CERTOSA : l’ufficio turistico è una questione di voti, affari e promesse ?

 

Aldo Bianchini e Ennio Sica 

 

PADULA – In una delle precedenti puntate del giornale si è avuto modo di approfondire i fatti legati all’ufficio turistico del comune di Padula, che ricordiamo insistere all’ingresso della corte esterna della Certosa, ed in quella occasione si è richiamato un articolo pubblicato il 3 giugno 2016 dalla redazione di Italia 2/TV in cui si mettevano in risalto le probabili modifiche gestionali dell’ufficio a seconda dell’esito elettorale. Il predetto nostro articolo denominato “CERTOSA/18 : prenotazioni pre-elettorali … ma fu voto di scambio ?”, pubblicato il 16 gennaio 2017, è stato opportunamente inviato alla Procura della Repubblica di Lagonegro da parte della redazione di questo giornale online.

Le elezioni ci sono state e la profezia espressa su Italia2TV si è avverata, ovvero l’ufficio che dovrebbe assistere e consigliare i turisti che decidono di visitare la Certosa ha cessato di esistere, se non per un breve periodo tra agosto e settembre.

Domenica scorsa, 26 marzo, i cittadini padulesi, con un’ora di sonno in meno, hanno avuto modo di leggere un manifesto scritto dalla minoranza politica in cui si lamenta l’inconsistenza progettuale e la nullità rappresentativa della giunta Imparato. Tra le righe la minoranza chiede la riattivazione dell’ufficio turistico, il ripristino della funzionalità dei musei comunali e l’esecuzione del progetto ideato dall’ex sindaco Giovanni Alliegro in cui tra le tante cose si prevede un sistema di tariffazione alternativo a quello attuale per l’accesso alla Certosa ed ai musei cittadini.
Esclusivamente per una questione di chiarezza verso i propri concittadini sarebbe opportuno una replica dall’amministrazione Imparato, anche perchè la questione “ufficio turistico” sembrerebbe essere diventata una vera patata bollente da ambo le parti politiche. Nel manifesto si mette in risalto che chi permaneva nell’ufficio turistico prima delle elezioni comunali avesse un “marchio” politico non gradito all’attuale giunta, pertanto cacciati da un giorno all’altro, addirittura cambiando la serratura del portone d’ingresso, come pubblicamente affermato dai diretti interessati. Altre fonti dicono che a motivare ulteriormente la chiusura dell’ufficio è stato un violento litigio tra gli stessi volontari che avrebbe reso necessario addirittura l’intervento delle forze dell’ordine (esiste un verbale dei Carabinieri ?). Episodio preso in balzo dall’amministrazione per cacciare il gruppo di volontari oramai diviso da tempo; si parla anche di una querela tra i volontari veterani, oggetto di divisione del gruppo.

Altre orecchie avrebbero sentito rimbombare tra gli archi del seicentesco ex convento di Sant’Agostino, oggiAggiungi un appuntamento per oggi sede del Municipio, il pensiero di un amministratore, che ben conosce gli ambienti certosini, che avrebbe gridato le seguenti parole chir s n’anna i’ ra d’à inda”, per i lettori di Torino “quelli se ne devono andare da la dentro”, rivolto a quanti occupavano l’ufficio turistico fino a quel momento, parole che dimostrerebbero la chiara volontà di sgomberare l’ufficio sin dai primi giorni post elezioni. Un amministratore che, a detta di chi vive giornalmente le mura dell’ex convento, vorrebbe “avere il controllo completo di tutto ciò che riguarda il monumento certosino”.

L’affermazione del “marchio di appartenenza” (citato nel manifesto pubblico) appare alquanto discutibile e non rispondente alla realtà dei fatti; difatti i soggetti citati erano tutti colleghi dell’attuale assessore alla cultura; colleghi che, oltre a fornire informazioni nell’ufficio turistico, di fatto si proponevano come accompagnatori alla visita del monumento, qualificandosi come “volontari” e accettando semmai un’offerta spontanea, si parla di 1 euro o 1,50 euro a persona a seconda della grandezza del gruppo. Riesce, quindi, difficile pensare e/o credere ad una ritorsione dell’amministrazione nei confronti dei componenti l’ufficio turistico che fu.

L’ingresso dei volontari in Certosa era gratuito in virtù di un accordo fatto negli anni con i vari sovrintendenti del monumento, fino a quando l’attuale direttrice Emilia Alfinito, in una delle sue rare decisioni operative, capendo che non si trattava di volontariato, ha annullato gli accordi precedenti eliminando quindi frangenti di illegalità in una sede pubblica prestigiosa.

Avendo già affrontato il tema in un precedente articolo (come dicevamo), il termine volontario in questo caso specifico viene usato indebitamente; si fa notare che il “volontario” mette a disposizione gratuitamente la propria attività, e non sotto corrispettivo a nero, commettendo di fatto un reato di natura finanziaria.

A discapito della chiusura dell’ufficio informazioni, bisogna dare atto e merito all’attuale giunta Imparato di aver sradicato ed eliminato definitivamente i fenomeni di abusivismo commerciali e professionali che ruotavano attorno al monumento certosino, un lavoro che Imparato aveva iniziato già nel quinquennio precedente con apposita delibera di giunta in cui si dava mandato ad un legale per contrastare gli inadempienti.

Dopo aver chiacchierato con una ex volontaria, sembrerebbe che qualcosa bolle in pentola, la situazione potrebbe mutare a breve termine – la calma è solo apparente; a volte dove finiscono gli interventi di legalità iniziano quelli politici, più importanti secondo alcuni, per raggirare gli ostacoli burocratici e per aumentare l’appeal elettorale.

Intanto l’ufficio turistico resta chiuso, in attesa della calata estiva dei volenterosi universitari padulesi che dopo aver ricevuto la formazione da alcuni amministratori comunali forti di anni di esperienza su campo, sottraggono tempo alle loro ferie dedicandolo all’accoglienza turistica per amor di patria, senza corrispettivo, autorizzazione e copertura assicurativa.

C’è chi afferma che qualche compenso arriva proprio grazie ai consigli dati ai visitatori, una sorta di “ ringraziamento” da parte di chi trae vantaggio economico dal suggerimento dato. Alcuni ristoratori nello scorso periodo estivo di apertura dell’ufficio turistico lamentavano il fatto che la maggior parte dei turisti venivano veicolati solo verso alcuni ristoranti, altri invece lamentavano l’avvicinamento di alcuni volontari veterani che pretendevano un compenso dopo l’avvenuto pasto del gruppo di turisti nello specifico ristorante; su questo tema avremo modo di approfondire nelle prossime puntate.

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