SALERNO – Franco Mari è uno dei pochi che parla diffusamente e con grande competenza del “Sistema Salerno” alludendo chiaramente all’apparato di potere che domina la città da oltre venti anni, un sistema che vede al vertice da sempre Vincenzo De Luca. Franco Mari è stato uno dei primi, se non il primo, a dissociarsi da questo sistema; lui, profondamente comunista, ha sempre nobilitato l’esercizio del potere con una apertura a 360 gradi delle istituzioni verso la gente e i suoi bisogni. Ha ricoperto anche la carica di assessore comunale e lo fece proprio con De Luca; ma il connubio durò giusto il tempo di conoscersi meglio e di dividersi per sempre anche se il suo posto (spettante per diritti di lista !!) fu subito preso da Gerardo Calabrese. Ha avuto anche la forza, non bisogna dimenticarlo, di fare in modo che le due punte di diamante dell’ex SEL, Gerardo Calabrese e Michele Ragosta, andassero via nel momento in cui si erano riavvicinate troppo alle posizioni del kaimano; da allora ha dovuto ricostruire il partito e mentre i due trasfughi lottano con una lista per un posto di consigliere, lui ha creato un movimento rigenerazionale con cui ha portato alla candidatura di sindaco Giampaolo Lambiase, già assessore provinciale e già amico di De Luca, che poco dopo Mari preferì cambiare aria allontanandosi dal sistema di potere che qualche settimana fa hanno ampiamente sciorinato con l’intervento di alcuni specialisti commentatori politici nel corso di un meeting svoltosi nella sede istituzionale del gruppo politico. Ma Franco Mari non ha fatto soltanto questo; negli ultimi anni si è dedicato anima e corpo al “sociale” andando, giorno dopo giorno, ad ascoltare le richieste e le aspettative degli ultimi; e proprio da questi è ripartito con grande fiducia nel prossimo dimostrando ancora una volta la sua apertura globale nell’accettare un posto in lista in ordine alfabetico come solo i veri uomini di sinistra sanno fare e favorendo l’ascesa di Margharet Cittadino (responsabile provinciale della CGIL sanità) nella posizione di capo lista. Proprio lui che ha costruito tutto l’apparato ha saputo fare un passo indietro per garantire l’unità, la parità e il principio della concertazione nella condivisione di un progetto politico che potrebbe ridare alla città quegli spiragli di luce di cui ha bisogno per allontanare i fantasmi pericolosi del potere per il potere. Il compito non sarà facile, questo lo sa benissimo, ma Franco Mari è riuscito comunque a raccogliere intorno a se un gruppo di personaggi volenterosi che si muovono all’unisono sulla strada maestra per offrire un servizio alla comunità senza tornaconti personali. Manca poco, ormai, per capire se la gente premierà ancora una volta questo enorme sforzo democratico di Franco Mari.
direttore: Aldo Bianchini