I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA GFM
Com’è ormai noto da circa due mesi è subentrata nelle pulizie delle varie facoltà una nuova impresa, la Gioma Facility Management (G.F.M.), che ha vinto l’appalto con un ribasso di oltre il 40 % . Gli effetti di tale abnorme ribasso subito si sono fatti sentire sulla nostra pelle. In particolare:
- I nostri salari (che erano già bassi hanno subito una decurtazione che in molti casi arriva fino ai 600 € mensili TANTO è VERO CHE molti di noi da due mesi sono costretti a mantenere le proprie famiglie con solo 350 € di reddito mensile;
- Le ore che lavoriamo oggi sono diminuite anche del 50 % malgrado che i metri quadri da lavorare siano aumentati;
- I macchinari che l’azienda avrebbe dovuto fornirci sono ancora un sogno da realizzare;
- Con l’apertura dei corsi (e quindi con la normale affluenza dei docenti e degli studenti) e con il numero di ore da lavorare “tagliato” sarà oggettivamente impossibile per noi garantire a tutti voi un servizio con gli stessi standard qualitativi che garantivamo in precedenza.
Eppure questo appalto, per come è stato espletato dalla Fondazione UNISA, avrebbe dovuto, anche a seguito di specifiche interrogazione parlamentari, far ragionare l’università di Salerno, partendo dal Magnifico Rettore e dal Direttore generale, e porsi degli interrogativi che a nostro avviso sono determinanti per la trasparenza, la correttezza amministrativa e la certezza del servizio da erogare. Ne segnaliamo solo alcuni di questi punti:
- L’azienda GFM ha presentato il certificato antimafia?
- Se risulta al vero che nel bando vinto dall’impresa sia specificato che il contratto collettivo nazionale di lavoro da applicare AVREBBE dovuto essere un CCNL firmato dalle OOSS maggiormente rappresentative (criteri stabiliti dalla normativa vigente) come mai oggi la GFM applica uno dei tanti CCNL “fasulli”?
- L’università di Salerno ha svolto, come avrebbe dovuto fare, una seria analisi dell’offerta per stabilire la congruità dei prezzi rapportandola sia al servizio richiesta dal bando sia agli standard qualitativi auspicati?
Crediamo che sia necessario aprire un confronto serie con tutte le componenti dell’Università, con tutte le forze istituzionali del territorio, con tutte le sigle sindacali e con tutte le forze politiche e associazioniste. Ed è per questo che abbiamo invitato ANCHE i sindaci e i capi gruppi consiliari dei comuni di Salerno, Pellezzano, Baronissi, Fisciano, Calvanico e Mercato San Severino. Partecipate alla nostra assemblea, discutiamone insieme perché sulla nostra vertenza si giocheranno i futuri diritti di tutte le componenti dell’università.