SALERNO – L’antefatto è che un amico ieri mattina, 11 ottobre 2016, mi ha segnalato la presenza sulla pagina Facebook dei Figli delle Chiancarelle, di una locandina molto interessante sulla figura di uno dei magistrati di punta della DDA presso la Procura della Repubblica di Salerno. Raramente vado su FB ma nella fattispecie ho immediatamente aderito all’invito del mio amico ed ho anche io direttamente visto la locandina e l’ho acquisita sul mio computer, tanto era bella. Ho detto era !! si perché dopo qualche minuto lo stesso amico mi ha richiamato per dirmi che la locandina era sparita insieme ad alcuni commenti satirici del tipo “Ruvo del Montemurro …”. Si perché il magistrato in questione è il dr. Vincenzo Montemurro che da tempo è impegnato in vari importanti processi sul mondo della politica salernitana di destra e di sinistra con risultati molto diversi tra la prima e la seconda, comunque di assoluzione della seconda. Ho rifatto il processo di accensione del computer e ho capito che il amico aveva ragione; tutto era scomparso. Ordini superiori ? Chissà, e pensare che la locandina non riportava alcuna affermazione infamante o diffamante e neppure denigratoria; era solo un normale, libero e legittimo esercizio della satira (come è difficile farla a livello locale !!). Deluso, molto deluso mi sono chiesto dove fossero finiti i cosiddetti “figli delle chiancarelle” che hanno titolato la loro pagina fb così: “Il corriere delle chiancarelle – a Salerno da cinque anni c’è una voce libera che vi svela quello che davvero accade nei palazzi del potere”. E mi sono chiesto come sia mai possibile in questa città battere la ritirata al primo intoppo o al primo contatto con il vero potere; e quello della magistratura è un vero potere. Ho tante risposte, preferisco non darle per buona pace di tutti. Sulla pagina fb dei figli delle chiancarelle si accennava anche all’inchiesta, ricadente sotto la titolarità di Montemurro, per il tesseramento PD del 2012; cancellate anche queste riflessioni che, comunque, andavano nella direzione sbagliata. E mi sono rattristato molto per il fatto che quelle poche righe cancellate mi hanno fatto capire che i “figli delle chiancarelle” non hanno capito niente di quell’inchiesta (così come non hanno capito niente tutti i giornali locali); e la tristezza è aumentata perché ho avuto la certezza che nessuno dei “figli” ha mai letto neppure un rigo dei miei tanti articoli dedicati all’inchiesta sul presunto falso tesseramento PD del 2012 sul quale ancora devo scrivere la parola finale, e quando la scriverò ci saranno sorprese per tutti, anche per i figli delle chiancarelle che, invece, di giocherellare su face book farebbero meglio, qualche volta, a leggere anche quello che scrivono gli altri, non fosse altro che per avere un quadro più preciso del mondo in cui si muovono partendo dal presupposto che loro (figli della chiancarelle) non sono, come me e tanti altri, assolutamente l’ombelico del mondo. In passato ho già scritto qualche volta positivamente delle chiancarelle e mi ero professato anche io “uno dei suoi figli”; ecco perché oggi sono molto deluso. Spesso capita che mi entusiasmi per qualche personaggio o per qualche associazione, come mi ero entusiasmato per le chiancarelle; ho sbagliato ancora una volta. Fortunatamente cerco di rimanere vincolato agli inizi del “figli delle chiancarelle” e soprattutto alla poesia E figli re chiancarelle… di Gennaro Pezone, pubblicizzata in occasione del primo (e forse ultimo) “Chiancarella day” del 24 dicembre 2011. Non so se in questi lunghi cinque anni i figli delle chiancarelle hanno rappresentato la voce libera della città, so per certo che in questa occasione hanno toppato di brutto. Quando si parte in un’avventura satirica bisogna farlo per convinzione, e con la convinzione non si può scappare in una ritirata abbastanza vergognosa. Insomma quando ci si espone agli occhi della città bisogna andare fino in fondo, costi quello che costi. Dulcis in fundo: c’è anche il problema della locandina del convegno di Nocera Inferiore dalla quale è, improvvisamente e dopo la valanga di dissenso su FB, sparito il nominativo del magistrato Montemurro. Ma di questo parlerò in un prossimo articolo.
direttore: Aldo Bianchini