SALERNO – Un successo straordinario, quasi storico, per la sedicesima edizione della “Mostra della Minerva”; una tre giorni, dal 15 al 17 aprile 2016, tenutasi nella rigogliosa “Villa Comunale” per la celebrazione di una serie di avvenimenti concatenati tra loro in un gioco, anche fantasioso, incentrato prevalentemente su uno degli aspetti più importanti della nostra vita aggregativa che passa sotto il nome di “arte & cultura”. Un binomio che è sempre difficile coniugare e miscelare, soprattutto quando coinvolge ed interessa migliaia di persone. Il successo indiscusso e indiscutibile della Mostra, consacrato dal fatto che è giunta alla 16^ edizione, è stato salutato ed applaudito da migliaia e migliaia di visitatori che per tutte e tre le giornate hanno affollato i sempre più affascinanti ed inesplorati vialetti della Villa Comunale che è ritornata, grazie all’amministrazione De Luca (bisogna riconoscerlo), a migliore e prorompente bellezza. Quest’anno la Mostra ha, tra l’altro, ricevuto una serie impressionante di richieste da parte di standisti provenienti da tutt’Italia e con uno sterminato numero di vivaisti, quasi come a salutare l’originalità delle piante che già di per se adornano la nostra villa comunale. Non sono mancati balli e suoni, non sono mancati gli alunni dell’istituto scolastico Barra (uno storico punto di socializzazione e di studio), dell’istituto alberghiero Virtuoso; la parte del leone l’ha recitata l’arte, la nobile arte che sempre affascina addetti ai lavori e semplici visitatori. Al centro la “personale” di pittura e scultura “Blossom” della notissima Olga Marciano che sta segnando tappe significative nell’ambito artistico della città, e non solo. Nell’arco dell’intera tre giorni “c’erano fiori dappertutto per chi è capace di vederli” (diceva Henri-Émile-Benoît Matisse -1869 / 1954- notissimo artista del XX secolo ed esponente della corrente artistica dei Fauves, pittore, incisore, illustratore e scultore francese); un fiore particolare tra i tanti fiori c’era, eccome, nella folla traboccante. C’era la “maestra degli alberi”, Loredana Spirineo -in arte Splò– (nella foto con il marito), che con le sue opere pittoriche e anche di scultura è riuscita a catalizzare l’attenzione di tantissimi visitatori, professionisti e occasionali, in un contesto nel quale la giovane artista salernitana va sempre più affermandosi come una delle promesse per un futuro luminoso. Nelle sue opere il soggetto principale è sempre l’albero, da qui il nomignolo di “maestra degli alberi”; difatti gli alberi hanno sempre affascinato, fin da quando era bambina, l’artista di nuova generazione; e badate bene che nella metafisica immaginazione Splò si allontana decisamente dal concetto froidiano e negli alberi non vede riflessa se stessa ma vere e proprie persone (virtuali o fisiche) alle quali lei semmai si accompagna in una esaltante riproduzione di sentimenti forti e di figure assolutamente non immaginarie che lei riesce quasi a far vedere ed a far rivivere attraverso la perfetta collocazione pittorica (e non solo !!) della corteccia, del tronco, delle foglie, dei rami in un festival di colori che non hanno nulla di tristezza e che inneggiano, piuttosto, alla vita delle persone che ha conosciuto e che sono presenti o passati. Con “l’albero Mario” (ispirato alla vita terrena del padre) Splò vinse il suo primo premio; poi ha prodotto “l’albero della madre – l’albero delle due ore – gli alberi di Lory – un giorno d’inverno” in un crescendo entusiasmante ed inarrestabile. La 16^ edizione della Mostra della Minerva ha consacrato definitivamente la brillante e giovane artista salernitana che riesce ad andare avanti per la sua strada tenendo nel suo mirino soltanto l’obiettivo della sublimazione del suo innato istinto artistico come vera e incontaminata passione della sua vita.
direttore: Aldo Bianchini