SANZA – “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio !!”, recita così un antico e sempre insostituibile detto. Però capita a tutti, e quindi anche ad un giornalista che intende fare inchiesta e non soltanto cronaca, di fidarsi della inossidabile equidistanza delle fonti che, purtroppo, molto spesso vengono meno ad un principio di assoluto valore morale, e non solo. Soprattutto quando la battaglia elettorale per la conquista del potere si fa più dura e devastante.
E’ capitato anche a me di fidarmi della fonte e non ci metto molto ad ammettere di essermi sbagliato nell’annunciare e pubblicare una notizia che appariva inossidabile perché basata su una verità accertata; nell’articolo di ieri scrivevo: “Ma la cosa che più mi ha colpito è stata l’affermazione che il sospirato ritorno in sella di Vittorio Esposito (anche perché Francesco De Mieri non ha saputo lasciare niente nella memoria della gente pur avendo avuto grandi opportunità) porterà, tra le tante cose, direttamente il Comune di Sanza nel CONSAC con notevole aggravio di spese, aggiungo io, a carico di tutti i cittadini e i nuclei familiari di Sanza. Il tutto è stato spiegato alla gente con la massima semplicità possibile, come se nessuno avesse bene in mente il sontuoso “conflitto di interesse” che il vice presidente della Regione porta sulle spalle per il fatto di essere il consulente legale proprio del Consac, cioè una delle due parti in causa nella vertenza giudiziaria tra il Comune e lo stesso Consac”. Naturalmente il vice presidente della regione Campania era ed è l’avvocato on. Fulvio Bonavitacola.
Nel corso dell’agitato pomeriggio di ieri sono riuscito a recuperare alcune deliberazioni dell’ATO e del Comune di Sanza che raccontano, però, un’altra storia e cioè che se è vero che Bonavitacola è stato consulente dell’ATO lo è stato in un periodo precedente al suo discorso di Sanza di qualche giorno fa.
Ma dobbiamo andare con ordine. Con deliberazione commissariale dell’Autorità di Ambito Sele, il commissario straordinario dr. Giuseppe Parente (detto Geppino) in data 4 febbraio 2013 (delibera n. 3) nomina l’avvocato Fulvio Bonavitacola (non ancora vice presidente della regione ma già parlamentare nazionale) per l’incarico di difendere l’Ente nella vicenda giudiziaria insorta tra l’Ente stesso e il Comune di Sanza che manifestava la decisione di non aderire al Consac e per esso all’Ente Idrico Campano (EIC).
Il fatto nuovo che contraddice quanto da me scritto è che in data 14 marzo 2016, con deliberazione n. 8, lo stesso Ente Ambito Sele revoca il mandato all’avvocato Bonavitacola e nomina quale difensore in giudizio l’avvocato Lorenzo Lentini.
Cade, quindi, e rovinosamente il “sontuoso conflitto di interesse” di cui al precedente articolo.
Fatta questa doverosa precisazione non mi resta altro che confermare pienamente tutto quanto ho espresso in quell’articolo, a cominciare dalla cascata di diamanti per finire alle modalità di conquista del potere attraverso pratiche molto spregiudicate che a me non sono mai piaciute, da qualunque parte esse provengono. E mi pongo anche delle domande soprattutto in merito a quanto realmente fatto dall’amministrazione comunale retta da Francesco De Mieri che era stata annunciata come “il nuovo e radicale cambiamento” rispetto al passato (dieci anni di Esposito e cinque di Peluso) e che, invece, è naufragata in una palude che potrebbe passare alla storia come la vera grande occasione mancata nel nome di un rinnovamento che in pratica non c’è mai realmente stato. Insomma l’unica amministrazione valdianese, non di sinistra, è miseramente finita tanto che qualcuno azzarda la classica interrogazione: “Chi l’ha vista ?“. Addirittura ho scoperto che il Comune di Sanza con deliberazione del Consiglio Comunale del 31 marzo 2016, ha deciso di aderire all’ EIC; ma su questo è giusto un nuovo intervento fra qualche giorno.
Come ieri, non entro oggi nel merito incondizionabile del voto che ogni elettore deve poter esprimere in piena libertà, ma non posso non registrare l’assoluta assenza di idee e di progetti giovani e innovatori; da qui la palpabile sensazione (che viene dalle indiscrezioni locali) di un ritorno al passato e di una vittoria annunciata per la lista che fa capo a Vittorio Esposito che, almeno in questa occasione del conflitto di interesse, non ha tradito lo spirito del “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”.