Da Antonio Mastrandrea
SASSANO – “Festa doveva essere e festa è stata l’edizione 2017 del Monte Pruno Day, l’evento, per eccellenza, della Banca Monte Pruno che celebra i risultati conseguiti dalla Banca nel corso dell’anno”, recita così il comunicato ufficiale della Banca, almeno nel suo primo capoverso, ottimamente studiato dal responsabile dell’area comunicazione Antonio Mastrandrea.
Ma può bastare una giornata, di condivisioni e di festeggiamenti, per garantire il futuro di una banca che suo malgrado deve muoversi in un mondo in cui la concorrenza è spietata ? Credo di poter rispondere di no, anche perché la concorrenza spinge a scelte certe, ravvicinate e a volte rischiose sul filo di un’economia globale che è perennemente ondivaga e si sposta da un punto all’altro del pianeta con estrema facilità coinvolgendo e capovolgendo punti fermi che fino ad un minuto prima potevano essere considerati intoccabili. Ecco perché il Monte Pruno Day del 1° maggio scorso deve essere presa come una festa (come ha detto lo stesso Mastrandrea) utile, forse necessaria, a snocciolare dati e cifre ed a tenere insieme per qualche ora i soci, i risparmiatori, gli amici, i clienti e gli investitori che sono l’anima pulsante di una Banca che fonda le sue ragioni di essere proprio su quelle radici. Tutto il resto viene dopo e ciò che attende il direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, è senza dubbio la parte più difficile di un percorso iniziato più di cinquant’anni fa dai suoi predecessori, un percorso in cui Lui ha creduto ciecamente facendolo suo in ogni sfaccettatura attraverso momenti anche difficili che, allo stato, appaiono come lontanissimi ricordi. Non è azzardato affermare che i primi cinquant’anni della Monte Pruno non sono stati altro che un piccolo passo in avanti; le vere tappe sono quelle che la banca ha davanti a se per la conquista di un mercato ancora tutto da scoprire di depositi, risparmi e investimenti.
Una bellissima giornata per condividere e festeggiare un anno all’insegna dei traguardi raggiunti ma, soprattutto, un modo per trascorrere una giornata insieme ad amici, soci e clienti, guardando, con estrema positività, a quello che sarà il domani della Banca. Veronica Maya che presenta la serata insieme a Mastrandrea, gli interventi dei sindaci Tommaso Pellegrino di Sassano, Raffaele Accetta di Monte San Giacomo, Vincenzo Sessa di Fisciano e Pino Palmieri di Roscigno, degli onorevoli Tino Iannuzzi, Tommaso Amabile, sono tutti palliativi che fanno sicuramente scena ma che non servono a niente rispetto alle vere esigenze di una banca. Certo la presenza di Mario Sartori, di Marco Bindelli (entrambi profondi conoscitori dei sistemi bancari) sono momenti essenziali per un talk-swoh ma che, in verità, incidono poco sull’economia della banca se il suo staff dirigenziale, dopo aver festeggiato, non si mettesse a studiare minuto per minuto tutte le strategie utili alla bisogna.
E quali sono le strategie utili ? La risposta viene da se perché le strategie essenziali sono almeno tre: implemento della cassa, estensione territoriale e rapporto con lo stato sociale. Tutti elementi sui quali la Banca Monte Pruno ha basato la sua ristrutturazione generazionale interessando al progetto molti giovani volenterosi e capaci di dedicare alla “loro banca” il meglio di se stessi. Chi fa parte dello staff di Michele Albanese è fortemente motivato e convinto di non essere un funzionario o un impiegato, ma di rappresentare un pezzo significativo della stessa banca, la cui crescita è assicurata dalla capacità professionale di ognuno di loro. Questa la grande abilità strategica dell’immarcescibile direttore generale. Sulla base di queste convinzioni posso anche immaginare un tentennamento di Michele Albanese nell’acquisizione della Bcc Fisciano e che a tale ottima decisione lo stesso Albanese sia arrivato sulla spinta, anche emotiva ed emozionata, dei suoi principali collaboratori, primo fra tutti Cono Federico. E la strategia della Monte Pruno è stata tra le migliori per quanto attiene l’estensione territoriale; difatti la decisione di partire da Fisciano con l’acquisizione di una banca ormai decotta è, a mio avviso, soltanto la prima mossa verso la conquista del mercato di Salerno città in cui si annuncia già l’apertura di una sede all’angolo tra Via Settimio Mobilio e Via Lucio Petrone; e forse non sarà l’unica. Altro che succursali a Padula ed a Sassano, queste rappresentano soltanto una risposta alla sfida di concorrenza e di mercato in sedelocale (leggasi Bcc Buonabitacolo e Banca Cilento); la strategia che parte da Fisciano per approdare sia a Salerno che nel pieno dell’Università è sicuramente quella decisiva per il futuro della Monte Pruno. Oltretutto Michele Albanese è riuscito da sempre a mantenere la sua banca al di sopra delle parti e delle colorazioni politiche che sarà sicuramente una delle condizioni preliminari per entrare nel mondo universitario assetato di sponsor, di tutor e di fondi utili per le ricerche. Non lasciatevi ingannare dal Monte Pruno Day dove c’è stata una sfilata di sindaci e di onorevoli di centro-sinistra; è stato soltanto un fatto casuale perché nel Vallo di Diano e nel Cilento la stragrande maggioranza dei Comuni è nella mani della sinistra. Sono fermamente convinto che Albanese mentre era seduto sul palco aveva la mente impegnata sull’azione futura che, per ogni banca, comincia sicuramente dal mattino successivo. La storia a Salerno è davvero un’altra storia, sia per le dimensioni che per l’impatto che essa sicuramente avrà sul sociale e sulla stessa politica; a Salerno la Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino potrà laurearsi come Banca Monte Pruno con il massimo dei voti.
Gli applausi, le ovazioni, la folla di curiosi, le manifestazioni di consenso che hanno celebrato la forza della banca nel Monte Pruno Day non hanno distratto il “cerchio magico” cresciuto intorno al d.g. Albanese che si è già rituffato sul plastico (ideale e pratico) della Campania, Lucania e Puglia ( e forse Calabria) per continuare la sua missione di vicinanza al territorio anche al fine di accrescere la sua zona di competenza.
Qualche giorno fa sono stato in visita alla sede di Fisciano della Banca acquisita ufficialmente il 1° aprile 2017; ebbene in meno di un mese quella sede che per molti anni è stata fredda e, forse, poco ospitale è già diventata una “banca amica e di prossimità” verso la quale i risparmiatori corrono con grande fiducia nel futuro.
direttore: Aldo Bianchini