Da qualche giorno è disponibile nelle librerie “Cambiare il paese per non dover cambiare paese” di Gianluca Daluiso, che mi ha incuriosito molto per i suoi contenuti, i consigli, le riflessioni, le opinioni ed i consigli per i giovani, e per gli italiani in genere, da parte di diversi esperti del settore che hanno come minimo comune multiplo la valorizzazione del nostro paese e del suo capitale umano.
Un libro, a mio parere, ancora più interessante, in un periodo come questo in cui si assiste ad una forte crisi del sistema economico, politico e sociale che vede spesso l’Italia in forte affanno ed indietreggiare rispetto ad altre nazioni nel contesto europeo e globale.
Ho intervistato l’autore del libro, Gianluca Daluiso, giornalista de Il Fatto Quotidiano e conduttore di Rai Radio 2 del programma “Mai stati meglio” , per approfondire alcune tematiche trattate nel libro di grande interesse.
Salve Gianluca, qual è la situazione del nostro paese che si presenta ai giovani oggi?
Una situazione purtroppo difficile. Stiamo attraversando una crisi economica e sociale non indifferente. Ed è un grosso peccato. Il nostro è un Paese con enormi potenzialità. Dovremmo provare a cambiare rotta perché il cambiamento è possibile.
Nelle varie interviste che hai condotto si evince quali sono i punti di forza e le aree di miglioramento per la nostra società?
Assolutamente si. Per la prima volta in un unico libro si possono trovare degli spunti di molti esponenti: Dario Fo, Roberto Saviano, Marco Travaglio, Milena Gabanelli e tanti altri. E’ difficile poterli riassumere in poche righe. Sono delle idee sia per la politica che per i cittadini. Su tantissimi temi. Come la giustizia che nel libro affronto insieme a uno dei massimi esperti italiani come il giudice Nicola Gratteri. Che da dei suggerimenti importantissimi su problemi come l’eccessiva durata dei processi, il sovraffollamento delle carceri. Oppure sull’ambiente, con Luca Mercalli, dove parliamo di energie rinnovabili, inquinamento, trasporti. Tutti temi che ci riguardano da vicino ogni giorno. Come il lavoro, i diritti civili e tanti altri temi. Si dice che ci sono sempre due scelte nella vita: accettare la condizione in cui viviamo oppure assumerci la responsabilità di cambiare. Ecco, questo libro da i suggerimenti su come fare. Perché il cambiamento è possibile. Ma non dobbiamo aspettarci che arrivi dall’alto. Deve partire da ognuno di noi, nel nostro vivere di tutti i giorni.
Spesso si parla di cambiamento e di svolta del nostro paese attraverso l’azione di ogni singolo cittadino che, nel suo piccolo, può contribuire a tale cambiamento. In che modo e attraverso quali comportamenti Il fenomeno della fuga dei cervelli alla quale assistiamo oggi è un fenomeno destinato a proseguire o l’alternativa alla fuga è possibile?
Farei una premessa. Se un ragazzo lascia l’Italia perché sogna di poter vivere a Londra, a Parigi o a New York non credo ci sia nulla di male. Anzi. Gli consiglierei di andare e inseguire il proprio sogno. Il problema sorge quando questa decisione non è più una libera scelta, bensì un obbligo. Giovani che sono costretti ad andare all’estero perché nel nostro Paese non riescono a vedere un futuro possibile. Credo sia giusto fare questa distinzione. Poi che esista la cosiddetta fuga di cervelli è innegabile. Ed è un fenomeno straziante, perché i giovani sono i cittadini del domani, il futuro di un Paese. Se non invertiamo la rotta questo fatto continuerà per forza a proseguire, per questo è importante intervenire. Ma come detto poco fa il cambiamento non deriva soltanto dalla classe politica, ma da tutti noi. Ai ragazzi che si sentono costretti a lasciare l’Italia vorrei dire resistete. E’ vero.. fuggire può essere la soluzione più facile. Alle volte è addirittura inevitabile. Ma fino a quando c’è la possibilità lottiamo per i nostri sogni, perché è possibile realizzare un’Italia diversa, un’Italia migliore e per farlo c’è bisogno anche di voi.
Chi ti è rimasto impresso e perché?
Ti dico la verità: mi piacciono tutti i contributi che sono stati dati. Perché ognuno lo ha dato con il proprio modo, con il proprio linguaggio. E questo ha reso il tutto ancora più speciale e interessante. Quindi sono stati veramente tutti belli. Poi se ti devo dire per forza un nome ti direi quello di Nadia Toffa. Ha fatto una bellissima prefazione. Credo che da sola credo valga tutto il prezzo di copertina. E’ una ragazza solare, intelligente, preparata e molto in gamba.
Quali sono gli spunti per il cambiamento che vengono proposti nel libro?
Sono veramente tanti. E’ difficile poterli riassumere in pochi secondi. Come dicevo prima sono delle idee sia per la politica che per i cittadini. Su tantissimi temi. Come la giustizia che nel libro affronto insieme a uno dei massimi esperti italiani come il giudice Nicola Gratteri. Che da dei suggerimenti importantissimi su problemi come l’eccessiva durata dei processi, il sovraffollamento delle carceri. Oppure sull’ambiente con Luca Mercalli dove parliamo di energie rinnovabili, inquinamento, trasporti. Tutti temi che ci riguardano da vicino ogni giorno. Come il lavoro, i diritti civili e tanti altri temi. Si dice che ci sono sempre due scelte nella vita: accettare la condizione in cui viviamo oppure assumerci la responsabilità di cambiare. Ecco, questo libro da i suggerimenti su come fare. Perché il cambiamento è possibile. Ma non dobbiamo aspettarci che arrivi dall’alto. Deve partire da ognuno di noi, nel nostro vivere di tutti i giorni.
Qualche consiglio per i giovani che si affacceranno a breve nel mondo del lavoro?
Non credo di avere titoli per poter consigliare qualcosa ai miei coetanei. L’unica cosa che vorrei dire a loro è di credere in se stessi. Sempre. Anche se qualcuno li dissuaderà dal farlo. Questa è la cosa più importante. Sia in prospettiva dell’entrata del mondo del lavoro che in qualsiasi altro ambito della vita. Bisogna provarci sempre e non avere mai paura di fallire, seguire i propri sogni e se doveste fallire, riprovateci. Il vero vincitore non è colui che non cade mai ma chi, pur cadendo, trova la forza e il coraggio di continuare a seguire i propri obiettivi. La sconfitta non è mai la fine, ma semplicemente un nuovo punto di partenza con un carico di esperienza in più.
Qual è l’obiettivo del libro?
Siamo davvero convinti che si può cambiare questo Paese. Quindi il nostro obiettivo è quello di trasmettere un messaggio di speranza. E lo vogliamo fare partendo dai giovani, dai ragazzi. Per questo motivo il tour di presentazioni del libro toccherà soprattutto i licei e le università italiane. Quindi invito gli amici che ci stanno ascoltando ad acquistare questo libro. Lo dico non per arricchirmi. Anche perché abbiamo deciso di contribuire tutti gratuitamente alla realizzazione di questo libro e i diritti d’autore li devolveremo in beneficenza ad Emergency. Ma perché sono convinto che tutti insieme ce la possiamo fare a migliorare questo Paese. E’ arrivato il momento in cui il coraggio deve essere più forte della paura e la speranza più forte della rassegnazione. Anche perché l’alternativa alla fuga dall’Italia dipende soltanto da noi.