SALERNO – Il mio ultimo articolo, nel contesto dell’inchiesta giornalistica denominata “Camorra & Politica” incentrata sul “caso Scafati”, in maniera assolutamente non costruita e, quindi, involontaria ha colpito la suscettibilità del dott. Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno e presidente della Provincia di Salerno, con il quale prontamente mi scuso. Prima di esternare le mie personali considerazioni avverto l’obbligo di pubblicare integralmente la richiesta di rettifica inviatami dal predetto sindaco di Sarno, e per farlo ho ritenuto giusto e doveroso riservare lo stesso spazio e la stessa collocazione in pagina dell’articolo contestato dal titolo Camorra & Politica/13: il convegno di Nocera, Vincenzo Montemurro , Andrea Ridosso e le similitudini con “Linea d’Ombra” che ha dato luogo alla protesta del dott. Canfora.
“””Alla cortese attenzione direttore responsabile – Oggetto: rettifica – Leggo con stupore, sull’edizione online del “Quotidiano di Salerno”, un articolo a firma di Aldo Bianchini, in merito al convegno che si è svolto la settimana scorsa a Nocera Inferiore su “Ragione Pubblica-Semplificazione e legalità” in cui, parlando del Piano di Zona, si associa il mio nome e quello del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, a un’indagine che vede coinvolto il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Premesso che il sottoscritto non è nella maniera più assoluta coinvolto in indagini della magistratura sulla vicenda delle assunzioni al Piano di Zona, vorrei ricordare all’autore dell’articolo che la verità e l’oggettività dei fatti devono sempre trovare un qualche riscontro anche all’interno di un dibattito politico avvelenato, come quello a cui stiamo assistendo sulla vicenda del Piano di Zona, ma soprattutto per il rispetto che un giornalista dovrebbe avere nei confronti dei suoi lettori, informandoli correttamente. Probabilmente è una dote, quella di informare i lettori in modo corretto, che al sig. Bianchini, dal quale mi sarei aspettato una responsabile prudenza, manca. Mi sembra chiaro che l’articolista, facendo certe affermazioni diffamatorie, mi abbia voluto associare volutamente a un fatto che non riguarda né il sottoscritto nè il sindaco di Nocera Inferiore ma altri contesti politico-amministrativi, per cui Le chiedo di voler rettificare quanto scritto, riservandomi eventualmente di adire le vie legali. Distinti saluti – Il sindaco di Sarno: Dott. Giuseppe Canfora”””
Avverto altresì l’obbligo di ripubblicare la frase che, molto probabilmente, ha dato origine all’increscioso equivoco: “”Un fatto, di certo, è strano: tra i sei relatori del convegno del 14 ottobre 2016 c’erano ben tre presunti indagati, i primi due Canfora e Torquato soltanto sfiorati dall’indagine sul “piano di zona” poi spostata da Montemurro sulle cooperative che avevano assunto Andrea Ridosso (di cui mi accingo a parlare) e l’altro (Piero De Luca) sicuramente a processo per bancarotta fraudolenta per il crac del pastificio Amato (dove Montemurro non c’entra minimamente come inquirente)””.
Se si legge asetticamente l’intera frase risulta palese che ho utilizzato il termine “indagato” che già da se è molto diverso dal termine “avvisato”; ho aggiunto, poi, sempre in tutta buona fede “i primi due soltanto sfiorati dall’indagine sul piano di zona poi spostata da Montemurro sulle cooperative che avevano assunto Andrea Ridosso … “ e scrivo di indagini sul Piano di Zona (incontestabili !!) e non di indagini su Canfora e Torquato; è altrettanto chiaro che nessuna volontà di associare i nomi del sindaco di Nocera Inferiore (dr. Manlio Torquato) e di Sarno (dr. Giuseppe Canfora) alla vicenda giudiziaria che sta investendo e travolgendo il sindaco di Scafati (dott. Pasquale Aliberti + altri) nell’ambito di un contesto politico-amministrativo-giudiziario completamente diverso. Anche se bisogna riconoscere, e spero che il sindaco Canfora me ne dia atto, che al centro dell’inchiesta giornalistica (che sto portando avanti da diverse puntate, con quella di oggi siamo alla 14^) ci sono almeno tre personaggi che con il “piano di zona” sono venuti a stretto contatto; il primo è il sindaco di Scafati che siede al tavolo istituzionale del piano; il secondo è il dr. Andrea Ridosso (figlio e parente di presunti camorristi) in cerca disperata di un posto di lavoro; e buon terzo, ma solo come citazione, il magistrato dr. Vincenzo Montemurro che ha indagato (e forse sta ancora indagando) sul piano di zona e sta indagando sicuramente sul “caso Scafati” prima meglio identificato. Il problema, e forse anche la confusione almeno nell’estensione dell’articolo, è nato dalla violenta polemica accesa dall’associazione salernitana “I figli delle chiancarelle” che con alcuni post su FB hanno violentemente criticato la scelta degli organizzatori del convegno “Ragione pubblica – Semplificazione e legalità” di mettere insieme nello stesso convegno personaggi e momenti di sicura tensione sul piano mediatico. Sarò più chiaro; con il verbo “sfiorare” intendevo, come intendo, affermare due cose: 1) che i sindaci di Nocera Inf. e Sarno non erano mai stati avvisati; 2) che erano stati sfiorati dall’indagine di Montemurro sul piano di zona soltanto perché, in forza delle loro rispettive cariche, sono seduti al tavolo istituzionale dello stesso piano di zona. E qui ritorno a ribadire una mia convinzione, così espressa nel precedente articolo: “Ma se per assurdo ammettiamo che il Piano di Zona c’entri qualcosa con l’assunzione del Ridosso dobbiamo anche convenire che ad essere imputato dell’assunzione (che non s’aveva da fare !!) oltre a Pasquale Aliberti ci dovrebbero essere anche i sindaci di Sarno e Nocera Inferiore (Canfora e Torquato) che nelle decisioni ufficiali avevano ed hanno lo stesso titolo del presunto camorrista Aliberti”; ma così non è perché la mia è semplicemente una supposizione perché nei fatti il piano di zona non c’entra nulla con l’assunzione di Ridosso e i sindaci di Sarno e Nocera Inferiore non sono stati mai avvisati, tanto è vero che lo stesso Montemurro ha spostato le indagini sulle due cooperative (Onlus Meridiana e Sofia) che nel tempo hanno assunto il giovane richiedente lavoro assicurandogli anche un ufficio all’interno della sede del “piano di zona” come accertato dalla Guardia di Finanza appena qualche settimana fa e regolarmente rapportato all’ufficio del pm DDA Vincenzo Montemurro. E qui ritorna in ballo la polemica dei figli delle chiancarelle contro Montemurro e gli organizzatori del convegno, una posizione dalla quale ho preso le distanze; tanto lo si intuisce, se si legge asetticamente tutto l’articolo contestato, anche dal seguente passaggio “Anche se io, in tutta sincerità, non ci vedo niente di strano sul fatto che un magistrato possa intervenire per dire la sua in un ambito dove insistono i politici e dove si discute di temi molto importanti; pur tuttavia era forse necessario che gli organizzatori puntassero su altre professionalità e su altri personaggi politici per non dare la sensazione di voler fare di tutta l’erba un fascio e, soprattutto, per evitare probabili polemiche per il fatto che un magistrato potesse sedere al tavolo con un rinviato a giudizio e con due leggermente sfiorati da un’indagine”. Ed è solo per raccontare in pieno quanto accaduto, con tutti i risvolti e le connessioni varie, che ho citato i sindaci di Sarno e Nocera Inferiore nel contesto dell’articolo contestato, la cui genesi affonda le sue radici solo e soltanto nella polemica scatenata da altri e non certamente da me che ho, tra l’altro, redatto il predetto articolo. A me non interessa il “dibattito politico avvelenato scatenato sul “piano di zona” (sono parole del sindaco Canfora); a me interessa informare i lettori in maniera corretta ma in un quadro complessivo delle vicende cercando di non urtare la suscettibilità di chicchessia; ed il quadro delle vicende legate sia al piano di zona che al caso Scafati, anche se slegate tra loro, ha potuto generare un qualche equivoco interpretativo che intendo sciogliere nella maniera più chiara possibile: “i sindaci di Nocera Inferiore e di Sarno sono assolutamente estranei alle vicende giudiziarie che interessano l’amministrazione comunale di Scafati”.