Comunali 2016: sulla via delle eco balle … da Berlusconi a De Luca, ovvero dalle scope ai ragni.

Aldo Bianchini

SALERNO – Ormai è di moda che nelle immediate vicinanze di consultazioni elettorali la politica si attrezzi per la propalazione di avvenimenti eclatanti da svendere a basso prezzo ai sempre più straniti elettori. Ma quali che siano gli avvenimenti eclatanti, sono sempre conditi da super balle, o meglio da eco-balle. La notizia è ghiotta, tanto è vero che anche il quotidiano La Repubblica ha dedicato un’intera pagina alla “prima balla” rimossa dal sito puzzolente situato tra Villa Literno e Giugliano (nel centro storico della camorra !!); e La Repubblica lo fa come scuola giornalistica comanda, offrendo ai lettori da un lato la cronaca semplice affidata ad Ottavio Lucarelli (presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania) e dall’altro il commento (sicuramente più pungente rispetto ad altre occasioni) affidato, manco a dirlo, alla giornalista Conchita Sannino (quella che scoprì la tresca tra Berlusconi e Noemi Letizia passando per il ristorante “Villa Santa Chiara” di Casoria). Ma al di là dell’atteggiamento più o meno consenziente di uno dei più grandi giornali del Paese rimane un fatto importante e cioè che tra Silvio Berlusconi e l’accoppiata De Luca-Renzi non c’è alcuna differenza. Nel primo caso Berlusconi scese a Napoli nel 2008 con le scope in mano, e con lui buona parte dei ministri, per ripetersi nel 2009 quando con un click su un pulsante rosso avviò il termovalorizzatore di Acerra (funziona ancora ?); nel secondo caso, cioè a sei giorni dalle elezioni, sul “lotto A di Villa Literno” è arrivato un ragno (una specie di braccio prensile elevatore) ad afferrare la prima “eco-balla” per sollevarla dall’eterno letamaio e scaricarla su un tir, e per dare inizio all’operazione che secondo De Luca “passerà alla storia” (le sue storie sappiamo tutti come finiscono !!); e Renzi subito pronto col il suo solito twit (in pochi anni si è passati dal pulsante al twit, tutta qui la differenza). E’ vero, se dovesse davvero accadere ci troveremmo di fronte ad un’operazione assolutamente storica e mai registrata nell’hinterland napoletano tra camorra, delinquenza comune, politici e fondi pubblici. Per verificare l’attendibilità dell’ennesimo proclama del kaimano si deve forzatamente aspettare che l’operazione continui, per non dire finisca; nel frattempo ci sono le elezioni amministrative. L’opposizione reagisce e già parla di illegalità; la giunta Caldoro aveva rimosso 250mila balle al modico prezzo di 30 euro a balla, la giunta De Luca forse ne movimenterà 200mila ma al costo di 150 euro a balla; una bella differenza, non c’è che dire. Ma De Luca emette comunque proclami e distrae la platea (che  comincia a conoscerlo meglio) con inviti a squarciagola verso le istituzioni che devono presenziare e non ci sono. Non c’è neppure il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ma il problema si obietterà riguarda la Regione e la gloria è solo per palazzo Santa Lucia. C’è invece l’immancabile Lello Topo (definito dalla Sannino: l’ombra giuglianese del PD) per la “nuova regione Campania” come enfaticamente la definisce il kaimano. Ma De Luca non teme neppure di convocare perentoriamente e pubblicamente l’ing. Filipponi, responsabile della Vibeco (l’azienda che è interessata alla rimozione delle balle ed alla loro successiva collocazione), nonostante quest’ultimo sia già indagato da due procure. La cosa più strana di questa teatrale rappresentazione scenica di come non si fa pulizia ambientale è la scelta del sito da dove cominciare; tutti si sono ben guardati dal dare fiato alle trombe nel sito di stoccaggio del “Re di Giugliano” ed hanno preferito iniziare dal sito Lo Spesso nel comune di Villa Literno, non a chilometri ma a pochi metri di distanza. Sarebbe anche interessante sapere come la pensa sulla strombazzante inaugurazione della rimozione delle eco-balle il buon Giulio Facchi (ex sub commissario ai rifiuti del dominio bassoliniano tra il 2000 e il 2004); in quel periodo aveva pesantemente attaccato De Luca sulla gestione dei rifiuti di Salerno che venivano sbarcati in Puglia. Con una differenza sostanziale, però; Facchi oggi rischia una condanna a 30 anni di carcere come richiesto dal pm antimafia di Napoli Alessandro Milita, mentre De Luca da semplice sindaco è assurto alla carica di governatore dell’intera Campania; e la storia la scrivono sempre i vincitori. La vicenda è tutta da seguire nell’attesa delle altre super balle del kaimano. Nel frattempo Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, storce pesantemente il naso.

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