LOTTA ALLA PESCA DI FRODO NEI FIUMI SALERNITANI

 

 Da FIPSAS – Sa

SALERNO – La settimana scorsa le Guardie Ittiche volontarie della sezione FIPSAS di Salerno sono state impegnate in due diversi interventi per sventare altrettanti tentativi di pesca di frodo con utilizzo di attrezzi illeciti, nel fiume Calore Salernitano, nel tratto in concessione alla FIPSAS compreso tra Aquara e Roccadaspide e nel fiume Irno, in comune di Baronissi, in quest’ultimo caso coadiuvati dalla Protezione Civile di Pellezzano e dal suo presidente Agostino Napoli.

In entrambi i casi i soggetti fermati sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria poiché utilizzavano reti da pesca professionali, attrezzi assolutamente vietati nelle acque dolci per i gravi danni che possono arrecare alla fauna ittica. “E’ da anni che cerchiamo di catalizzare l’attenzione delle istituzioni pubbliche sul grave problema della pesca di frodo nelle nostre acque interne, soprattutto ad opera di cittadini provenienti dall’Est Europa “ – ha dichiarato il dott. Alberto Gentile, presidente FIPSAS Salerno – “si tratta di un fenomeno di portata nazionale che assume livelli preoccupanti in quelle realtà territoriali dove c’è carenza di vigilanza specifica, come in provincia di Salerno. Per questo motivo ci appelliamo fortemente al governatore on. Vincenzo De Luca e al consigliere con delega alla pesca, avv. Franco Alfieri, affinchè attivino in tempi celeri tutti gli strumenti previsti dalla vigente legge regionale sulla pesca in acque interne, indispensabili per dare risposte concrete ad un settore economicamente rilevante, come la pesca sportiva, e per valorizzare il ruolo e l’impegno di un mondo associativo, che al momento rappresenta l’unico anello di congiunzione tra l’amministrazione pubblica e il cittadino-pescatore”.

La legge regionale n° 17 del 23 novembre 2013 di fatto non è ancora operativa poiché manca del Regolamento attuativo, delle Linee di indirizzo, della Carta Ittica regionale, dei Regolamenti provinciali, ecc…, per non parlare dei vari organi da istituire come la Commissione consultiva regionale e le Commissioni consultive provinciali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *