Annalisa Corinaldesi
SALERNO / SASSANO – Se non fosse per il fatto che il nostro Paese conta su ben 5.585 piccoli Comuni che non superano i 5.000 cittadini residenti dovremmo gridare allo scandalo per una legge, approvata dalla Camera e in viaggio verso il senato, che all’apparenza sembra dover distribuire una colata di denaro pubblico inutilmente e gratuitamente. Fortunatamente non è così e gli on.li Tino Iannuzzi e Simone Valiante, tra i primi firmatari della proposta, ne vanno giustamente fieri e hanno deciso di girare il territorio provinciale per propagandare e pubblicizzare la loro importante iniziativa coronata da uno strepitoso successo. In tutto il Paese i piccoli Comuni, dunque, sono il 70% dei Comuni d’Italia; una percentuale imponente che meritava e merita molto più rispetto da parte del legislatore. Ecco perché la proposta di legge, nata da un’idea di Ermete Realacci, è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati ed ora attende il timbro finale ma ormai scontato del Senato. In provincia di Salerno, poi, il problema che è comune in tutto il mezzogiorno è ancora più sentito in quanto ben 106 comuni sui 158 non superano i cinquemila abitanti per un totale, però, di appena 181mila cittadini. I paroloni, comunque, non mancano (a cominciare dal titolo) anche in questa legge che passerà alla storia sotto il nome di “Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale”. Infatti quando si parla di fondi comuni, ce lo insegna la storia, si rischia di creare un altro strumento nelle mani di politici spregiudicati e disponibili alla distribuzione dei soldi pubblici in funzione della raccolta dei consensi e dei voti. Le possibilità di impiego dei fondi vanno verso la tutela dell’ambiente, il rischio idrogeologico, la messa in sicurezza di strade e scuole, la promozione e sviluppo economico sociale (una vera trappola per mistificazioni varie ?), all’estensione della banda larga, ma anche per il recupero dei centri storici, la promozione di alberghi diffusi (altra trappola colossale se si ricorda la campagna regionale sui Bed & Brekfast che si trasformò min una gigantesca truffa !!), l’acquisizione di stazioni ferroviarie o case cantoniere dismesse. Dopo la presentazione di Salerno, ieri (venerdì 30 sett.) il solo on. Tino Iannuzzi (Valiante era impegnato a Roma), accompagnato dal presidente del Parco Tommaso Pellegrino hanno tenuto una conferenza stampa a Sassano, paese dove Pellegrino è anche sindaco. All’incontro con la stampa erano presenti Mimmo Cartolano (coordinatore di zona del PD) e RosveliaRagone (componente direttorio provinciale del PD), e due-tre sindaci tra i quali quello di Teggiano (Michele Di Candia), il vicesindaco di Atena Lucana (Sergio Annunziata) e l’assessore di Padula (Settimio Rienzo). Tutti si sono dichiarati entusiasti della nuova legge che in prospettiva consentirà di uscire dalla palude della cosiddetta stabilità per il contenimento della spesa e dei vincoli di rispetto della buona e virtuosa amministrazione. Probabilmente è sfuggita a tutti, ma la contemporaneità del progetto di recupero a Sassano e la nuova legge sui piccoli comuni va registrata sul piano pollitico come un altro colpo messo a segno da Tommaso Pellegrino nell’ottica di ridare a tutto il Cilento ed al Vallo di Diano, e in particolare alla comunità sassanese, quella giusta attenzione che merita anche sotto il profilo dei finanziamenti. Difatti se dopo Salerno la legge viene presentata a Sassano qualche motivo ci dovrà pur essere; non a caso a Sassano si conclude proprio oggi pomeriggio il primo work shop in materia di urbanistica con il progetto denominato “RiCrea Sassano” per la riqualificazione del centro storico a cominciare da un antico lavatoio in loc. Vallone. I due fatti vanno messi in stretta colleganza ed è qui che la politica di Pellegrino e della sua giunta è stata abilissima nel portare a Sassano la prima conferenza stampa (dopo Salerno) per la presentazione della nuova legge sui piccoli comuni. Ma di questa stretta connessione tra i due momenti ne parlerà il direttore di questo giornale nei prossimi giorni.