Da FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali)
SALERNO / OLIVETO CITRA – Ci sono notizie che a volte fanno accapponare la pelle o perché troppo forti o perché l’umana fallacità e una manifesta incompetenza raggiunge limiti purtroppo difficilmente raggiungibili in un paese che si vuole ritenere civile. E’ questo il caso degli accorpamenti selvaggi operati sul territorio salernitano in tema di Ostetricia senza che si pensasse a fornire alternative al parto in Ospedale ed al parto chirurgico. Dopo le chiusure delle Ostetricie e Pediatrie di Oliveto Citra, Eboli, Salus, Cava e Mercato San Severino e senza attivare alcun percorso territoriale è chiaro, anche a chi non è competente in materia, che con il personale trasferito ed accorpato al “Ruggi D’Aragona” (Cava e M.S.S.) ed al P.O. della ASL di Battipaglia (Oliveto Citra e Eboli) si generasse un presunto esubero di personale poiché accorpato, uno sperpero di denaro pubblico poiché si concentrava personale sottoutilizzato ed un abbassamento del livello dei servizi poiché si creavano ingorghi di utenza. “Diversi mesi fa, con la ulteriore chiusura del polo nascita di Eboli, avevamo coniato non a caso per il polo nascita di Battipaglia il termine “stalla” proprio perché una struttura preparata per assistere 500 parti non poteva essere pronta per accoglierne 1.500 se non abbassando il livello di sicurezza, di qualità del servizio e di privacy per l’utente.” Dichiara Rolando Scotillo “avevamo proposto di attivare per il P.O. di Eboli, ad esempio, un centro di riferimento per il parto naturale in Ospedale gestito dalle Ostetriche creando un filtro effettuato attraverso il consultorio familiare di Eboli, Battipaglia e di Oliveto Citra. La stessa cosa si poteva fare con Cava e M.S.S. e con questo sistema si sarebbe risolto il problema di ingorgo dei due plessi, della privacy per le partorienti e del <presunto> esubero di personale evitando finanche che finisse lo scandalo continuo delle visite presso studi privati di professionisti pubblici che collateralmente ad un sistema sanitario gratuito per le partorienti gestiscono un sistema sanitario profumatamente a pagamento senza che né Regione , né giustizia intervengano dimostrando sempre di più che la sanità costa perché a gestirla sono degli incompetenti ed a controllarla sono , invece , caste di professionisti con il beneplacito della politica e della Magistratura. Una sola parola <vergogna>!”