SALERNO – Non ho difficoltà a dichiarare che molte delle notizie che mi danno la possibilità di approfondire specifiche tematiche le leggo sul giornale online Ondanews.it (che opera nel Vallo di Diano e in buona parte del Cilento) così come su altri giornali presenti sulla rete. E lo dichiaro con assoluta scioltezza anche se dall’altra parte non c’è, almeno credo, una altrettanto corrispondenza in termini di etica professionale. Ma, forse, è meglio così. Dunque questa volta ho letto su Ondanews.it del 5 febbraio 2017 la seguente notizia: “”Trovare la soluzione ad un problema non vuol dire averlo risolto se, di mezzo, c’è la burocrazia che diventa un ideale tavolo da ping pong dove a sfidarsi ci sono un Comune e una Provincia. E’ quello che sta accadendo tra il Comune di Roscigno e la Provincia di Salerno per la riapertura della Strada Provinciale 342 che collega a Corleto Monforte. Ad aprile dello scorso anno la Banca Monte Pruno ha stanziato 30mila euro per asfaltare la strada resa in condizioni pietose da una frana. Una volta ripristinato il manto stradale sembrava fosse questione di giorni per poter avere l’autorizzazione da parte della Provincia per la riapertura al traffico. Sono trascorsi circa 10 mesi e l’autorizzazione non è ancora arrivata, nonostante la Banca Monte Pruno abbia messo a disposizione altri 20mila euro per il ripristino della segnaletica stradale e fatto realizzare anche il progetto””””. La notizia, di una certa sostanza, dovrebbe dare la possibilità di approfondire il tema in questione con tutte le conseguenze del caso; ci si limita, purtroppo, a raccogliere una dichiarazione del direttore generale della Bcc Monte Pruno, Michele Albanese, che seppure molto autorevole è pur sempre una dichiarazione di parte. Ma leggiamo la dichiarazione: “”Questa situazione è paradossale perchè abbiamo messo a disposizione 50mila euro per far tornare la strada percorribile ed ora per un problema burocratico non si arriva alla riapertura. Comune e Provincia chiariscano chi deve assumersi le responsabilità e si riapra la strada”, f.to Erminio Cioffi””. Al di là delle mie considerazioni di carattere personale che lasciano, comunque, il tempo che trovano rimane sul tappeto un enorme problema che attiene la manutenzione delle strade provinciali disseminate per qualche migliaio di chilometri sul nostro territorio. La prima considerazione che va fatta è quella che “la sinistra è caduta sulle strade della provincia” dopo aver fatto della manutenzione delle strade un’arma micidiale di attacco contro la destra che si era ritrovata a gestire le molteplici emergenze stradali causate, in verità, dalla stessa sinistra che per decenni aveva governato l’Ente Provincia senza che la destra avesse mai subdolamente utilizzato quell’arma come strumento di battaglia politica. E va ricordato che proprio sulle strade provinciali, durante la consiliatura di Angelo Villani, la magistratura ha avviato alcune clamorose inchieste che hanno prima spaccato il PD (denunzia pubblica e giudiziaria del sindaco pescatore Angelo Vassallo contro la gestione dell’allora assessore Franco Alfieri) e poi hanno messo in ginocchio decine di piccole e medie aziende del settore a cominciare dal Vallo di Diano (impresa Di Sarli) per finire all’agro nocerino sarnese (impresa Citarella); inchieste giudiziarie che hanno prodotto una certa crisi anche nella gestione di Edmondo Cirielli. Quello della manutenzione stradale, ordinaria e straordinaria, è uno dei pezzi principali di quel gigantesco, inossidabile e inattaccabile “sistema di potere”; e se è vero come è vero che la politica non ha poteri di controllo (affermazione condivisibile dell’ex senatore Alfonso Andria) è altrettanto vero che è la politica, e solo essa, a gestire nomine, appalti, convenzioni e prebende. La sinistra, da circa tre anni, è ritornata in sella e governa la provincia con una maggioranza schiacciante. Mi chiedo: dov’è finita quella provocatoria campagna denigratoria ?; l’intelligenza della sinistra sta proprio nel fatto che riesce a massificare il messaggio mediatico sempre e comunque in suo favore; e la gente ci crede. Abbiamo assistito negli ultimi mesi alle sceneggiate del governatore per la riapertura della strada provinciale denominata “Cilentana” (croce e delizia da oltre quarant’anni per tutte le amministrazioni) per scoprire che dopo qualche settimana la stessa strada è franata poco più avanti; ma nessuno ne parla. Ma ritorniamo alla notizia e, meglio ancora, alla dichiarazione pubblica del direttore generale della Bcc Monte Pruno, Michele Albanese, che senza troppi fronzoli mette in risalto come tutto il fronte della politica, da destra a sinistra, è insolvente rispetto ad un problema gravissimo che la sua Banca ha cercato di avviare a soluzione. Ecco perché non esito ad affermare che Michele Albanese diventa, ogni giorno di più, un personaggio al di sopra delle righe ma anche al di fuori degli schemi di squallida appartenenza politica e si lancia nel sociale per favorire tutte le comunità locali dove la sua azione innovatrice può essere presente. Altra storia per il Comune di Roscigno e l’Ente Provincia che, al di là di qualsiasi incomprensibile logica burocratica, dovrebbero vergognarsi anche e non soltanto per essersi fatte smascherare da un’azione semplice e costruttiva come quella portata avanti dalla Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino che, non dimentichiamolo, presto si avvia a diventare una banca a respiro extraprovinciale-regionale con l’accorpamento della Bcc Fisciano.