Assindustria: il fair-play di Andrea Prete !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Prima di iniziare questo nuovo approfondimento mi corre l’obbligo di fare gli auguri di buon lavoro all’ing. Andrea Prete per questa sua nuova avventura alla guida di un’associazione come Confindustria di Salerno che, pur continuando a rimanere essenzialmente un’associazione tra imprese private, ha indubbiamente una proiezione pubblica di assoluto valore anche per il peso che la stessa associazione ha nella vita pubblica ed in quella politica per le scelte politiche e sociali che la stessa Confindustria è senza dubbio in grado di condizionare, sia nel bene che nel male. Ho ritenuto obbligatorio fare pubblicamente gli auguri ad Andrea Prete, dopo averglieli fatti in via privata nel corso di una lunga telefonata, perché “trentotto anni di invidiabile carriera imprenditoriale” non possono essere messi in discussione né da un articolo del sottoscritto né da sterili polemiche venute fuori intorno alla cerimonia di insediamento per il suo ritorno dopo oltre dieci anni alla testa di Assindustria Salerno per il quadriennio 2017-2021 con un bagaglio di consensi pari al 100% delle schede depositate nel segreto delle urne elettorali. Dunque se vogliamo attribuire a Confindustria soltanto una specificità privata (così come è sulla carta) è da ritenere giusta l’organizzazione di una cerimonia con stampo tipicamente privatistico, ovvero senza l’ufficializzazione degli inviti soprattutto per le massime Autorità cittadine. Per questa ragione nella sala delle cerimonie si sarebbe spontaneamente presentato il sindaco di Salerno, arch. Enzo Napoli, e casualmente il dr. Roberto De Luca (assessore al bilancio del Comune) per offrire il loro rispettivo contributo in termini di saluto e omaggio alla persona che si accingeva a vivere questa nuova splendida avventura. Peccato, quindi, che alla stessa cerimonia non si sia presentato nessuno degli esponenti del centro-destra salernitano, eventuali responsabili di questa nuova debacle e rei ancora una volta di scorsa organizzazione anche dal punto di vista comunicazionale. Non sapere, difatti, che venerdì scorso ci sarebbe stata la cerimonia di investitura è l’ennesimo segnale di caduta libera di un’accozzaglia di politici che farebbero bene a cambiare mestiere prima di lasciarsi andare a sterili ed inefficaci polemiche. Probabilmente, ben conoscendo le invettive reciproche tra i due schieramenti politici (centro sinistra e centro destra) che a volte rasentano l’idiozia collettiva, gli organizzatori della cerimonia di investitura hanno ben pensato di non diramare inviti ufficiali ma di lasciare aperte le porte per tutti coloro che avevano in animo di portare il proprio saluto; ed a tal fine hanno scelto la sala piccola per la celebrazione dell’evento. Io resto, comunque, fermo sull’altra opinione; per me sarebbe più giusto e auspicabile che Confindustria non organizzasse più eventi di stampo privatistico e si aprisse di più alla città ed alle istituzioni per raccogliere anche i suggerimenti dei normali cittadini purchè diretti alla costruzione del progetto comune; la città è di tutti, non è di De Luca e non è neppure del centro-destra. Rimane intatta anche la mia convinzione che molti personaggi in questa città, pur essendo capaci professionisti e ottimi imprenditori, si lasciano travolgere impunemente nelle spire avvolgenti del kaimano Vincenzo De Luca. Quando si parla del centro destra è come “sparare sulla croce rossa” ma da questo luogo comune non dovrebbero farsi travolgere imprenditori di sicuro successo come Mauro Maccauro e Agostino Gallozzi che, come ho già scritto ieri, non persero un minuto in campagna elettorale per umiliare Roberto Celano e Gaetano Amatruda che si erano permessi di eccepire qualcosina sulla mega manifestazione che le liste di sostegno di Enzo Napoli avevano organizzato nell’appena inaugurata Stazione Marittima come se quella struttura fosse stata una proprietà privata; ed a quella manifestazione erano presenti in tanti oltre a Maccauro e Gallozzi. Insomma se la croce rossa sta soltanto dalla parte del centro destra, anche il centro sinistra non scherza in termini di spocchiose affermazioni dinastiche e di potere. Ecco, è proprio in questo squarcio esistente tra centro sinistra e centro destra che un’associazione come quella degli industriali salernitani, che ha tutti i titoli istituzionali ufficiali, dovrebbe decisamente inserirsi a mò di bilanciatore politico-economico; anche l’impresa e l’industria sono un momento della politica in senso lato. Difatti se da un lato la politica detta gli indirizzi, dall’altro lato gli industriali e gli imprenditori possono e debbono dettare le condizioni economiche, al di là della colorazione di appartenenza. Invece lo sport principale di oggi, e non solo degli industriali e degli imprenditori, sembra essere soltanto quello di scalciare e sgomitare per entrare nel famoso “cerchio magico”; uno sport che viene da lontano e che è stato appannaggio di tante stagioni politiche prima di quella deluchiana. Nel ringraziare, infine, il presidente Prete, vero signore, per il suo senso di rispetto del ruolo degli altri, mi aspetto a questo punto una risposta del centro destra prima che mi accinga a svelare un’altra verità.

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