SALERNO – “Fatta la legge trovato l’inganno”, un proverbio antico quanto l’uomo, un proverbio che calza a pennello la nostra identità di italiani. Siamo abituati da sempre, difatti, a ricercare (spesso riuscendoci !!) una soluzione (l’inganno !!) alle leggi, soprattutto quelle restrittive, che mano a mano vengono emanate dal legislatore nazionale. Siamo talmente integrati con il proverbio che è quasi naturale il fatto che un minuto dopo l’approvazione di una legge si possa correre tutti insieme alla ricerca di una qualche procedura che possa aggirare ed ingannare lo spirito della legge; nel nostro interesse, ovviamente. Ma pensare e credere che si potesse correre in avanti, cioè ancor prima dell’emanazione di una legge, cioè quando la legge è in embrione, per scongiurare il rischio di poter essere colpiti dagli effetti di quella stessa legge è sinceramente incredibile. Ebbene sta accadendo, al momento sulla quasi totalità del territorio provinciale, ovvero lì dove da decenni “le sagre, le sfilate e le feste” di paese dominano la scena degli avvenimenti estivi; al solo annuncio di possibili restrizioni a partire dal 2017 nella concessione di contributi a pioggia ecco la corsa forsennata di tutti verso i ripari più protettivi all’ombra di una copertura sicura ed inattaccabile che passa sotto il nome di “Dieta Mediterranea”. E’ stato sufficiente che il neo presidente del Parco Nazionale, Tommaso Pellegrino, annunciasse l’intenzione di tagliare dal 2017 i contribuiti a pioggia per sagre, feste e sfilate (e prima ancora della presa d’atto da parte di tutte le altre istituzioni !!) che tutte le associazioni organizzatrici sono già corse ai ripari inserendo, un po’ dovunque, la fatidica denominazione di “Dieta Mediterranea” sotto forma di convegni, incontri e forum con specifici specialisti da offrire dai palchi delle sagre e feste ai tanti avventori che animano le serate estive. Non c’è dubbio che la trovata è intelligente perché è proprio il “messaggio culturale” sulla dieta mediterranea che potrebbe dare anche alla cosiddetta “sagra delle sciuscelle” la giusta benedizione facendola passare per un evento finalizzato a spiegare e favorire l’affermazione della dieta mediterranea che del Parco Nazionale è e sarà la massima espressione culturale nel mondo. Difatti insegnare alla gente comune come mangiare in futuro e spiegare loro tutte le facce di un comportamento alimentare che prende piede a livello mondiale è l’unica certezza di cambiamento e di garanzia per le singole sagre ai fini dell’ottenimento dei contributi. Soltanto così si potrà anche assicurare alle competenti istituzioni che quanto richiesto dal presidente Pellegrino (qualche settimana fa aveva messo l’accento sul problema delle cosiddette “sagre e feste di paese” e sulla loro utilità in merito al messaggio promozionale dei prodotti agroalimentari e delle tradizioni locali, annunciando una specie di “disciplinare” per individuare le “eco sagre” che pure esistono sul territorio provinciale salernitano) viene già rispettato con l’introduzione degli appuntamenti culturali circa la predetta dieta mediterranea. In somma se la sagra resta immodificata nella sua struttura festaiola, cambia totalmente la falsa destinazione del suo messaggio (inganno !!) che veleggia dall’impresentabile “ristorante all’aperto” verso mete più ambiziose sul piano ecogastronomico (con la dieta vengono valorizzati naturalmente i prodotti locali) e in regola per la destinazione dei benedetti contributi. Ovviamente la nostra è soltanto un’ipotesi che deve essere ampiamente provata, ma quello che sta accadendo su tutto il territorio provinciale dovrebbe suonare come un campanello d’allarme per tutti i personaggi politici e/o istituzionali che cominciano a presenziare a tutti gli incontri sulla “dieta mediterranea” sicuri, anche loro, della copertura culturale dovuta alla presenza provvidenziale delle parole magiche “Dieta Mediterranea”. Non a caso in calce a tutte le locandine che annunciano le sagre, da quest’anno, viene inserito anche un piccolo commento para-scientifico sulle peculiarità della dieta: “La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità”. Dunque qualche dubbio concreto esiste se nel parlare di sagre da oggi si potrà dire “proposta la legge, trovato subito l’inganno”. Bisognerà comunque attendere per verificare.
direttore: Aldo Bianchini