SALERNO – In questo periodo si fa un gran parlare di banche, di istituti di credito cooperativo, di istituti bancari in genere e soprattutto della ex Banca Etruria di recente trasformata in Nuova Banca Etruria per salvare altre tre bcc del centro Italia sull’abbrivio del cosiddetto “decreto salva banche” che tiene davvero banco in tutte le discussioni, pro o contro che siano. Si è parlato tanto di diversi personaggi che nel bene o nel male hanno caratterizzato la nascita, la crescita e la sopravvivenza degli oltre cinquecento istituti di credito cooperativo disseminati su tutto il territorio del Paese anche a salvaguardia della vera economia di prossimità che, volenti o nolenti, soltanto le bcc possono e riescono ad assicurare. Ebbene su tutti questi personaggi, a mio opinabile giudizio, uno solo si è elevato di una spanna al di sopra di tutti perché, piaccia o meno, la sua azione si è materializzata sia in campo territoriale che provinciale, regionale e nazionale. E’ l’unico ad essere apparso sulle frequenze della Rai nella trasmissione Uno Mattina (più di una volta) per parlare di banche territoriali e della crisi del sistema, è l’unico che ha parlato a Sant’Arsenio così come ha parlato nel Nord Italia ed anche all’estero in un crescendo mediatico altamente professionale. Sto parlando di Michele Albanese, direttore generale della Bcc Monte Pruno di Roscigno e Laurino, un personaggio che viene da lontano, che ha mangiato pane e banca fin da piccolo, che ha acquisito una esperienza al di fuori di ogni più rosea aspettativa, che non ha perso l’immagine di umiltà e di professionalità che lo ha contraddistinto da sempre. Un nostro comune conoscente, giovane imprenditore in crescita continua, mi raccontava che un giorno di tanti anni fa Michele Albanese si era presentato nella sua impresa per sottoporgli l’adozione di alcuni investimenti, insomma per diventare cliente della sua banca; l’amico gli chiese quali potevano essere gli interessi per gli investimenti che lui gli suggeriva e rimase di sasso quando Albanese girò verso di lui il modulario e gli disse di mettere la cifra a suo piacimento. Può apparire, il mio, anche un racconto intriso di retorica e di fantasia ma è proprio questo modo di fare che ha impresso nell’immaginario collettivo la giusta sensazione di avere a che fare con un amico, un consigliere, e non con un banchiere che tira sempre e comunque l’acqua soltanto verso il suo mulino. Del resto Michele Albanese non ha nulla del freddo e glaciale banchiere classico, è amico e consigliere al tempo stesso, è capace di intuire le difficoltà e di pilotarle verso soluzioni sempre positive anche per i singoli creditori. E questa sua peculiarità gli da anche la licenza di rivolgersi direttamente al Governo ed all’Europa:
“Non bisogna, e qui va lanciato un messaggio chiaro all’Europa ed al nostro Governo, lasciare i risparmiatori soli in balìa del mercato finanziario, perché è corretto non far gravare le truffe o gli incauti movimenti delle banche sulla collettività, attraverso l’utilizzo di aiuti di Stato capaci di alterare il corretto funzionamento del mercato, ma non è, altrettanto, giusto lasciare impuniti i responsabili delle crisi aziendali, che magari si troveranno nuovamente, tra pochi mesi, su poltrone di importanti istituti di credito come se nulla fosse accaduto. Concludo ribadendo il messaggio iniziale verso la nostra clientela, la Banca Monte Pruno è una struttura solida e virtuosa di cui fidarsi. Le nostre obbligazioni non sono prestiti subordinati, né bond particolari che mirano all’alimentazione del capitale sociale. Questi concetti risulteranno ancora più importanti dall’inizio del 2016, quando con l’entrata in vigore del bail-in ci sarà un ulteriore stravolgimento delle regole e fidarsi della Banca giusta sarà ancora più importante. La Banca Monte Pruno, nel 2016, proseguirà nel suo percorso di sviluppo, mantenendo fede ai valori che hanno caratterizzato l’azione sul territorio”. Probabilmente come mi ha sussurrato un amico gli appelli di Albanese non saranno raccolti da nessuno, soprattutto a livello governativo, ma Albanese fa benissimo a lanciarli, ne ha facoltà, nella sua banca si segue innanzitutto un’etica che altrove è sconosciuta, un’etica che si chiama “onestà” nei rapporti, nelle consulenze e nella raccolta fondi come nella sua distribuzione. Per questa ragione, e solo per questa ragione, si è compenetrato nelle richieste dei manifestanti contro la Banca Etruria che possono essere racchiuse nella frase scritta su un cartellone esposto durante la protesta: “A noi lezioni di finanza, a voi lezioni di onestà”. Il dg della Monte Pruno ha fatto sua questa frase non perché sia rimasto colpito dagli effetti della stessa ma perché questo è il sistema di fare banca della MPR che in forza di uno staff di eccezione riesce prima a dialogare con il cliente per capirne le esigenze e poi a spiegare pazientemente ed a prospettare le risoluzioni tenendo anche conto della qualità dell’investitore e delle sue capacità di comprensione di un sistema bancario molto articolato e difficilmente scrutabile nelle sue varie sfaccettature. Ecco Michele Albanese ha imposto a se stesso (ma a lui viene quasi naturale !!) e poi ai singoli componenti il suo staff di dare lezioni prima di finanza e poi di consigliare nella migliore trasparenza ed onestà. Da qui il successo che da anni ha toccato la Monte Pruno quasi come se fosse stata unta dal signore. Ma c’è di più, Albanese e i suoi ragazzi (non bisogna mai dimenticare che la MPR è la banca più giovane della provincia di Salerno dal punto di vista dell’età media dei suoi dipendenti) hanno dato sempre più importanza alle persone che al vile denaro; le persone restano ma il denaro passa; di questo avrebbero dovuto tenere anche conto i soloni della finanza che nell’azione delle quattro banche dissestate hanno sempre dato più importanza al denaro (anche il loro !!) che alle persone. Da tutto questo la ragione che consente ad Albanese di affermare il principio sacrosanto del “chi ha sbagliato paghi” eclatato anche in una nota ufficiale della sua banca, nota trasmessa a tutti gli operatori dell’informazione; ci sono i nomi e i cognomi del disastro e non è assolutamente difficile individuarli e punirli se c’è volontà politica. Per questi motivi la sua banca non ha mai trattato “obbligazioni subordinate” o altri titoli di investimento ad alto rischio. Anzi la Bcc Monte Pruno in occasione del fallimento della Lehman Brothers (una delle banche più grandi del mondo) e conscia dell’arrivo della grande crisi provvide a rimborsare in toto tutti gli investitori in obbligazioni a rischio invece di chiudersi a riccio ed incamerare profitti colossali; queste cose non vanno mai dimenticate anche perché quell’operazione di grande onestà operativa costò alla Bcc Monte Pruno oltre due milioni di euro in soldoni sonanti. Ma l’azione del dg della Mopnte Pruno non si è fermata qui; negli ultimi mesi si è addirittura sostituito alla politica (senza fare politica politicante !!) andando ad occupare quegli spazi propri della politica d’altri tempi; eclatante il caso della manutenzione delle strade provinciali e la presa di posizione in favore del tribunale e del carcere di Sala Consilina, solo per citare alcuni episodi. Tutti calmi, però, nonostante abbia messo la politica in ginocchio, Michele Albanese non si candiderà mai per nessuna carica, lui ha altro da fare e non può impantanarsi in sterili polemiche. Michele Albanese ha avuto, negli anni, anche il pregio di intrattenere un ottimo rapporto relazionale con il mondo dell’informazione nella sua totalità e sotto questo profilo vedrei davvero di buon occhio il ripristino di quella conviviale annuale che teneva in piedi il rapporto banca.-informazione, un rapporto che alcune banche contestano, un rapporto che consentiva anche ai singoli giornalisti di capire le varie caratterizzazioni degli istituti di credito che operano in ragione della prossimità col territorio di loro competenza. Anche perché i soldini spesi per una siffatta conviviale non sono soldini regalati ai giornalisti ma assolutamente utili alla crescita della credibilità delle banche in genere e della Monte Pruno in particolare.
Ma il capolavoro mediatico Michele Albanese, ben sorretto dal suo ufficio stampa e relazioni comunicazionali guidato dal giornalista Antonio Mastrandrea, l’ha compiuto proprio il giorno della fine dell’anno 2015, quando, mentre gli altri erano ormai in vacanza, ha conquistato un’intera pagina del quotidiano “Il Mattino” (il più prestigioso ed il più letto della Campania e, forse, del mezzogiorno) che ha pubblicato come “avviso a pagamento” l’intera lettera aperta dal titolo “Chi ha sbagliato, paghi” già diffusa qualche giorno prima a tutti gli organi di informazione; una lettera, come dicevo prima, ben articolata che tocca molti dei punti discussi anche in campo nazionale; una lettera che si conclude con una frase che è tutta un capolavoro comunicazionale: “Il mio è semplicemente un consiglio … al resto dovranno pensarci altri !!!”. Per tutti questi motivi, sommessamente dico che a Michele Albanese, direttore generale di una banca sicura e in grado di lanciare il guanto di sfida verso chiunque, tocca di diritto il titolo di personaggio dell’anno nell’ambito delle attività bancarie.