SALERNO – Le mani e l’ esperienza di un buon chirurgo supportati dall’alta tecnologia dei computer per risultati eccellenti e duraturi nel tempo. E’ questo il connubio perfetto in sala operatoria quando si interviene per installare protesi all’anca, come è emerso anche nell’ambito del confronto ospitato all’interno del corso “La Chirurgia Computer assistita nella chirurgia protesica dell’anca. CAS in Primary Hip Arthrithis Re –live surgery and experiences”, promosso a Salerno dalla Società Italiana dell’Anca. Soddisfatto per la partecipazione, che non si è limitato all’ascolto delle puntuali relazioni di esperti provenienti da tutto il territorio nazionale, ma ha approfondito, attraverso il dibattito, il confronto a più voci su alcune delle problematiche più comuni, il delegato regionale della Sida, il chirurgo ortopedico Donato Notarfrancesco. “Giornate di studio come queste servono a diffondere l’utilizzo delle nuove tecnologie applicate agli interventi chirurgici per chi come me ci crede e se ne avvale da tempo – ha spiegato il medico salernitano – ma è anche occasione per analizzare in base alle esperienze personali di ognuno dei partecipanti pregi e difetti, consentendo di migliorare la fotografia che si ha di queste applicazioni che per la loro portata innovativa restano su alcuni aspetti ancora da scoprire”. Quando il ‘robot chirurgo’ entra in azione per le protesi d’anca, l’intervento ricostruttivo più comunemente effettuato in chirurgia ortopedica, l’utilizzo di questi sistemi informatici e hardware meccanici crea un campo virtuale di supporto scientifico nel quale operare, che migliora e supporta il lavoro del chirurgo. “Ma il miglior computer resta il cervello del chirurgo – ha tenuto a sottolineare nel suo intervento Vittorio Monteleone, presidente onorario del corso Sida – è un messaggio che deve arrivare soprattutto ai giovani laureandi: ben venga la Cas, la chirurgia computer assistita, ma niente può sostituire l’esperienza e la professionalità del chirurgo”. Nel suo intervento, invece, il professore Giuseppe Solarino, segretario della Sida, si è soffermato sull“Inquadramento clinico”, e sulla necessità di costruire un’intesa chiara e precisa con il paziente che, a volte, ha aspettative diverse “perchè le ha lette da Google!”, mentre il professore Michele Lisanti si è soffermato su come le nuove tecnologie siano fondamentali nella fase di pianificazione pre operatoria come pre-intervento: dall’analogico al 3D.