Aldo Bianchini
SALERNO – Come ogni anno si apre la gara tra i giornali e le televisioni a chi arriva prima ad elencare i redditi (anno 2015) dei Consiglieri Comunali di Salerno; poi arriverà la lista dei Consiglieri Provinciale, infine quella dei Consiglieri regionali e, dulcis in fundo, quella dei convenzionati ma anche di quelli che hanno ottenuto incarichi “aggratis” (come si dice in gergo). Ma cominciamo dai Consiglieri Comunali per capire -come, se e perché- una notizia del genere, sparata in prima pagina e nei titoli di apertura dei tg, possa interessare il grande pubblico se non per un fatto soltanto legato alle esclamazioni dinanzi alle edicole, e poi nulla più. Queste, però, sono le notizie che vengono spacciate per inchieste dalla stampa locale. A me, sinceramente, che il sindaco di Salerno depositi agli atti dell’amministrazione comunale una dichiarazione dei redditi di 77mila euro non interessa assolutamente nulla, oltretutto una simile dichiarazione non attesta né presunta ricchezza e né irregolarità di sorta; tutt’altro, sembra una dichiarazione normalissima di una persona che nella sua vita privata svolge anche la professione di architetto. Una simile notizia non mi interessa perché i 77mila euro del sindaco non discendono dal suo incarico elettivo e neppure da corposi rimborsi spesa. Invece nei report giornalistici si parla, anche per gli altri casi, di “consigliere più ricco” con una bella medaglia d’oro (il cardiologo Eugenio Stabile) reo di aver superato i 200mila euro di reddito lordo; vengono assegnate addirittura le medaglie d’argento e di bronzo (quasi fossimo in una Olimpiade) rispettivamente alla diabetologa Paky Memoli (88mila e 290 euro) e all’otorinolaringoiatra Ciro Russomando (88mile e 139 euro). Che peccato per un soffio ha perso la medaglia d’argento, ma c’è sempre tempo per rimediare. Sotto il podio è rimasto il noto avvocato Antonio Cammarota, ma fanno bella mostra anche l’ex presidente del consiglio comunale Antonio D’Alessio e i medici Corrado Naddeo e Felice Santoro, con Harace Di Carl0o, Roberto Celano ed Ermanno Guerra, tutti inseriti nel tabellone luminoso dei primi dieci. Ma sulla stampa si parla anche di “scettro” tra gli occupanti le p0oltrone di assessori; la leader schip tocca all’avvocato Angelo Caramanno, assessore all’ambiente. Capisco che i personaggi politici hanno l’obbligo di presentare al Comune la loro dichiarazione dei redditi ma quella che dai più è stata definita come “un’attesa più lunga degli altri anni” proprio non la comprendo e neppure la condivido. Lo spirito della legge non è quello, o almeno non dovrebbe essere quello, di obbligare i politici al deposito delle dichiarazioni dei redditi ai fini strumentali giornalistici, piuttosto quello di garantire agli Organi competenti il relativo e doveroso controllo (anche attraverso le dichiarazioni) di eventuali illeciti arricchimenti di detti personaggi in dipendenza del ruolo dagli stessi svolti nell’amministrazione della cosa pubblica. Non capisco, inoltre, cosa possa interessare ad una persona che stenta ad arrivare a fine mese quanto è capace di guadagnare un politico per la sua attività extra pubblica amministrazione. Ma non facciamoci portare troppo lontano dal ragionamento e consoliamoci, se così si può dire, col fatto che ci sono almeno due consiglieri che potrebbero essere inclusi nell’elenco dei poveri in quanto la loro dichiarazione è pari a zero. Ma il “caso guadagni” non finisce con la semplice elencazione delle dichiarazioni dei redditi, ci sono anche le fotografie in bella mostra su tutti i giornali e sugli schermi televisivi. Infine, mi sono chiesto, come si fa a scrivere “a piè di foto” del cardiologo Stabile la seguente dicitura: “Il cardiologo ha superato tutti al suo primo mandato”, quasi come a voler dire che i guadagni dichiarati possano discendere anche dal suo incarico comunale; le due parole “primo mandato” mettono, difatti, fuori strada anche il più esperto lettore. Se questa è corretta informazione, io mi dissocio.