Bcc Monte Pruno: la responsabilità sociale di impresa

Maddalena Mascolo

 

SALERNO – La Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino conferma, ancora una volta, di essere al centro dell’attenzione nazionale. Il suo modello organizzativo, la conduzione generale, la professionalità degli addetti, il servizio in favore della clientela ed anche dei soggetti meno abbienti del territorio, il rapporto con il mondo della comunicazione; questi gli elementi che hanno sollecitato l’attenzione della prestigiosa rivista “Marketing e Finanza” che ha deciso di dedicare alla Bcc MPR un serio approfondimento. Soltanto per la cronaca è bene precisare che “Marketing e Finanza” è la rivista di strategia, innovazione e marketing del settore bancario, assicurativo e finanziario promossa da AIFI. Gli articoli sono realizzati direttamente da opinion leader del settore bancario, assicurativo e finanziario: manager, docenti universitari, ricercatori, consulenti. “Marketing e Finanza” è uno strumento fondamentale per la riflessione e l’analisi sull’evoluzione del settore e sull’innovazione finanziaria. L’analisi è stata suddivisa in più parti ed in calce c’è anche la lunga ed articolata risposta del direttore generale Michele Albanese che ancora una volta riesce a mettere bene in evidenza le sue capacità di “fare banca” nell’ottica del massimo rispetto della “responsabilità sociale d’impresa”:

 

Alla riscoperta della Responsabilità Sociale d’ Impresa

Un ruolo rivisitato, ma di estrema attualità che mette al centro diversi interessi e numerosi fattori, ponendo interesse sul territorio nel quale si vive. In questo BCC Monte Pruno si distingue per il proprio orientamento sociale.

 

I principi della BCC Monte Pruno

Non è facile riuscire oggi a dare le giuste risposte, non solo al mercato, ma anche ai tanti portatori di interessi che interagiscono con gli operatori economici. Svolgendo questo ruolo da tanti anni ormai, ci troviamo quotidianamente ad interfacciarci con tante vicende diverse, con mille situazioni, con tante persone. Il nostro ruolo oggi è, quanto mai, borderline, nel senso che è molto sottile la linea che divide il concetto puro dell’ economia e, quindi del profitto, con quello del ruolo specifico che abbiamo nella società.

Potrebbe sembrare strano, a tratti anche demagogico, ma il nostro modus di fare Banca rappresenta il vademecum indispensabile della nostra azione. E parlo di demagogia, perché, può sembrare quasi scontato ciò che le Banche locali mettono in campo attraverso i dettami dei loro statuti, ma tutto ciò è ben contenuto all’ interno di un articolo che ha fatto sempre parte dei cardini operativi delle banche di credito cooperativo. Questo principalmente per sottolineare che la nostra non è un’ esigenza, una volontà pubblicitaria, una trovata di marketing che umanizza la nostra attività bancaria. Alla luce di ciò, è indispensabile richiamare l’ articolo 2 del nostro Statuto Sociale, in quanto, ottima base di partenza per capire o meglio per riscoprire questa tanto agognata e promossa Responsabilità Sociale d’ Impresa.

Principi ispiratori è il titolo di questo articolo 2 che così recita:

“Nell’ esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza  speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’ educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci, nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale”.

 

È chiara la portata di questo articolo, il quale riassume ottimamente le caratteristiche principali della nostra mission aziendale ma, soprattutto, il nostro modus operandi sul territorio. Miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche, sviluppo della cooperazione, coesione sociale e crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera: sono i principi ispiratori della nostra azione, l’ azione delle Banche di Credito Cooperativo, che non a caso richiama prima le condizioni di carattere morale e culturale e poi quelle puramente economiche.

 

Responsabilità Sociale d’ Impresa

Sono tante e svariate le definizioni di Responsabilità Sociale d’ Impresa. Si può certamente partire dalla Comunicazione UE n. 681 del 2011 secondo cui la Responsabilità Sociale d’ Impresa (Rsi) o Corporate Social Responsibility (Csr) è “la responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società”. Ma andiamo oltre, e cioè per l’ UE promuovere la Responsabilità Sociale d’ Impresa vuol dire anche soddisfare le esigenze del cliente, gestire parimenti le aspettative di altri stakeholders, come ad esempio il personale, i fornitori e la comunità locale di riferimento. L’ elemento distintivo della Rsi è quello di affiancare alla responsabilità economica anche una responsabilità sociale, che crea valori tangibili e intangibili, per tutto ciò che sta intorno all’ azienda. Valori vincenti e di successo per l’ impresa, per le persone, per il territorio e per l’ambiente. La Rsi si può applicare, ad esempio, per il tramite di 5 diversi princìpi:

• sostenibilità (come uso consapevole ed efficiente delle risorse ambientali, capacità di valorizzare le risorse umane e contribuire allo sviluppo della comunità locale in cui l’ azienda opera, capacità di mantenere uno sviluppo economico dell’ impresa nel tempo);

• volontarietà (come azioni svolte oltre quelli che sono gli obblighi di legge previsti);

• trasparenza (ascolto e dialogo con i vari portatori di interesse diretti e indiretti dell’ azienda);

• qualità (in termini di prodotti e/o processi); integrazione (visione e azione coordinata delle varie attività su obiettivi e valori condivisi).

Fatta tale premessa si riesce a comprendere meglio la portata di questo fattore, ma anche quello che ne diventa l’ utilizzo in un contesto più ambito di mercato. La Responsabilità Sociale d’ Impresa passa attraverso pratiche e comportamenti che danno luogo a risultati e benefici non solo per l’ azienda ma anche e soprattutto per il territorio e per chi lo vive.

Si creano, quindi, delle necessità, come quella di distinguere e valorizzare il marchio non più solo in termini strettamente di prodotto, ma come cultura e reputazione d’ impresa, come fattore di credibilità verso il consumatore ed il territorio oppure come la necessità di distinguersi, anche strategicamente, dai competitors per una migliore reputazione che non è solo economica ma anche sociale, in quanto, tante volte, nel mondo d’ oggi, premia molto di più questa social reputation o social responsability rispetto ad altri valori puramente di carattere economico e numerico.

 

Ne deriva, inequivocabilmente, che le aziende avvertono l’ esigenza di guardare non più solo allo sviluppo delle proprie attività e/o all’ incremento degli utili, ma anche alle esigenze della società in senso ampio. Questo si traduce nell’ adozione di una politica aziendale in grado di conciliare obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ ottica di sensibilità ed attenzione presente e futura. Sembrerebbe quasi qualcosa in più, cioè un modo per acquisire ulteriore competitività, per avere un vantaggio competitivo. Ebbene per alcune aziende la Responsabilità Sociale d’ Impresa è diventata proprio questo, perché talune aziende si sono preoccupate solo recentemente di pensare al territorio ed a ciò che li circonda.

Ed è qui che ricade al meglio quello che è il concetto di Banca locale, o meglio Banca del territorio, cioè quell’ entità economica che non è responsabile socialmente perché vuole esserlo, ma perché lo è per missione. Questo concetto è qualcosa di totalmente differente per noi del movimento del credito cooperativo.

Oggi riuscire a dare risposte adeguate al mercato è molto difficile, in quanto, sono diversi i problemi che emergono nel vivere quotidiano. Si avverte, e purtroppo negli ultimi tempi non è più una novità, un’ atmosfera particolare, dove le certezze che risalgono a qualche tempo fa sembrano intoccabili cominciano ad essere messe in serissima discussione. È indispensabile che ognuno svolga il proprio ruolo, facendo sicuramente qualcosa in più rispetto a prima. Questo qualcosa in più può essere rappresentato, per l’ appunto, dalla Responsabilità Sociale d’ Impresa, dal quid in più che fa scattare un interesse ulteriore e soprattutto per il territorio nel quale si vive.

La nostra risposta: un concetto rivisitato di responsabilità sociale

Parlare di un concetto rivisitato di Responsabilità Sociale d’ Impresa può essere tanto, forse troppo, ma per noi non lo è affatto. Chi però opera “modalità Rsi” vede tutto diversamente, perché questo tema è insito nelle attività previste dallo statuto; volontariamente è stata definita come un’ azione di default, che caratterizza le strategie operative della nostra Banca e non una trovata di marketing. È giusto dirlo, forse anche scomodo, ma troppi promuovono la Responsabilità Sociale d’ Impresa solamente per scopi pubblicitari, per ottimizzare il proprio marchio, per costruire una versione diversa del proprio brand. Qualche volta, io l’ ho voluta definire come una volontà di umanizzare la propria azienda, tanto che oggi si vedono in giro spot pubblicitari di imprese che mettono al centro un robot che vuole imparare ad essere umano, perché è qualcosa che lui non conosce. La mia preoccupazione è proprio questa: voler sostituire di sana pianta i valori, le emozioni, gli interessi con gli algoritmi. E come possiamo pensare che questo algoritmo possa promuovere la Responsabilità Sociale d’ Impresa? È vero o no che l’ essere o meno un’ azienda con dei valori dipende solo ed esclusivamente dalle persone che lavorano al loro interno?

 

Si potrebbe aprire un dibattito infinito di possibilità ed esempi, ma il mondo corre troppo velocemente per poter trovare soluzioni condivise che funzionino per tutto e per tutti. Facendo il nostro esempio, ormai sono ben 55 anni che promuoviamo questa nostra Responsabilità Sociale d’ Impresa, ma non è un caso che non l’ abbiamo mai chiamata in questo modo, semplicemente perché per noi è naturale muoverci in un determinato contesto operativo, che è quello di una Banca del territorio. Dagli inizi della nostra storia sono cambiate molte cose: sono aumentati i numeri dei nostri depositi della clientela e dei nostri finanziamenti concessi, è cresciuto il numero dei dipendenti e dei collaboratori, le filiali sono diventate molto più numerose, è cresciuto il numero dei soci e dei clienti, il contesto bancario si è fatto molto più difficile, la normativa ha assorbito gran parte delle nostre giornate e delle nostre energie. Nonostante i numerosi cambiamenti che negli anni si sono susseguiti, un elemento è rimasto immutato nel DNA della struttura: l’ essere una Banca mutualistica del territorio.

Questa caratteristica rappresenta un segno distintivo che accompagnerà sempre la nostra azienda nel suo percorso di crescita e di sviluppo, e lo sviluppo stesso dipenderà da essa. Non bastano i valori economici, l’ andamento in aumento delle grandezze ha incentivato il virtuoso meccanismo di crescita del contesto territoriale, dove la raccolta e gli investimenti realizzano la loro concreta ragione d’ essere attraverso l’ azione di una Banca che si caratterizza perché non disperde ricchezza in altri territori. Si evince, analizzando più da vicino la nostra realtà, che vi è uno sforzo continuo e deciso da parte delle governance di mettere al centro dei progetti le persone, l’ umanità, la loro storia.

Non ci sono dubbi, quindi, sulla vitalità che sta guidando la Banca Monte Pruno nel corso degli anni; vitalità che diffonde i suoi effetti, nel pieno rispetto dei principi statutari e, quindi di quell’ articolo 2, non solo verso l’ ambito economico, ma anche e soprattutto verso il miglioramento delle condizioni morali e culturali del territorio nel quale opera. Ogni anno diamo vita non solo al Bilancio civilistico che propone i risultati patrimoniali ed economici, ma realizziamo anche un bilancio sociale, un contenitore che evidenzia l’ intera azione sociale che la Banca ha messo in atto sul territorio di competenza, a testimonianza della nostra vocazione, del nostro interesse al sociale ed a tutto quello che ne deriva.

Il modello della BCC Monte Pruno

Per essere a sostegno del territorio, in primo luogo, c’ è la necessità di viverlo, cioè di essere presenti su di esso quotidianamente. Se viene assicurata una presenza costante il territorio ne percepisce l’ impegno ed è meno difficoltoso creare ricchezza e sviluppo. La nostra Banca ha, da sempre, attuato questa strategia operativa, in quanto, è diventata un punto di riferimento del territorio attraverso i comportamenti, trasformando i valori in azioni concrete. Tale assioma rappresenta, nel migliore dei modi, il nostro modello: i valori che ogni giorno promuoviamo diventano allo stesso momento azioni concrete di vicinanza e supporto al territorio, non solo sotto l’ aspetto prettamente ed esclusivamente economico.

 

L’ attuale situazione economica spinge, ancora di più, verso un orientamento della specie, puntando alla stretta prossimità con il territorio. Ritengo che le banche di credito cooperativo hanno ben inteso questo comportamento operativo, dimostrando sensibilità e concretezza all’ interno di tutto il territorio italiano. Bisogna, allo stesso modo, però, interrogarsi sulla percezione che il territorio e, quindi, gli stakeholders hanno di questo modello. C’ è un fattore che prescinde da ogni slogan pubblicitario e cioè la concretezza. Tutto può essere promosso, tutto può essere invocato, ma la vera forza la si conquista dando dimostrazioni di ciò che effettivamente viene promesso e proposto. La Responsabilità Sociale d’ Impresa è una vera e propria filosofia di azioni che deve associarsi al concreto, al tangibile. Per questa ragione la nostra filosofia, si basa sui fatti, sulla concretezza; infatti, se da un lato ci rendiamo sempre estremamente disponibili all’ ascolto, alla volontà di creare

soluzioni e di non lasciare sole le persone e le imprese nel momento del bisogno, dall’ altro mettiamo in circuito risorse economiche e strutturali che danno tangibilità e concretezza alla nostra azione.

Questi sono i fatti che mettiamo in circolo, questa è la concretezza che mettiamo in campo a favore del territorio. Non è un problema di rating, non sarà mai un problema di garanzie, la nostra filosofia si fonda sull’ analisi particolare che abbiamo del cliente, in quanto, non conosciamo solo gli indici di bilancio, ma la sua storia, la sua vita, la sua serietà, la sua capacità di generare reddito; questi sono elementi senza prezzo, difficili da valutare e misurare. È un comportamento che dovrebbe essere osservato con maggiore attenzione da parte di tutti gli operatori del settore bancario. Noi, come banche di credito cooperativo, raccogliamo ed impieghiamo tali risorse all’ interno del medesimo territorio, senza disperdere ricchezze al di fuori: è un punto di forza enorme, che ci consente di creare quello che ci piace definire il circuito del progresso, dove la banca diventa allo stesso momento attrattore e sviluppatore di progresso nella propria zona di competenza, rivedendo nel vero senso della parola il concetto di Responsabilità Sociale d’ Impresa.

La diffusione della nostra rete prosegue con questi principi e con potenzialità interessanti attraverso il rafforzamento dei presidi operativi sul territorio, anche in controtendenza rispetto a ciò che succede presso i grandi gruppi bancari, perché la nostra filosofia di essere una Banca vicina alla gente ci impone di non mollare il nostro legame con il territorio e con chi lo vive; siamo banche di contatto, che sfruttano lo scambio di informazioni, il confronto continuo, i nostri sono rapporti empatici. Questo è il nostro valore aggiunto, questa è la nostra forza, tanto da essere definiti la Banca Amica.

Conclusioni

Questo modo di operare contestualizza, in definitiva ed al meglio, il nostro ruolo di Banca locale, nel pieno e consapevole rispetto di quella che abbiamo definito la Responsabilità Sociale d’ Impresa rivisitata. Banca Locale significa anche questo. Siamo un esempio concreto di cosa vuol dire per noi Banca Locale e, soprattutto, come abbiamo immaginato di metterlo in piedi.

 

Il concetto evidenziato, in conclusione, ci permette di mettere in luce il nostro ruolo sul territorio, che è molto di più rispetto a quello che potrebbe sembrare la consueta attività bancaria. Il ruolo del nostro articolo 2 dello Statuto è un punto focale della nostra filosofia, ma deve essere considerato solo il punto di partenza, altrimenti diventeremo davvero tutti delle macchine e non si parlerà più di Responsabilità Sociale d’ Impresa, nemmeno rivisitata, perché il tutto sarà uno spot per qualcuno ed uno svantaggio operativo per altri. La nostra volontà, per l’ appunto, è di proseguire nella nostra azione a servizio del territorio, dando supporto concreto ed alimentando quel circuito del progresso che ci ha permesso, negli anni, di essere ai vertici delle classi_che nazionali tra i creatori di valore, a conferma della capacità di generare reddito, ma anche della capacità di dar vita a valore non misurabile dall’ utile, ma dalla percezione e dai risultati sociali conseguiti sulla zona di competenza.

 F.to: Michele Albanese

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