Di Michele Cavallo (scrittore)
ROMA – Il rumore che ha fatto la presenza di Agnese Renzi in America, soprattutto sui social network, è paragonabile agli scandali di Trump e le sue molestie sessuali.
Le critiche più “leggere” sono state rivolte al suo modo di vestire, al trucco, al suo essere una “brutta” donna, con epiteti che vi risparmio. Fin qui però restiamo nel campo del gossip, eccessivo becero e gratuito, ma pur sempre tollerabile visti i livelli che si sono raggiunti con altri personaggi pubblici. Piccola digressione: Ma qualcuno ha visto come si veste il Dalai Lama, in questi giorni in visita a Milano? Come fa a presentarsi con quei quattro stracci, con le ciabatte ai piedi? Sempre vestito uguale difronte a Capi di Stato di tutto il mondo? Mah!
Ritornando a noi, quello che è un po’ meno tollerabile, che va oltre il gossip, che entra a gamba tesa insieme all’invidia ed alla frustrazione, è la rivolta pressoché unanime di buona parte del corpo docente italiano, indignato per come sia stato possibile che un’insegnante, qual è appunto la moglie di Renzi, possa essere andata in America, “marinando la scuola.” Gli insegnanti (dicono gli stacanovisti della scuola, insieme ad una folta classe politica di bassa lega delusa da una carriera che, chissà perché, non decolla mai) che un docente ha, oltre alle feste comandate, solo sei giorni di ferie extra e, ad occhio Agnese deve averli ormai più che superati!
Odio il benaltrismo e non lo sopporto per esempio quando sento questo o quel politico difendersi agli attacchi che gli vengono mossi rispetto ad un cattivo operato, contro cui egli reagisce rinfacciando ciò che altri prima di lui non sono riusciti a fare meglio. In questo caso però devo cedere alla tentazione perché la situazione è troppo lampante!
Tutti noi siamo stati testimoni (perché ognuno di noi ha un parente, un amico o conoscente che insegna in qualche scuola), di numerosi escamotage, trattative fra docenti per saltare questo o quel giorno, allungare questo o quel ponte. Inoltre la cronaca è piena di false “leggi 104”, che avvicinano docenti a casa per accudire parenti che stanno meglio di loro. Piena di certificati medici elargiti con gran generosità a “malati immaginari” che devono sbrigare faccende altrimenti non fattibili assolutamente in due mesi e sei giorni.
Però voglio uscire subito da questo benaltrismo per cercare di scendere un po’ più in profondità.
La cosa che dovrebbe interessare di più, ai maestri ma anche e soprattutto ai genitori, non è “il tempo” che un docente trascorre con i bambini , ma come sfrutta questo tempo:
“L’insegnante mediocre dice. Il buon insegnante spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il grande insegnante ispira.” (William Arthur Ward).
Coloro che ancor di più mi hanno deluso, sono i tanti che vogliono la signora Renzi fuori dalla scuola, visto che, dovendo stare a volte a fianco del marito, “ruba” il posto ad un altro precario. Ovviamente, e me ne dolgo perché io la trovo una bella e semplice ragazza, non conosco Agnese e non so come insegna. Ma da qui a dire che solo perché, essendo la moglie di un primo ministro, dovrebbe immediatamente lasciare la scuola per far posto ad un altro insegnante, magari uno di quelli, come recita la citazione di Ward, mediocre, che “dice” invece di “ispirare”, ce ne passa un mare. Un mare di livore. Indirizzato a lei, ma sicuramente anche al marito che sta facendo venire la fine del mondo.
Io sono il primo a non avere parole tenere per Renzi, ma me la prendo con lui, non con la moglie. I social network sono diventati sempre più il posto in cui si sputa veleno, senza verificare la fonte di quanto si afferma o si condivide.
Mi fermo qui. Invito tutti a occuparci dei problemi seri che vive il mondo della scuola, non del posto di lavoro della moglie del Presidente del Consiglio, che per essere tale, avrà senz’altro permessi particolari che le consentono di esercitare i propri diritti e doveri, mentre i supplenti non disdegneranno di sostituirla.
Quello che si è letto in questi giorni sulla signora Landini è intollerabile, ed è il retaggio di un maschilismo dei più beceri. Duole che le offese sulla presunta bruttezza della moglie del premier giungano in molti casi proprio da donne. Quanto alla sua presenza alla Casa Bianca, era un suo dovere, essendo una visita ufficiale. Trovo inoltre bello e sano che la moglie di Renzi non faccia di mestiere la moglie di Renzi, ma che si guadagni da vivere come tanta gente svolgendo il lavoro di insegnante. Tutto il resto è “poraccismo” di gente priva di argomenti, di generosità e di rispetto per le donne.
Parlo da insegnante e so quello che dico. Quante volte chi ha chiesto la 104 ha abusato di tale permesso? Non ditemi che non è vero e che getto fango sulla categoria. Amo il mio mestiere e mi arrabbio quando si approfitta della legge, qualunque essa sia. E i permessi? Colleghi che li prendono a ridosso delle ferie, certo non c’erano fotografi all’arrivo. Prima di parlare a vanvera informatevi. Scagliatevi contro il premier, non contro sua moglie. Se avessimo tutti un pochino di coscienza civica in più, questo paese sarebbe diverso.
Penso che è inopportuno che la moglie del presidente del consiglio sia un insegnante in cattedra visto i numerosi impegni del marito che ricadono anche su di lei, pertanto per me la signora Renzi dovrebbe mettersi in aspettativa senza compenso considerato le agevolazioni di cui gode la sua famiglia.
Inoltre, nell’articolo si parla solo di coloro che non svolgono il loro lavoro con coscienza, impegno e rispetto del ruolo che ricoprono nella formazione delle future classi.
Esistono tantissimi insegnanti bravissimi anche “precarissimi”, che fanno sacrifici immensi per un posto di lavoro che nel Sud Italia è diventato sempre più un miraggio.
Lo “scrittore” in un certo senso fa emergere un problema attuale che è quello dei diritti acquisiti che non si possono toccare per chi già è tutelato, mentre chi è precario non è difeso da nessuno.