SALERNO – Come spesso abbiamo fatto, ospitiamo anche il comunicato dell’ ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) inerente una lettera inviata dalla presidenza provinciale (a firma di Luigi Giannattasio) al direttore de La Città; una lettera che pubblichiamo soltanto al fine di dare voce a tutti su un giornale, come il nostro, che è assolutamente libero da qualsiasi condizionamento esterno; una lettera della quale condividiamo ben poco e ci riserviamo di esprimere le nostre considerazioni in calce al presente articolo. Ecco la lettera di Giannattasio: “Gentile Direttore de “la Città”, nei giorni scorsi si è scatenata un’orribile strumentalizzazione da parte del quotidiano “Cronache del Mezzogiorno” in relazione alla violenza subita dal giovane diciassettenne di Cava ad opera di un gruppo di pedofili. Utilizzare il dolore del giovane e della sua famiglia per scopi di parte e per affermare l’equiparazione omosessuali-pedofili, ci è parso un comportamento orribile, indegno di qualsiasi giornalista. Molte sono state le prese di posizione contro l’articolo di Cronache del mezzogiorno e anche gli esposti all’Ordine dei giornalisti che ci auguriamo possano portare a sanzioni di dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con la libertà di stampa, ma sono invece offensive dei diritti fondamentali dell’uomo, sanciti dalla Costituzione che ci è tanto cara, a partire dall’eguaglianza di tutti i cittadini e dal contrasto a ogni forma di discriminazione. Facciamo nostra la posizione espressa dal Presidente regionale dell’Arcigay Antonello Sannino e, come già indicato dal segretario provinciale della Nidil CGIL Antonio Capezzuto e dal segretario provinciale di Sel Franco Mari, ci asterremo da ogni livello di relazione con la suddetta testata. Ciò che ci sembra veramente importante, in questo momento, è esprimere la nostra vicinanza al giovane di Cava e alla sua mamma che hanno avuto il coraggio di denunciare la violenza subita e ai quali crediamo bisogna essere vicini con affetto e discrezione. Infine, Le esprimiamo piena solidarietà per le gravi e volgari offese ricevute dal Direttore di Cronache del Mezzogiorno”. La lettera, ci permettiamo di obiettare, esprime tutto il pressapochismo di una città che viaggia quasi sempre sulla cresta dell’onda delle facili e strumentali polemiche in aiuto del più forte e in danno del più debole. E’ un ritornello che a Salerno si ripete spesso, un ritornello che delinea e delimita alla perfezione l’ambito della libertà di pensiero anche da parte delle istituzioni e delle varie associazioni esistenti sul territorio. Nel merito della lettera inviata dal presidente Giannattasio al direttore de La Città ci permettiamo di osservare alcune cose. Se è giusto non equiparare gli omosessuali ai pedofili, il presidente Giannattasio dovrebbe riflettere sul fatto che la pedofilia è senza dubbio la deriva più brutta e pericolosa dell’essere omosessuale partendo dalla sostanziale essenza che la omosessualità è la condizione (non scelta ma dettata dalla natura !!) di intrattenere rapporti affettivi e sessuali con soggetti dello stesso sesso. Nel caso di Cava, maschio con maschio, siamo di fronte al più classico dei casi di omosessualità che, a volte e purtroppo, precipita nella pedofilia che, come giustamente dice Giannattasio, pur non avendo nulla a che fare con l’omosessualità ne rappresenta la tragica tracimazione. Non crediamo, gentile presidente Giannattasio, che l’Ordine possa o debba intervenire in una querelle che prende l’avvio per ben altre motivazioni, anche storiche, molto diverse e lontane dal titolo ad effetto (e forse reprensibile !!) del quotidiano Cronache del Salernitano. Non c’entra nulla la libertà di stampa nel caso di specie in cui una parola “froci” non può assolutamente dare l’abbrivio per considerazioni pseudo politiche nell’affannosa ricerca di parole politicamente corrette (come ha dichiarato Sgarbi) per colpire inopinatamente. E poi il direttore D’Angelo con l’utilizzo di una parola tuttora esistente, e ben in vista, nel vocabolario italiano e nella varie enciclopedie non credo che avesse l’obbligo di andare a rileggersi attentamente la Carta Costituzionale. Non esageriamo e soprattutto manteniamo i piedi ben piantati per terra. Anche il presidente Giannattasio, purtroppo, in nome e per conto della sua associazione, sulla scia del Sel di Franco Mari (già smentito dal segretario regionale !!), del presidente arcigay regionale Sannino (non è l’allenatore della Salernitana; è bene precisarlo perché non vogliamo anche noi correre il rischio di aggressioni verbali) e del segretario provinciale della Nidil CGIL Antonio Capezzuto, minaccia di non inviare più i suoi comunicati stampa al quotidiano Cronache per una sorta di ritorsione politico-giornalistica nell’ottica della totale astensione “da ogni livello di relazione con la suddetta testata”. Ci auguriamo, come testata giornalistica, che il presidente Giannattasio decida di non avere alcuna relazione (invio comunicati e lettere !!) anche con la nostra testata che non ha mai fatto uso globalizzato e globalizzante dei comunicati avendo la possibilità incontestabile di acquisirli (solo quando occorrono) dalla rete e di commentarli, perché gentile presidente Giannattasio su questo giornale raramente troverà la pubblicazione pedissequa dei comunicati e spesso potrà leggere i commenti alle notizie. Ci fanno ridere tutti quelli che minacciano di non mandare i comunicati, una minaccia (come abbiamo già scritto) che offende il vero e antico nodo del giornalista che non è quello del copia-incolla che oggi sembra aver invaso e pervaso il mestiere più bello del mondo. Conosciamo Tommaso D’Angelo da molti anni e possiamo affermare con forza che tra i tanti difetti umani che gli si possono addebitare (come a tutti noi mortali) non c’è sicuramente quello di carpire e pubblicare veline senza abbozzare un minimo commento. Tutta questa redazione non solo è scandalizzata dai fatti di Cava de’ Tirreni ma è anche molto preoccupata delle conseguenze che detti fatti potranno avere sulla psicologia del giovane diciassettenne, senza dimenticare l’azione molto coraggiosa della mamma che ha convinto il giovane figliuolo a denunciare il tutto ai Carabinieri. Non esprimiamo, dal nostro piccolo mondo di informazione e di osservazione, alcuna solidarietà nei confronti del direttore de La Citta, lo facciamo invece nei confronti del direttore di Cronache che sta subendo una serie di attacchi sconsiderati e senza precedenti.
direttore: Aldo Bianchini