SALERNO – Esimio Presidente, mi permetto di scriverLe questa mia per una questione di dignità personale, di verità e di rispetto per la Repubblica Italiana, nonché per riguardo dei cittadini salernitani che ho avuto l’onore di rappresentare per lungo tempo della mia vita, in funzioni sociali ed istituzionali. Faccio riferimento alle polemiche che hanno coinvolto, nei giorni scorsi, il Presidente della Giunta regionale della Campania, On. Vincenzo De Luca. Non entro nel merito delle dichiarazioni orrende rilasciate da quest’ultimo, di cui ha potuto venire a conoscenza buona parte dell’opinione pubblica nazionale, e su cui essa ha avuto modo di esprimere tutta la sua diffusa indignazione. Peraltro, considerato che, come Lei sa, De Luca è stato Sindaco di Salerno per quasi cinque lustri, Le posso assicurare che, se Lei volesse, potrei fornirLe una ricca rassegna stampa inerente sue affermazioni, assolutamente agghiaccianti, che La potrebbero ulteriormente turbare. Ma, queste, difficilmente hanno sortito le reazioni di rilievo che pure meritavano (se non da parte di coloro i quali vengono considerati nemici a prescindere), poiché la nostra comunità è molto tollerante e, senza voler arrecare alcuna offesa ad essa, è custode di un sano provincialismo. Io, invece, sono stato molto colpito da due Sue dichiarazioni, che molto probabilmente, temo, risentono di notevole disinformazione: • “De Luca è un campione della lotta alla illegalità e alla camorra nel suo territorio”; • “Se il sud fosse amministrato coma fa lui (De Luca), avremmo l’1% di Pil in più”. Rispetto alla Sua prima affermazione, chi scrive ha dovuto fare parecchie denunce per segnalare infiltrazioni camorristiche nei grandi appalti aggiudicati dal Comune di Salerno. Tutte hanno portato ad interdittive o processi nei confronti delle imprese coinvolte: è stata, quindi sempre riconosciuta la giustezza delle accuse mosse. In altre occasioni le mie denunce hanno portato in rilievo collaborazioni con imprese o personaggi con rilevanti precedenti penali. Qualche settimana fa, infatti, dopo ispezioni disposte dall’A.N.AC., il Comune di Salerno è stato costretto a rescindere il contratto con la società affidataria della realizzazione e della gestione dell’impianto di compostaggio installato in città. Anche su questa impresa avevo avuto modo di sottolineare, molto tempo prima del Dott. Cantone, i precedenti penali notevoli che la interessano. Solo per inciso, Le ricordo che è uno degli impianti che Lei ha visitato, con significativi apprezzamenti, in una Sua capatina a Salerno. E’ ovvio che nessuno di questi procedimenti giudiziari ha mai accertato, né io l’ho mai ipotizzato nei miei esposti, la consapevolezza o la collusione dell’ex Sindaco. Però, se non altro si può parlare di scarsa attenzione nei confronti del fenomeno delle infiltrazioni di imprese legate alla camorra o di faccendieri vari, se quasi tutte le aggiudicazioni sono finite per riguardare aziende o personaggi sospette. E vengo alla Sua seconda affermazione. I fatti succitati, unitamente a significative forzature procedurali di cui il Presidente della Regione è un campione indiscusso – tanto da portarlo a vantarsi di tutto ciò e degli avvisi di garanzia e dei conseguenti processi – hanno condotto al fatto che il secondo capoluogo della Campania ha conquistato un triste primato, sicuramente indiscusso nell’intero mezzogiorno: il maggior numero di opere incompiute. La prossima volta che viene a Salerno, non me ne voglia, chieda di essere accompagnato sui cantieri infiniti e nei pressi delle infrastrutture inutilizzate o sottoutilizzate: si accorgerà che deve rimanere in città ben oltre una giornata intera. Ciò detto, è evidente che Lei ha una opinione piuttosto deformata del personaggio in questione e che, se la approfondisse, si augurerebbe ben altri amministratori per il sud Italia. Comunque, mi rendo conto che le mie affermazioni sono abbastanza sbalorditive per chi non conosce la realtà salernitana o la apprende in modo molto alterato, come temo. Addirittura, ritengo comprensibile pure che Lei immagini che io possa essere un mero visionario. Perciò, considerato che quanto da me scritto è tutto suffragato da denunce specifiche, con nomi ed indicazioni precise, nonché, in molti casi, da procedimenti e provvedimenti giudiziari, rilevabili, quantomeno, dalla cronaca pubblica quotidiana, sono disponibile, se Lei avesse tempo o ne fosse interessato, a fornirLe tutti gli elementi a sostegno delle mie accuse. Auspicando di aver fatto una utile e necessaria chiarezza per Sue dichiarazioni future in merito all’On. De Luca, meno affrettate e sconvenienti, rimango in attesa di eventuali ed apprezzabili Sue richieste di approfondimento, e Le porgo distinti saluti.