SALERNO – Con viva ed intima soddisfazione ho letto dell’intervento del direttore generale della Bcc Monte Pruno, Michele Albanese, in merito alla decisione (meglio sarebbe definirla “promessa futura“) del Presidente del Parco Nazionale, Tommaso Pellegrino, di mettere un freno al rilascio di contributi economici concessi dall’Ente per sagre gastronomiche che si tengono sul territorio. Anche se personalmente allungherei l’elenco a feste e sfilate paesane che si susseguono, in maniera ripetitiva ne quasi in fotocopia, con fantasiose ricostruzioni storiche o ricerca di radici e di antiche tradizioni, bisogna dare atto che il tentativo di Pellegrino è meglio di niente. A questo punto potrei dire, tra me e me (tanto nessuno è disposto a riconoscerti mai la primogenitura !!) che ho vinto la mia battaglia giornalistica iniziata dieci anni fa quando incominciai a dare fastidio al potere forte della politica che vivacchiava e vivacchia sulle migliaia di associazioni pseudo culturali che affollano tutto il territorio provinciale. Potrei anche concludere quì il mio impegno, non lo faccio perchè non sono mai sicuro di come può andare a finire quando ci si trova di fronte a promesse politiche. Ora, però, c’è un valore aggiunto che è la banca, cioè il potere economico; e quando due poteri forti (politica e banca) si mettono insieme per raggiungere lo stesso obiettivo vuol dire che si aprono tempi duri per tutti. Per il momento, almeno sul territorio di pertinenza del Parco Nazionale, sembra essere arrivata la svolta pensata ed annunciata dal presidente Pellegrino che ha trovato pieno appoggio da parte della Bcc Monte Pruno con il retrostante velato sostegno del sindaco di Agropoli, Franco Alfieri e, forse, dello stesso governatore Vincenzo De Luca. E’ vero che soldi non ce ne sono più ma alzare una barriera contro le migliaia e migliaia di richieste di contributi non è assolutamente impresa facile per chi deve poi, comunque, affrontare nuove e più importanti sfide elettorali. Mi è piaciuta l’affermazione del direttore della banca
Michele Albanese che con una nota del suo ufficio stampa ha, tra l’altro, così chiarito: “Sottoscriviamo in toto le parole del Presidente del Parco Tommaso Pellegrino, in quanto, anche noi, da diversi anni, stiamo cercando di promuovere questa linea operativa relativa alla concessione di contributi per le sagre. Oltre ad aver completamente abbattuto, già da tempo, tante erogazioni della specie siamo soddisfatti di poter condividere questa visione”. Non è il caso di entrare nei contenuti di tante sagre che affollano il nostro territorio, ma è chiaro come le stesse vadano ad intaccare l’azione di operatori che lavorano nel settore e si trovano, principalmente in estate, a subire questa concorrenza fin troppo anomala e scorretta“. Sarà vero quello che dice Albanese e, soprattutto, sarà vero ciò che ha promesso Pellegrino ? Conosco benissimo entrambi per poter dubitare, almeno sulla carta, delle loro buone intenzioni ma se dovessi fare una scelta propenderei decisamente in favore di Michele Albanese innanzitutto perchè non ha nulla a che vedere con la politica (anche se per ragioni legate all’attività bancaria fa, comunque, politica in senso lato) e poi perchè quando rilascia pubbliche dichiarazioni le mantiene sempre. Non posso dire la stessa cosa per
Tommaso Pellegrino, non per sua negligenza ma soltanto perchè egli è vincolato al potere politico che non è mai addomesticabile fino in fondo e deve stare, comunque, attento alle dichiarazioni che possono apparire apodittiche se non ha le spalle ben coperte. Difatti se la Bcc Monte Pruno che da sempre è molto aperta verso il territorio decide subito di fare propria la promessa di Pellegrino e di metterla in atto vuol dire che delle motivazioni precise ci sono in questo mondo dei contributi a pioggia ed a fondo perduto che da sempre gli Enti Locali elargiscono in favore di sagre, feste e sfilate di paese senza alcun ritegno e senza guardare all’altro aspetto più importante che, al di là della dieta mediterranea – dei ristoranti all’aperto – delle promozioni dei prodotti locali, è quello del ritorno economico-turistico ed occupazionale di tutto il territorio. Il denaro pubblico dovrebbe servire proprio a questo, ma se questo ritorno non c’è diventa improponibile la richiesta e, soprattutto, la concessione. Ad esempio per le sagre, così come per le feste e sfilate, tutte le associazioni dichiarano di poter contare sulla volontarietà dei collaboratori e di quelli che lavorano, in alcuni casi, anche notte e giorno per preparare le manifestazioni; ma sembra, come d’incanto, che tutti lo fanno senza alcun compenso. Ma se bisogna scegliere le sagre, le feste e le sfilate che possono dare una giusta motivazione ai contributi, come fare per arginare la valanga di richieste sotto le quali la politica rischia di soccombere come è già accaduto in passato ? Ho iniziato, ripeto, questa battaglia da dieci anni e ne ho viste di tutti i colori. Quando iniziai suggerii, ad alcuni esponenti dell’amministrazione provinciale, di obbligare tra l’altro le migliaia di associazioni a presentare un rendiconto finale dettagliato (includendo anche le ritenute di acconto per le paghe erogate in favore dei lavoranti, perchè se non vengono pagati si aprono altri e più inquietanti scenari di cui avremo tempo e modo di parlare) e di imporre una conferenza stampa finale per rendere conto pubblicamente dell’utilizzo del denaro pubblico ottenuto o da ottenere. Non capisco perchè per ogni manifestazione fanno le conferenze stampa di presentazione e mai quelle finali di rendiconto. Ma ci sarebbero tantissimi altri meccanismi per impedire la dilapidazione dei nostri soldi; ad esempio visto che esistono le Pro Loco perchè non affidare ad esse la compilazione e la gestione/controllo di un elenco delle manifestazioni che le varie associazioni fanno sul territorio; in definitiva le Pro Loco nacquero proprio per questo.
Ma la politica quando l’affronti in questo modo non risponde, si piega e passa al contrattacco con incredibili schifezze; come quando dieci anni fa mise in giro la voce che per colpa mia non potevano essere elargiti i contributi. Adesso il vento sembra essere cambiato e sarà necessario aspettare i tempi dovuti per capire se davvero questo obbrobrio sarà definitivamente archiviato. Dicevo prima che se la Bcc Monte Pruno è scesa in campo qualche valido motivo ci sarà ed è il caso, quindi, come dice lo stesso Michele Albanese, di “dare massima disponibilità al Parco ed al suo Presidente per intraprendere una strada comune in tale ambito, per promuovere la buona alimentazione nel territorio di competenza del nostro istituto di credito, magari anche con eventi dedicati, coinvolgendo i ristoratori. Il Presidente Pellegrino merita grande fiducia da parte di tutti perché, fin da subito, nel suo nuovo ruolo, ha trasmesso apertura attraverso verso un metodo più moderno ed innovativo di approcciarsi alla gestione di un Ente come il Parco. Sono convinto che riuscirà ad essere un valore aggiunto per tutti, trasformando, finalmente, il Parco in una grande opportunità. Ne abbiamo veramente bisogno e Tommaso Pellegrino è sicuramente l’uomo giusto per invertire la rotta”. E’ proprio così, ma anche la stampa, tutta, dovrà sostenere l’iniziativa di Pellegrino per non farla apparire isolata, personale e lontana dal sentire comune. Lo si fa non soltanto limitandosi a pubblicare interviste, annunci e comunicati stampa ma promuovendo inchieste su ogni singolo caso senza timori di intaccare questa o quella suscettibilità; soltanto allora anche i poteri forti (politica e banca) potranno dare credito al mondo dell’informazione, e non utilizzarlo soltanto a proprio uso e consumo.