queste “lectio” vengono chiamati studenti delle scuole superiori che, loro malgrado, sono costretti dalla ferree regole scolastiche ad essere presenti, a volte per ore, ma soltanto fisicamente perché la loro mente è lontanissima da certi stereotipati e decotti avvenimenti.
Di rado questi appuntamenti riescono a tenere viva l’attenzione dei presenti ed a calamitare l’interesse dei giovani studenti. Una di queste rare volte è accaduta a Sala Consilina, presso l’aula magna della sede della scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Giovanni CAMERA, dove è svolta la Lectura Dantis tenuta dal prof. Giovanni Lovito.
Aula magna gremita di studenti , docenti e familiari, l’argomento decisamente intrigante e il modo di porre la lettura senza imporla, sono stati gli ingredienti del successo di una lettura che il prof. Lovito ha voluto e saputo rendere accessibile a tutti con un linguaggio semplice, comprensivo e mai dottorale. Il professore è riuscito ad entrare nell’intimo di ognuno, il famoso animus confidendi (e non confidenti che trasuda di asprezze giudiziarie), p0er far passare un messaggio importante e decisamente fondamentale per la vita politica, sociale, aggregativa di tutti.
Il sommo poeta Dante Alighieri è stato il primo scrittore che, detto in maniera molto semplificativa, ha rappresentato in un libro l’essenza della vita con tutte le sue distorsioni; non so se il primo titolo dell’opera fosse “Divina Commedia” come noi la conosciamo, sicuramente essa rappresenta come in una prima grande sceneggiatura la storia della vita che è calabile in ogni realtà e buona per chi è religioso ma anche per chi non crede in niente ed accetta il nulla come una ineluttabilità della vita terrena. In pratica il sommo poeta in ogni rigo della sua commedia ci accompagna per mano, quasi come in un film storico, lungo i non semplici sentieri della vita ed anche della morte. Un’opera immensa quella di Alighieri che ancora oggi è di assoluta attualità perché nulla è cambiato in questi ultimi e lunghi secoli della storia dell’umanità.
Ecco, il prof. Giovanni Lovito, attento studioso di molti personaggi della letteratura passata e, soprattutto, dell’opera dantesca, è stato capace proprio di fare questo. Ha prima catturato l’attenzione dei numerosi presenti e poi li ha accompagnati lentamente in un viaggio virtuale che tutti vorremmo fare e che tutti neghiamo di volerlo fare. Del resto lo stesso titolo dell’opera di Giovanni Lovito parla di questo e porta verso questa direzione; Simbolismo e allegoria nella Divina Commedia non è altro che la rappresentazione scritta delle tantissime evoluzioni che la vita semina per strada nella sua corsa inarrestabile ed immodificabile verso i simbolismi e le allegorie, e non solo come esigenze espressive nel primo caso e/o per rappresentare qualcosa di astratto nel secondo caso.
Nel mio piccolo ho letto diverse opere di Giovanni Lovito e mi sono sempre meravigliato come sia possibile che uno scrittore come lui, preciso – attento e ben documentato, debba ancora sgomitare in un mondo e in un ambiente che cerca di frenare la sua vena prolifica; parlo del mondo delle varie associazioni culturali che germogliano in tutta la provincia ed anche oltre che consente l’accesso a tantissimi mediocri autori di piccole e inespressive poesie e blocca sulla soglia un personaggio come lo scrittore Lovito che ha già dato tante prove di grandissima professionalità. La cultura locale deve superare questi steccati se vuole davvero rilanciare le proprie quotazioni; non parlo del suo paese Monte San Giacomo (nessuno è profeta lì dove nasce e vive) ma delle tantissime realtà locali, provinciali e regionali.
L’ennesimo segnale positivo è venuto dalla manifestazione realizzata mercoledì 31 maggio 2017 nell’aula magna del “Giovanni Camera” di Sala Consilina dove Giovanni Lovito è riuscito a far vivere ai tantissimi studenti una giornata indimenticabile; la speranza è che il territorio capisca ed apra le sue porte.
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