La redazione
SALERNO – La notizia l’abbiamo appresa leggendo “Ondanews” (il più seguito giornale online del Vallo di Diano e Cilento); porta la firma della giornalista Giovanna Quagliano che ha scritto: “”Si è concluso, così oggi, a Roma in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati l’iter burocratico per la nomina di Tommaso Pellegrino a Presidente dell’Area Protetta in questione. Sono stati 35 i partecipanti al voto, di cui 31 hanno votato a favore di Pellegrino (PD, SEL, Nuovo Centro Destra, UDC, Scelta Civica, Forza Italia, Partito Socialista, Lega Nord). Una grande partecipazione considerando il fatto che al sindaco di Sassano bastavano solo 13 voti per essere eletto a Presidente del Parco. Ora si aspetta il decreto finale da parte del Ministro Galletti che, come da prassi, arriverà tra qualche giorno. Il relatore è stato Tino Iannuzzi che ha seguito passo passo la procedura dalla relazione al voto. “Un sentito ringraziamento per la fiducia che mi è stata data, a cominciare dal Governo, al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il Presidente Vincenzo De Luca, i Parlamentari delle Commissioni Ambiente della Camera e del Senato, in particolare i Parlamentari salernitani e campani che hanno dimostrato sensibilità e grande attenzione – ha detto Pellegrino – adesso possiamo lavorare per un rilancio del Parco che, a mio avviso, rappresenta una grande opportunità per i territori a Sud di Salerno“”.
NOTE: Si è concluso, quindi, un lungo iter che a volte sfiora a dir poco il ridicolo. Nel nostro Paese siamo capaci di complicare tutto e, peggio ancora, di asservire tutto alle squallide esigenze politiche di ben individuati personaggi che continuano a navigare ed a nascondersi tra le pieghe di una burocrazia che appare sempre più complicata nonostante le promesse di snellimento e di sburocratizzazione che vengono dal basso come dall’alto. A noi, ad esempio, non sembra logico e neppure produttivo sul piano della funzionalità e sull’operatività di un Ente, come il Parco Nazionale, che dovrebbe essere meno mastodontico; a nostro avviso per reggere le sorti di un Parco come quello che insiste sul nostro territorio provinciale basterebbe una ristretta commissione (una specie di CdA) che detta le linee guida ed esprime un presidente (a mò di direttore generale con poteri esecutivi). Invece nò !! La politica ha creato un mega-mostro, elefantiaco, poco funzionale e comunque lentissimo sul piano decisionale con un Ente Parco, una Comunità del Parco, un Consiglio Direttivo, un Direttore del Parco e un Presidente Ente Parco. Capiamo le esigenze di poltrone e poltroncine da distribuire a destra e a manca, ma una volta tanto si potrebbe anche dare l’avvio ad una nuova stagione di funzionalità. Non mancherà nei prossimi giorni un approfondimento per capire lo strano ed inquietante guazzabuglio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che, finalmente, ha trovato in un vero ambientalista il presidente della nuova frontiera: Tommaso Pellegrino. Speriamo soltanto di non dover aspettare ancora del tempo prima di vedere seduto sulla sua poltrona il giovane ambientalista.