Banche: la Monte Pruno all’attacco !!

Aldo Bianchini 

 

SALERNO – Che sia in corso, tra le tre Bcc che insistono sul territorio del Vallo di Diano, una vera e propria sfida come quella mitica dell’ O.K. Corral (mitica sparatoria nel far west dell’800) è fuori da ogni dubbio; la differenza consiste nel fatto che in questa sfida le pistole fumanti sono state sostituite da intricati messaggi trasversali e che la sfida stessa viene giocata tutta sul filo del peso economico-finanziario che ognuna della Bcc interessate può distendere sul tavolo del pesante gioco.

Tutto è iniziato con la presa di posizione assunta dalla Bcc Buonabitacolo con quella sua inusitata e strana presa di posizione contro l’eventuale apertura di una nuova sede della Bcc Monte Pruno nell’area di Padula, sulla quale area già insiste da decenni una filiale della Bcc Buonabitacolo.

Non vorrei essere scambiato per “un avventato analista di questioni bancarie” e proprio per questo non entro nei difficili e tortuosi passaggi tipicamente bancari (cifre, numeri, bilanci, investimenti …) e mi limito al commento di una situazione di fatto che è sotto gli occhi di tutti, anche quelli di chi come me che non capisce niente di banca. Oltretutto non c’è nemmeno il rischio di farmi prendere da motivazioni di carattere personale e/o di appartenenza come ho già precisato nei precedenti approfondimenti.

Che sia un momento difficile per la vita, e la stessa sopravvivenza, delle Bcc è anche questo un fatto notorio e non c’è bisogno di essere esperti di sistemi bancari per capirlo.

L’unica cosa che, forse, nessuna delle tre Bcc concorrenti aveva ben valutato è il fatto che il gioco è molto duro e per giocarlo fino in fondo presuppone decisionismo, freddezza, assenza di sentimenti e, perché no, anche un pizzico di spregiudicatezza che ognuno dovrebbe portare in dote con il suo dna.

Ho incominciato a fare questa riflessione perché sono rimasto abbastanza sorpreso dalla durezza del contenuto di una intervista rilasciata da Michele Albanese (direttore generale della Banca Monte Pruno) al giornalista Erminio Cioffi (di Ondanews.it) qualche giorno fa. Con la massima educazione e con la giusta fermezza Michele Albanese mette in evidenza alcuni aspetti del momento che anche la Monte Pruno sta vivendo e intelligentemente prima parla della forza specifica della sua banca e poi passa all’attacco.

Michele Albanese in merito al suo gruppo di appartenenza dice: “Venerdì scorso (31 marzo 2017) siamo stati a Milano dove il presidente Fracalossi ha annunciato che il gruppo ha raggiunto e superato il traguardo di 1 miliardo di capitale, soglia necessaria per ottenere l’autorizzazione a costituire un gruppo bancario. Cassa Centrale Banca ha avuto e avrà sempre tutto il nostro sostegno per creare questo gruppo bancario di carattere nazionale che accoglie banche sane ed in grado di sapersi amministrare senza l’intervento di soggetti che non hanno nulla a che fare con il territorio, la base sociale e la politica di banca cooperativa locale”.

Significative le ultime parole del periodo: “…banche sane ed in grado di sapersi amministrare senza l’intervento di soggetti che non hanno nulla a che fare con il territorio, la base sociale e la politica di banca cooperativa locale …”; ed anche in grado, aggiungo io, di sapersi proporre e di sapersi muovere sul territorio con grande senso dell’azione di prossimità che le banche di credito locale per loro mission dovrebbero sempre perseguire.

Dopo la manifestazione di forza (banca solida e un gruppo che va oltre il miliardo di capitale) Michele Albanese passa decisamente, e senza peli sulla lingua, all’avvertimento chiaro e tondo: ““Non mettiamo da parte l’idea di continuare l’attività di apertura di nuove filiali nel Vallo di Diano e se ci vedremo costretti dalla concorrenza e dal mercato saremo pronti ad aprire anche a Silla di Sassano”.

Quel “se ci vedremo costretti” induce ad aprire gli occhi verso altre considerazioni di natura logistica sul territorio che una banca sana non può trascurare e/o disattendere. Non so se la decisione è già stata presa dai vertici della Banca Monte Pruno di aprire una filiale anche a Silla di Sassano ma già il fatto che il d.g. la ponga come condizione la dice lunga. E’ in atto un cambio di strategia nella logistica territoriale e la dichiarazione di Albanese ne è la più plastica delle dimostrazioni.

In tre anni, difatti, si è passati da una strategia della pace e della buona e sana convivenza (con la segreta speranza di creare un “polo bancario locale” costituito dalle tre Bcc del Vallo) ad una strategia di attacco decisamente autonoma ed autoritaria; una decisione che, ad essere sinceri, è imposta dalle stesse leggi di mercato e di concorrenza (come suggerisce lo stesso Albanese); una decisione che, quindi, non deve sorprendere più di tanto.

Al centro di questo cambio di strategia c’è Sassano e l’unica sua struttura alberghiera, alludo al Montpellier, che guarda caso tre anni fa aveva ospitato un altro “Monte Pruno Day”. Nel 2004 a quella manifestazione furono invitati anche gli esponenti delle altre due Bcc nel segno di una strategia di pacificazione che, nelle intenzioni di tutti e tre (forse !!), doveva portare alla costituzione di quel polo bancario che prima ho citato.

Il prossimo 1° maggio, in occasione della festa del lavoro, la Banca Monte Pruno ritornerà al Montpellier di Sassano, in pieno territorio nemico (ma il termine è solo di enfasi giornalistica) per riaffermare la sua autonomia e indipendenza; una prova muscolare utile alla dimostrazione che da questo momento in poi le banche locali dovranno muoversi in maniera snella e veloce anche al fine di rispondere in maniera convinta alle richieste di mercato ed alle provocazioni della concorrenza.

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