Maddalena Mascolo
SANZA – Sembra fatta, anche se ci vorrà ancora del tempo la strada è tracciata. Ci sono voluti ben quattro anni da quando nel lontano 27 luglio 2013 si tenne il convegno su iniziativa dell’Associazione Culturale “Sanza la città della lavanda” dal titolo: “”La Lavanda, una pianta antica ancora attuale – un’opportunità di sviluppo””. A quel convegno parteciparono numerosi personaggi, si distinsero in maniera particolare Lucia Coletta (dirigente della Regione Campania), Dionisia De Santis (naturalista) ed Enrica De Falco (Università di Salerno). C’erano anche i politici (il consigliere regionale Giovanni Fortunato, il presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta e il sindaco di Sanza Francesco De Mieri) ma la relazione più interessante fu quella della prof.ssa Enrica De Falco, dell’Università di Salerno, che con molta capacità illustrò quanto l’Università stava facendo per la valorizzazione della flora locale ed in particolare dei progetti che insieme all’Università le imprese e le associazioni potevano far decollare e portare avanti. Da quel momento si è mosso ben poco, soltanto adesso l’amministrazione comunale di Sanza ha compreso il problema e l’importanza di riconoscere il brand all’associazione di cui sopra al fine di ufficializzare anche di fronte alle istituzioni il fatto incontestabile che “Sanza è la città della lavanda”. L’impegno continuo e professionale di Vito Fico, presidente dell’associazione culturale, finalmente potrà dare i suoi frutti tanto è vero che è stato chiamato a relazionare, sull’attività svolta, dinanzi all’Amministrazione Comunale al fine di poter completare l’iter amministrativo per il riconoscimento del brand.
Con il suo intervento Fico ha tratteggiato la sua azione ed ha, anche ricordato, il convegno del 2013: —considetato che questa Associazione Culturale “Sanza La Città della Lavanda” riscopre e si interessa da marzo 2002 della lavanda a Sanza con la creazione del sito internet: www.sanzalacittadellalavanda.com, interviste alla stampa, film documentario con registrazione S.I.A.E. dal titolo Sanza città della lavanda – anno 2009 -, documenti, stand presso fiere e manifestazioni locali, a Vallo Della Lucania e a Salerno, fotografie, dibattiti, Festa della lavanda – Festa de “ù commito” a carattere rievocativo, in onore di Antonio e Alfredo Ravera, un convegno dal titolo: <<La Lavanda, una pianta antica ancora attuale – un’opportunità di sviluppo>> si è tenuto al centro CEA il 27 luglio del 2013 con relatori di spicco. Presenti al tavolo, oltre a politici e rappresentanti istituzionali del Comune di Sanza (Sindaco De Mieri Francesco) della Regione Campania (cons. reg.. Giovanni Fortunato), Provincia di Salerno (Assessore Attilio Pierro), Parco N.C.V.D.A. (Direttore. Angelo De Vita), Comunità Montana Vallo di Diano (Pres. Raffaele Accetta), il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Salerno (prof.ssa Enrica De Falco), naturalista (dott.ssa Dionisia De Santis) e vertici dirigenziali del settore agricoltura della Regione Campania (dott.ssa Lucia Coletta), che hanno dissertato e dato forza al progetto, arricchendo le conoscenze alla vasta platea. Il presidente Vito Fico è riuscito a portare l’argomento pure in televisione, nel programma UNO MATTINA di RAI l del 27 novembre 2013. Con lui, in trasmissione, per gli aspetti tecnico-scientifici, vi fu la collaborazione del dipartimento di farmacia dell’Università degli studi di Salerno “UniSA” rappresentata dalla dott.ssa. Mainente Marika che sostiene l’attività posta in essere dall’Associazione “Sanza La Città della Lavanda”–.
Soltanto per la cronaca è giusto anche ricordare che cosa è la lavanda; è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, dall’aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a spiga. È l’unico genere della tribù Lavanduleae Caruel, Il nome comune “lavanda” con il quale siamo abituati a chiamare queste piante (ma anche quello scientifico Lavandula) è stato recepito nella lingua italiana dal gerundio latino “lavare” ( = che deve essere lavato) per alludere al fatto che queste specie erano molto utilizzate nell’antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. Le specie di questo genere hanno un portamento arbustivo o subarbustivo o cespitoso-arbustivo oppure raramente erbaceo di breve durata. Queste piante sono fortemente aromatiche. L’indumento può essere glabro o variamente pubescente talvolta con peli stellati. La forma biologica prevalente (almeno per le specie della flora spontanea italiana) è nano-fanerofite (NP), ossia sono piante perenni e legnose, con gemme svernanti poste ad un’altezza dal suolo tra i 30 cm e i 2 metri (fonte Wikipedia).
Il nostro augurio è che dopo la Valle delle Orchidee di Sassano possa essere riconosciuta anche Sanza come città della lavanda; del resto le vallate dove crescono spontaneamente le orchidee e la lavanda sono confinanti ed entrambe ai piedi del massiccio del Cervati; località dove la magia della natura regna ancora sovrana.