SALERNO – Il fuorionda catturato al governatore della Campania Vincenzo De Luca, in occasione della sua partecipazione a Napoli alla presentazione del lavoro di eHealthNet, laboratorio per l’applicazione del digitale in campo sanitario, non solo chiama in causa il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, tirando in ballo alcuni giudizi che gli avrebbe riferito il neo questore di Napoli Antonio De Iesu, ma se la prende anche con il Pd.
“””De Luca, (fonte Il Mattino del 30.03.17), prima cita l’ordine del giorno di solidarietà alla polizia, per quanto subìto negli scontri scoppiati in occasione della visita di Salvini a Napoli, che fu bocciato dalla maggioranza in consiglio comunale. Poi, al deputato Pd Leonardo Impegno, racconta di essere «andato ieri dal questore», e riferisce il giudizio che sarebbe stato espresso da De Iesu sull’operato di de Magistris: «Questo ha amministrato come un pazzo, ho lasciato la città 5-6 anni fa, non è cambiato un c… anzi è peggiorata”””.
Questo in estrema sintesi il fatto, anzi il fattaccio; e tutti (o quasi) a dare addosso al governatore reo di aver subdolamente attaccato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e di aver pesantemente messo in difficoltà il neo questore di Napoli Antonio De Jesu, proveniente dalla questura di Milano dove, in verità, è rimasto abbastanza poco (undici mesi in tutto). Ritorna a Napoli, dove era stato dirigente, dopo aver retto le questure di Avellino, Salerno e Bari. Descritto da tutti come un poliziotto eccellente, ferito nel 1982 in uno scontro a fuoco con la malavita organizzata del comprensorio napoletano.
Tutti a dare addosso a De Luca, dicevo, e nessuno a riflettere sul fatto che Antonio De Jesu è stato questore a Salerno dal 2010 al 2014. Perché dico questo ? Semplicemente perché tutti i personaggi istituzionali transitati per Salerno sembra abbiano vissuto la “sindrome deluchiana” espressa nelle loro azioni quasi come un timore referenziale verso l’uomo solo al comando e dal potere assoluto. Sembra, ho detto, e il condizionale è d’obbligo anche perché questa sindrome è soltanto a livello percettivo in quanto non ci sono prove in tal senso.
Sta di fatto, però, che (solo per ricordare un caso eclatante) che in occasione del ritrovamento della bomba (ordigno bellico) durante lo scavo di Piazza della Libertà l’ordine di evacuare la zona per motivi di ordine pubblico arrivò dalla Prefettura soltanto dopo 24 ore, cioè al rientro di De Luca in città; insomma, come dire, senza il kaimano nessuno decide nulla, anche per motivi di somma urgenza a tutela della pubblica incolumità. E’ vero che azioni convulse avrebbero messo a rischio il cantiere della Piazza che allora era in piena attività, ma è indubbiamente vero che certe decisioni vanno prese con o senza De Luca.
La bomba, residuato bellico, fu scoperta alle ore 16.30 del 5 luglio 2012 e soltano nel pomeriggio del 6 luglio fu disposta la “zona rossa” a cintura di tutta l’aresa; poi la bomba fu disinnescata nel corso della giornata del 22 luglio 2012.
In quel periodo la Prefettura era retta dal prefetto gerarda Pantalone e la Quyestura da Antonio De Jesu.
La prima andrà a Napoli poco prima che De Luca divenisse governatore, il secondo ritorna a Napoli poco dopo la nomina di De Luca a governatore della Campania.
Cosa vuol dire tutto questo ? Assolutamente niente se non fosse per la casualità di spostamenti che sembrano dettati da specifiche esigenze politiche e di fiducia; un sindaco di una città capoluogo o un governatore hanno, sicuramente, bisogno di avere come Prefetti e Questori personaggi istituzionali di assoluta fiducia per meglio governare il territorio.
In questi passaggi quasi naturali e legittimi si inserisce la “sindrome deluchiana”; molti hanno dimenticato ad esempio la grave polemica che ci fu tra l’on. Edmondo Cirielli e la prefetta Pantalone (sindrome deluchiana ?): “”“Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministero degli Interni per chiedere quali provvedimenti intenda adottare in merito alle gravi intercettazioni del 26 marzo 2013 tra l’ex prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone, e l’attuale governatore della Campania, Vincenzo De Luca, sulle sorti del consiglio provinciale di Salerno, in seguito alla firma da parte dell’allora presidente Napolitano del decreto di scioglimento della Provincia di Napoli”. È necessario che il governo faccia chiarezza sulla vicenda. Accerti se le parole proferite dal Prefetto siano in linea con la deontologia professionale di un Alto dirigente dello Stato, che dovrebbe mantenere sempre terzietà nell’esercizio delle sue funzioni, e se eventualmente si ravvisino in esse violazioni disciplinari. Le sue affermazioni sorprendono non poco””” (era il 16 febbraio del 2016). Per non dimenticare, ai fini della pura cronaca, che sempre la Pantalone fu protagonista della sceneggiata dei portatori di San Matteo il 21 settembre 2014 ovvero dell’incertezza palesemente mostrata nell’applicazione della “legge Severino” a carico di De Luca.
In questo caso, però, sempre l’on. Cirielli è intervenuto in favore di De Jesu: “”Il questore di Napoli Antonio De Iesu è una persona notoriamente e indiscutibilmente con alto senso dello Stato e delle Istituzioni, di grande professionalità, impegnata non a chiacchiere nella lotta per la legalità, contro la malavita organizzata. Non deve dimostrare più nulla a nessuno e l’unico a doversi scusare e a fornire chiarimenti è il sindaco Luigi De Magistris. Il novello Masaniello dovrebbe vergognarsi per essersi rifiutato di dare solidarietà ai ventisette agenti delle Forze dell’ordine coinvolti negli incidenti e vigliaccamente colpiti da teppisti ed estremisti di sinistra, figli di papà””.
Come vedete la cronaca può essere in tanti modi e, soprattutto che i personaggi istituzionali di alto profilo vanno soggetti, loro malgrado, a strumentalizzazioni politiche veramente incredibili.
Ma sono soltanto supposizioni che non possono e non debbono costituire elementi di giudizio complessivo, un giudizio che è senza dubbio alcuno positivo sia per l’ex prefetto che per l’ex questore di Salerno.