VALLO di DIANO – Non so come la storia andrà a finire, so per certo che è durata molto tempo, più di quanto ci si potesse aspettare dal suo inizio. Parlo della “Città Vallo” poi trasformatasi nel “Comune Unico del Vallo” (di Diano naturalmente !!) nel lungo percorso di un sogno che stava per trasformarsi in realtà e che, invece, presto è ritornato ad essere soltanto un sogno. In poche parole potrebbe, quindi, essere riassunto l’iter burocratico affacciatosi sulla scena del territorio negli anni ’80 e ripreso sul finire degli anni ’90 grazie alla caparbia, metodica, insistente, quasi ossessiva volontà di un cittadino normale, Carmelo Bufano da Polla. Si proprio quello del “C’era una volta il partito socialista italiano … da queste parti d’Italia” (uno dei libri scritti qualche tempo fa da Carmelo) che ha creduto e crede nella possibilità reale di concretizzare il suo sogno e persegue il suo disegno inseguendo persone, cose e località dove presentare pubblicamente il suo progetto di “Città Vallo” riveduto e corretto rispetto a quello voluto dai socialisti Quaranta e Ritorto con l’innesto del mitico (si fa per dire !!) urbanista Paolo Portoghesi (ormai ottantacinquenne) che all’epoca dell’impero socialista furoreggiava in ogni parte d’Italia con il suo movimento post-moderno nel contesto di una “architettura umanistica” come una derivazione della “geoarchitettura” che è esplosa negli anni ’80 dando, poi, l’avvio ad una concezione “decostruttivista” favoleggiata dall’altrettanto mitica Zaha Hadid (morta nel marzo di quest’anno all’età di 66 anni) che ha progettato e realizzato a Salerno la bella “stazione marittima”. La concezione di Portoghesi della Città Vallo era, dunque, più umanistica in quanto mirava al totale mantenimento di tutte le particolarità connesse alle tradizioni ed alle radici dei singoli paesi chiamati a far parte del disegno che prevedeva la nascita al centro del Vallo di Diano di “una stazione geoarchitettonica” capace di raggruppare tutti i servizi al fine soddisfare al meglio tutti i bisogni dei cittadini nell’ottica, comunque, di un risparmio globale e individuale di grande spessore. La visione moderna della Città Vallo, quella sostenuta da Carmelo Bufano, è completamente diversa dalla vecchia idea socialista e tende all’azzeramento delle singole amministrazioni per raggiungere l’unica gestione di tutti i servizi e la loro distribuzione sul territorio nell’ambito di un unico Comune del Vallo di Diano; solo così si potrà garantire il massimo risparmio sulla spesa pubblica (servizi e amministratori) senza intaccare le specificità di ogni singola comunità. Se è questa la visione moderna della Città Vallo, o come la si vuol chiamare, va sostenuta e sponsorizzata; ci vorrebbe, però, un movimento specifico, quasi rivoluzionario, a sostegno dell’idea di Bufano; un movimento che deve escludere aprioristicamente la presenza dei tanti amministratori locali e regionali che, invece, lo stesso Carmelo si affanna a chiamare e coinvolgere. Dico questo perché, avendo assistito a più incontri pubblici sul problema, ho avuto sempre la netta sensazione che gli amministratori vanno agli incontri più per una necessità di visibilità che per un’azione concreta; mi spiego meglio, pubblicamente dicono che l’idea è ottima, subito dopo cercano di sminuire sia l’idea che il personaggio che la sostiene con forza da un paio di decenni. Capisco che nessuno di questi signori vuole rinunciare alla sua poltrona ed al suo ruolo di evidenza pubblica, mi aspetterei però da loro una maggiore serietà ed un maggiore rispetto non tanto e non soltanto per Bufano ma per il concetto interessante che quell’idea esprime. Qualcuno si azzarda anche a dire che presenzia alle “conferenze di Bufano” perché al Vescovo di Teggiano fa piacere sostenere quell’idea; se vero perché S.E. Mons. Antonio De Luca non scende in campo direttamente (e non soltanto presenziando a qualche tappa di questo lungo percorso) per creare quel movimento di cui parlavo prima, un movimento che deve volare alto e ben sopra le teste coronate della politica e delle istituzioni locali. Oltretutto l’attenzione e la partecipazione verso le numerose tappe organizzate da Bufano vanno sempre di più scemando, da qui l’assoluta necessità del movimento in grado di trascinare i cittadini della comunità valdianese verso il problema del ridimensionamento dei costi sia dei servizi che della politica. Carmelo Bufano è un socialista anomalo, forse unico nel suo genere, ed è certamente al di sopra della parti e di qualsiasi interesse; dalla sua battaglia non ha ottenuto cariche, incarichi e/o prebende, probabilmente ci ha rimesso di tasca propria, per questo la sua azione andrebbe premiata senza se e senza ma. Anche perché, ma questa è solo una previsione giornalistica, quell’idea sostenuta da tanto impegno potrebbe a breve arrivare al capolinea con la convocazione di appositi comizi a sostegno del “referendum popolare” verso cui la commissione, che cura l’istruttoria della pratica, sembra decisamente avviata. Non c’è da stupirsi più di tanto se la decisione regionale dovesse arrivare alla fine di un percorso che nel tempo si è parzialmente raffreddato e denuclearizzato; siamo in Italia e più specificamente in Campania, e può accadere veramente di tutto.
direttore: Aldo Bianchini