SICUREZZA: ma Salerno è sicura ?

                                                                                         

 

Aldo Bianchini 

 

SALERNO – Si parla sempre più spesso, e forse sempre più a sproposito, di sicurezza. Se ne parla perché viviamo tutti nell’assoluta insicurezza. Non ci sono misure, ordinarie e speciali, che tengano rispetto all’azione terroristica finalizzata all’attentato meno prevedibile in tutti i sensi. Si fanno attentati entrando direttamente nelle redazioni giornalistiche (Charlie Hebdo), nelle discoteche (Bataclan in Francia e Reina in Turchia ad Istambul), negli stadi di calcio (State de France), ovvero con gli autocarri di grosse dimensioni (lungomare di Nizza in Francia o i mercatini di Natale di Berlino), soltanto per citarne alcuni. L’imprevedibilità degli attentati è, in pratica, la loro stessa forza; non è possibile proteggere tutti i luoghi a maggior rischio così come non è possibile prevedere la tempistica e le modalità degli attentati che sono avvenuti anche nelle metropolitane, negli aeroporti ed anche nei luoghi di semplice aggregazione lontanissimi dai centri di interesse terroristico. Detto questo la domanda è: Salerno è sicura ? assolutamente no, alla pari di tutte le altre città e di tutti gli altri luoghi della terra. A Salerno, però, c’è un disvalore aggiunto consistente nel fatto che di sicurezza sembra non essercene propria, o quanto meno qualche briciolo di tentata sicurezza c’è solo al centro della città e solo in corrispondenza di eventi di un certo rischio. Venerdì 13 gennaio 2017 ero fermo con la mia auto di fronte alla sede centrale della Camera di Commercio, su via Roma; intorno alle ore 11.00 una sfilata incredibile di auto di servizio con sirene spiegate; tre auto davanti e tre auto dietro (Polizia e Carabinieri) a fare da scorta all’autovettura di stato con a bordo il capo della Polizia dr. Franco Gabrielli; tutto il corteo diretto verso il palazzo della Prefettura dove Gabrielli era atteso per una conferenza a tema. Prima del passaggio del corteo su Via Roma era un inferno di fischetti agitati e penetranti (almeno per l’udito), erano diversi agenti della Polizia Comunale (ex Vigili Urbani) che di davano un gran da fare per assicurare la veloce percorrenza di quel tratto di strada centrale al corposo corteo. Qualche secondo dopo il passaggio del Capo della Polizia tutto è ritornato alla normalità ed al silenzio quasi assoluto; dei vigili urbani nemmeno l’ombra, scomparsi velocemente nelle loro attività di routine. E la sicurezza ? Beh !! la sicurezza era già finita; qualcuno aveva ritenuto sufficiente mettere in moto tutto quel parapiglia per garantire nelle intenzioni la sicurezza del capo della polizia come se un attentato potesse essere sventato grazie ai fischietti dei vigili urbani. Forse c’erano agenti speciali e franchi tiratori sui tetti dei palazzoni di Via Roma, forse c’erano agenti speciali infiltrati tra gli stessi vigili e mischiati tra i pedoni irritati, forse c’erano ma io sinceramente non li ho visti. E tutto questo si è verificato per l’arrivo di un pezzo importante dello Stato, figurarsi quando non c’è nessuno; in quel caso giustamente non ci sono neppure i vigili urbani con i loro irritanti fischietti. La sicurezza, ergo, abita altrove e si materializza da qualche altra parte, non certamente a Salerno. Da questo giornale abbiamo lanciato un sondaggio con la seguente domanda: “Secondo te Salerno è dotata delle necessarie misure di sicurezza antiterrorismo ?”. La risposta dei nostri lettori è stata lapidaria; il 92% ha risposto con un secco “NO”, soltanto l’8% ha risposto “SI”. Per carità il nostro sondaggio è soltanto indicativo in via di massima essendo basato solo sulla risposta del lettore e non essendo dotato dei crismi dell’ufficialità; ma il 92% di risposte negative dovrebbe far riflettere più di qualcuno. Una percentuale così alta equivale a dire che a Salerno il concetto di sicurezza antiterroristica e di sicurezza in generale è assolutamente sconosciuto.

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