SALERNO – Tanto tuonò che piovve, direbbe qualcuno; finalmente è arrivata la luce, direbbe qualche altro. Tra queste due estremizzazioni contrapposte c’è, comunque, una realtà e cioè che l’atto aziendale dell’ASL di Salerno è un fatto concreto, approvato e da mettere in atto nei prossimi mesi. Al riguardo il Direttore Generale dott. Antonio Giordano ha diffuso, tramite l’ufficio stampa, la seguente dichiarazione:
“ L’approvazione dell’Atto aziendale è un passaggio decisivo perché rende esecutivo il modello di organizzazione dell’ASL Salerno che avevamo programmato, ora possiamo procedere agli interventi che consentiranno alle nostre strutture di funzionare in modo più razionale e di rispondere meglio ai bisogni assistenziali. Il decreto ci dà 60 giorni per la presentazione del piano delle attività territoriali, che, però, in realtà è stato già in larga parte definito nel nostro Atto Aziendale. Procediamo, quindi, da subito a dare corso partendo dal territorio, a giorni pubblicheremo la procedura per il conferimento degli incarichi dei Direttori dei Distretti; poi seguiranno le procedure relative agli incarichi delle funzioni di supporto territoriali e delle funzioni centrali: penso, infatti, che il presupposto per avviare questa fase sia la definizione delle figure apicali alle quali è affidata la responsabilità di rendere operativi gli obiettivi aziendali. Per quanto riguarda gli ospedali siamo pronti a realizzare le azioni per eliminare le duplicazioni dei reparti all’interno dello stesso ospedale, duplicazioni che comportano spreco di risorse e pochi vantaggi per la salute dei cittadini. Inoltre introduciamo immediatamente l’organizzazione dipartimentale, entro quindici giorni inizieremo a nominare i direttori di dipartimento, attraverso i quali completeremo questo processo virtuoso, che consente di ottimizzare il governo delle risorse e sviluppare la crescita professionale e la qualità dei servizi. A ciò si aggiunga che con i bandi e le mobilità che ci permettono di reclutare quasi 130 medici, per lo più ospedalieri, da destinare ai reparti in maggiore sofferenza e con le procedure( autorizzate dalla Regione) di affidamento di circa 30 incarichi apicali (cioè i primari) di reparti chiave, avremo già nei prossimi mesi un quadro sostanzialmente rinnovato, con effetti positivi sui livelli assistenziali garantiti ai cittadini della nostra provincia”. Ogni decisione, e l’approvazione dell’atto aziendale della Asl è una decisione importante, porta con se consensi e dissensi; accadrà anche questa volta e probabilmente saranno necessarie delle modifiche. Bisognerà anche attendere la pubblicazione dell’atto aziendale dell’AOU – Ruggi (che è cosa diversa dalla Asl) con le modalità di attuazione anche, se non soprattutto, per conoscere la definitiva sistemazione del polo di cardiochirurgia presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, un polo di eccellenza che rischia di perdere il suo splendore locale, regionale e nazionale per via della temuta e scongiurata divisione della stessa in due reparti specifici e diversi, urgenza ed elezione, da affidare (almeno così si dice) ai dottori Enrico Coscioni e Severino Iesu, rispettivamente. Solo per inciso ricordiamo che contro questa scissione si sono pronunciati ben 91 operatori della cardiochirurgia sottoscrivendo un documento di protesta.