SALERNO – Ormai ci siamo, quasi !! A pochi mesi dalle prossime elezioni comunali, ad eccezione di un tale sig. Amodio, non sono stati ancora individuati i candidati a Sindaco. Il Centro destra non riesce a convergere su alcun nome condiviso, anzi più passa il tempo, meno diventano le possibilità di ritrovare un’unità smarrita. A dire il vero si propongono in tanti, da Raffaele Adinolfi a Roberto Celano, passando per Antonio Cammarota, Antonio Roscia, Gaetano Amatruda, Giuseppe Zitarosa, Lello Ciccone ecc. ecc. Non me ne vogliano questi amici sopra citati, ma nessuno di loro sembra poter rappresentare un pericolo per le civiche di centro sinistra. Ci vuole ben altro! Occorre coinvolgere la gente con volti nuovi e soprattutto con un programma che si distacchi dal Crescent e dall’ostracismo sempre e comunque nei confronti dello sceriffo che io preferisco chiamare “kaimano”; perché lo si voglia o meno è sempre Lui dall’alto a governare tutti i processi politici e non solo quelli giudiziari. Questa strategia è stata fallimentare ed ha stancato i cittadini; anche perché al di là del fatto di non saper proporre niente di nuovo, nessuno di loro ha saputo mettersi in evidenza superando di una spanna tutti gli altri e presentarsi come il candidato natural-popolare; per farlo ci sarebbe voluta una preparazione intensa e quasi quotidiana anche attraverso i mezzi d’informazione che la destra non è mai riuscita a conquistare. La lezione di De Luca che da oltre venti anni, ogni venerdì, con costanza asfissiante martella i cittadini di Salerno non è servita a nulla e nessuno è stato in grado di tenere i suoi ritmi e di fargli da controcanto. D’altra parte ci troviamo di fronte un centro-destra molto poco intelligente che non ha saputo, in questi cinque anni, “rompere la maggioranza bulgara delle civiche” cercando di avvicinarsi alla posizioni di consiglieri di maggioranza liberi, e non schiavi del pressante deluchismo. E mai come in questa consiliatura ve ne sono stati. Basti pensare al Presidente Antonio D’Alessio, al dott. Ginetto Bernabò, all’avv. Horace Di Carlo, al dott. Salvatore Telese, al dott. Felice Santoro, al dott. Augusto De Pascale, all’avv. Luciano Provenza, professionisti questi, che in più di un’occasione hanno manifestato una certa stanchezza rispetto al sistema. Invece è accaduto il contrario che consiglieri di opposizione si sono avvicinati a De Luca: Anna Ferrazzano ed Alessandro Ferrara in modo palese, altri come Salvatore Gagliano e Paki Memoli, non hanno mai nascosto una certa avversione nei confronti dei colleghi dell’opposizione. Tutto questo è avvenuto in consiglio comunale perchè nel centro-destra non è stato mai riconosciuto un vero leader con la capacità di aggregare, ma si è assistito ad una gara di vanità e di visibilità, ciascuno ha cercato individualmente di ritagliarsi uno spazio da protagonista assoluto. Il tutto trova conferma nella circostanza che tutti, e dico tutti, i consiglieri di opposizione hanno proposto la loro candidatura a Sindaco. La scelta nel centro-sinistra sembra oramai fatta: Enzo Napoli dovrebbe essere l’erede di Vincenzo De Luca a meno di cambi all’ultimo momento su altro candidato che certamente non sarà uno dei figli dell’ex Sindaco: Vincenzo De Luca è troppo intelligente per commettere un errore del genere. A sorpresa, per gli altri e non per il sottoscritto, i cinque-stelle stanno litigando fortemente per la scelta del candidato portavoce. Dante Santoro un ex deluchiano li tiene in pugno, avendo conseguito un enorme numero di consensi rispetto agli altri.. Si stanno inventando di tutto pur di non candidare il giovane politico, addirittura organizzando graticole su graticole, senza alcun risultato, se non quello di determinare l’uscita dal movimento di diversi componenti che hanno ritirato la candidatura. Dalle vicende di Salerno emergono chiaramente i limiti dei pentastellati, sono cittadini che si improvvisano politici senza alcuna esperienza. Quanto meno i penta stellati salernitano stanno dando piena dimostrazione che la nuova classe politica salernitana ci metterà ancora molto tempo per emergere e che neppure i giovani, che strillano senza senso, riescono a non starnazzare in un pollaio dove gravitano tantissime gallinelle in attesa del gallo di turno che nel centro destra e tra i cinque stelle tarda ad arrivare. Non riescon o neppure ad andare in tv o almeno ad andarci costantemente, forse non sanno cosa devono dire; lo sapeva, invece, Beppe Grillo tant’è vero che era vietato per tutti andare in tv o rilasciare interviste; meglio zittire che fare figurelle da quattro soldi. La figuraccia che stanno facendo a Salerno è sintomatica di una verità: anche per questi pseudo-moralisti non è importante il simbolo o il programma, ma solo il posto da ricoprire in consiglio comunale. Se così non fosse, avvrebbero già trovato la soluzione. A questo punto è facile prevedere che le liste civiche di De Luca stravinceranno di nuovo con un unico rischio: la percentuale dei consensi questa volta, però, potrebbe essere superiore al candidato sindaco Enzo Napoli. E la cosa non sarebbe da poco perché prevederebbe un cambiamento radicale di strategia ppolitica.
direttore: Aldo Bianchini